Vela, Transat B to B - Dai Caraibi alla Francia per questa Transat B to B fatta apposta per riportare gli Imoca 60 a casa e fare un po’ di allenamento in vista del Vendé Globe. Insomma una regata senza storia ma che è pur sempre una transatlantica fatta, per di più, quando nel nord dell’Atlantico le perturbazioni picchiano anche duro. Ed è andata proprio così per la “creme” dei solitari francesi che si sono visti ridurre d’imperio la lunghezza della loro regata una volta arrivati nel Golfo di Guascogna. La corsa terminerà al largo della Spagna e poi tutti se ne andranno piano piano e senza farsi male in convoglio fino a Lorient. In pratica gli organizzatori hanno istituito un traguardo volante in alto mare ( o una porta di sicurezza se volete) al passaggio della quale verrà preso il tempo. Prendendo questa decisione di far terminare la Transat B to B a 300 miglia al largo di Vigo, Jacques Caraes, direttore di corsa, ha scelto di previlegiare la sicurezza degli uomini e delle barche dopo aver stimato che le condizioni meteo in arrivo possono definirsi eccezionali anche per il periodo invernale. La violenza del giro di vento previsto nella notte tra giovedì e venerdì è stata l’ultima e decisiva considerazione per lo stop. Il vento dovrebbe infatti ruotare in pochi minuti di 90° da sud-ovest a nord est e spirare a più di 50 nodi con raffiche fino a 70 con la conseguenza di un mare incrociato con onde di più di 8 metri. Tutto questo proprio mentre le imbarcazioni sarebbero state in procinto di arrivare sulla piattaforma continentale, dove i fondali risalgono, da 4.000, fino a 150 metri, provocando una mare ancor più caotico.
Per Vincent Riou (PRB), sentito oggi alla radio:” le condizioni attuali sono ventose ma si può andare. Ma davanti a noi c’è l’inferno. Sono stato favorevole a questa porta, anche se la cosa non è per me particolarmente vantaggiosa. Speravo di rimontare con il vento forte ma in queste condizioni in Golfo di Guascogna è veramente pericoloso”.
Per Jean-Pierre Dick, al timone di Virbac-Paprec 3 fresca vincitrice della Transat Jacques Vabre, “questa è una buona preparazione per il Vendée Globe perché si deve dimostrare di essere capaci di risolvere questo genere di problemi che per natura sono complicati. Salire sull’albero ora è un’avventura. E’ una cosa che va preparata bene, ma non bisogna mai lasciare l’albero. Ho chiamato un mio amico esperto di montagna ed ho chiesto a lui qualche consiglio. La cosa più dura è quando sei salito a due terzi dell’albero e ti chiedi come puoi fare a percorrere gli ultimi metri. E’ solo la forza mentale che può spingerti a farlo”.
Posizioni alle 17:00
1 François Gabart Macif a 900 miglia
2 Armel Le Cléac'h Banque Populaire a 69,4 miglia
3 Vincent Riou PRB a 115,5 miglia
4 Mike Golding Gamesa a 173,2 miglia
5 Marc Guillemot Safran a 220,7 miglia
6 Alex Thomson Hugo Boss a 254,6 miglia
7 Jean-Pierre Dick Virbac-Paprec 3 a 612,4 miglia
8 Louis Burton Bureau Vallée a 713,1 miglia
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
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