Vela, Volvo Ocean Race - Non c’è un attimo di respiro per i velisti della Volvo Ocean Race, anche oggi i tre team leader hanno continuato nella loro lotta con continue virate, e diversi capovolgimenti di fronte, navigando contro vento verso l’ultimo passaggio obbligato prima delle quasi 500 miglia al largo della costa vietnamita, che li porteranno infine sul traguardo di Sanya in Cina. Le istruzioni di regata, infatti prevedono che le barche lascino a sinistra un grande arcipelago, a circa 150 miglia dalla costa orientale della Malesia, prima di poter far rotta diretta sull’obiettivo finale.
Al rilevamento delle ore 13 GMT i primi della flotta si trovavano proprio al traverso di Selia, nella parte più a est del gruppo di isole. Team Telefónica dell’olimpionico iberico Iker Martínez mantiene la leadership e resiste ai continui attacchi degli avversari francesi di Groupama 4, che ormai stanno con il fiato sul collo dell’equipaggio della barca azzurra da giorni e che stamattina avevano anche preso provvisoriamente la testa. In terza posizione gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, rimangono una presenza costante e ravvicinata, per il duo.
Il terzetto, è ora ingaggiato nell’ennesima battaglia tattica per portarsi oltre le isole, e le prossime ore non si prospettano diverse, con una regata che assomiglia di più a una costiera, con i team che si coprono e cercano la migliore layline, più che una tappa in oceano aperto. E tuttavia, le previsioni meteo con venti e mare in rinforzo danno qualche preoccupazione ai velisti.
Il navigatore di Telefónica, Andrew Cape ha affermato che a bordo della barca spagnola entrambe le sfide si prendono molto sul serio, e che non c’è dubbio che sarà una lotta fino alla meta finale in Cina. “Sarà ravvicinata la lotta con Groupama. Sono un equipaggio molto buono e si fa fatica a scrollarseli di dosso. Sono molto vicini e possiamo vedere anche PUMA in distanza. Quando fanno qualcosa noi dobbiamo reagire molto velocemente, perché non si può prendere alcun rischio con questi distacchi minimi. Sono troppo vicini per i nostri gusti. Ma sarà bello vedere cosa può succedere.”
Secondo il “collega” navigatore di Groupama 4, Jean-Luc Nélias non è detta l’ultima parola, con così tanta strada ancora da fare. “Il distacco è ridicolo, se si pensa a quello che ci attende, comunque siamo felici di essere dove siamo.”
A 60 miglia dalla poppa dei leader, CAMPER with Emirates Team New Zealand ha confermato la sua reputazione di barca che cammina bene di bolina, sfruttando i 15 nodi di vento per sorpassare Abu Dhabi Ocean Racing e portarsi in quarta posizione, dopo due giorni di duello con lo scafo degli emirati. Il giovane timoniere neozelandese e asso della specialità del match race, Adam Minoprio ha confermato che il team si trova bene nelle condizioni attuali, dopo l’uscita dallo stretto e che passare Abu Dhabi è stato positivo. “Dobbiamo navigare di bolina, che è quello a cui siamo più abituati, abbiamo riguadagnato bene su Abu Dhabi e quindi siamo ottimisti. Eravamo dietro ma nelle ultime otto ore abbiamo scelto la sinistra, preso un bel giro di vento e li abbiamo passati.”
Le buone prestazioni di bolina di CAMPER sono state confermate anche da Robert Greenhalgh, il watch captain di Abu Dhabi che ha detto di non essere sorpreso dalla migliore velocità dello scafo bianco e rosso. “Quando siamo usciti dallo stretto di Singapore sapevamo che ci avrebbero passato abbastanza in fretta. E questa mattina è successo.” Tuttavia Greenhalgh ha detto che il suo equipaggio spera che si presentino altre opportunità di recuperare nelle prossime 24 ore, quando le condizioni si faranno più dure. “Con più vento le la situazione potrebbe livellarsi. Quando il vento supera i 25 nodi e il mare è formato, tutti possono dire la loro.”
Dopo un passaggio dello stretto piuttosto difficoltoso, che li ha visti accumulare un distacco superiore alle 180 miglia, i velisti di Team Sanya e il loro skipper Mike Sanderson sono stati gli ultimi a lasciare Singapore, il Media Crew Member Andrés Soriano ha raccontato nel suo blog quotidiano di come lo scafo multicolore abbia schivato per pochissimo un “colpo”, evitando per un nulla di rimanere in una rete di un pescatore poco comunicativo. “Durante la notte, nel buio più assoluto, abbiamo notato una piccola boa bianca che stava andando sotto la chiglia. Dopo poco è uscita dall’altra parte. Dopo un breve momento di sollievo, ne abbiamo vista un’altra e poi un’altra ancora, tutte in linea. Erano circa una ventina. Sottovento si stava avvicinando una barca, che in realtà stava proprio tirando a bordo le boe bianche. Abbiamo tentato di comunicare con le persone a bordo ma senza successo, quindi abbiamo cercato di evitare le boe. Sull’ultima c’era una piccola luce verde.”
Questo pomeriggio Team Sanya ha passato il faro di Horshburg raggiungendo il resto della flotta nel mar cinese meridionale dove, nelle prossime 24 ore si prevede un netto peggioramento delle condizioni di navigazione, con venti forti e onde alte fino a cinque metri che metteranno a dura prova i già stanchi velisti con il faticoso lavoro sulle virate e di spostamento dei pesi e del materiale di bordo. Le ultime previsioni dicono che i leader potrebbero giungere a Sanya, completando la seconda parte della terza tappa, sabato 4 febbraio.
La classifica odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in prima posizione, in seconda i francesi di Groupama 4 che hanno perso qualcosa e si trovano a 9,3 miglia e, in terza gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, a 26,5 miglia dai leader. CAMPER with Emirates Team New Zealand naviga in quarta posizione a 60 miglia e ha sorpassato Abu Dhabi Ocean Racing che si trova ora a 4 miglia di distanza, a 64 dai battistrada, Team Sanya sempre sesto a 180,3 miglia.
Classifica provvisoria 31 gennaio 2012 ore 13 GMT (14 ora italiana):
1. Team Telefonica 917,5 miglia da Sanya
2. Groupama sailing team,+9,3
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +26,5
4. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +60
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +64
6. Team Sanya, +180,3
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