venerdí, 28 novembre 2025

GIRAGLIA ROLEX CUP

La prima Giraglia Rolex Cup Solo la vince Pierpaolo Ballerini

la prima giraglia rolex cup solo la vince pierpaolo ballerini
Roberto Imbastaro

Il solitario che non ti aspetti, ovvero quell’anima candida di Pierpaolo Ballerini che mangia pane e barche da una vita, ha vinto la prima Rolex  Giraglia Cup in solitario mai disputata. Non è che ci fossero tante barche in lizza neanche alla Giraglia, così come alla capostipite “Roma per 1” di aprile, e qui nonostante l’alto numero di partecipanti al via da Saint Tropez. Il perché ce lo spiega proprio Pierpaolo:”Non lo sapeva nessuno, ed io stesso l’ho scoperto solo iscrivendomi. Mentre effettuavo l’iscrizione on line in doppio, mi sono accorto che c’era la possibilità di correre anche in solitario e non potevo non farlo. Gli organizzatori mi hanno spiegato che c’è stato un ritardo nelle autorizzazioni da parte delle autorità francesi, e di conseguenza ne ha sofferto la comunicazione”.

E’ ancora in barca, sulla sua figlia adorata Azuree, e si sta dirigendo ad Imperia. Il segnale telefonico va e viene e allora Pierpaolo decide di virare verso la costa per parlare con maggior tranquillità e raccontare la sua regata.

La Roma per 1 è saltata per una bella causa di forza maggiore (la laurea del figlio), ma poi alla prima occasione possibile, ovvero la Roma Caprera – 1000 vele per Garibaldi, di nuovo vincente in solitario ad inizio del mese di giugno. Poi questa nuova avventura della Giraglia.  Ma è così facile vincere in solitario?

“No, non è facile. Era la prima solitario della Giraglia ed eravamo solo in tre iscritti, io con Azuree, Richard Delpeut con Walili e Frederic Ponsenard con Coco. I francesi sono entrambi velisti esperti; hanno fatto la Transquadra, l’Atlantico e tante altre belle e importanti regate. Per quanto mi riguarda, diciamo che oramai sono abituato ad andare in solitario e la barca è preparata ed assettata per questo. Ma l’elemento fondamentale non è stata la barca o la mia bravura; è stata piuttosto la scelta tattica che ho fatto una volta arrivato a passare la Giraglia. Eravamo più o meno insieme. Io avevo davanti tutto il gruppo con anche le barche dei due solitari e a quel punto ho deciso di puntare verso est, perché al centro pensavo che ci sarebbe stata una piatta, cosa che poi si è verificata. Pensavo di sfruttare non dico la brezza termica della costa, ma comunque il movimento che c’è vicino costa, tra sole, valli e il resto. Ed è questo che ha pagato tantissimo, anche se non mi aspettavo che pagasse così tanto”.

Che condizioni hai trovato dopo questa scelta?

“Quando ho cominciato ad andare sotto costa andavo piano, facevo 4/5 nodi con 6/7 di vento. Però mi sono fermato pochissimo, solo al mattino verso le 5. Poi ho continuato piano piano lungo la costa a 4/5 nodi. Non penso di aver mai fatto più di 6 nodi. Quando sono arrivato di fronte a Portofino, ho visto arrivare qualche barca grande, e quando ho tagliato il traguardo, con grande fatica perché il vento stava calando, ho scoperto di essere arrivato 47° assoluto in tempo reale. Per una barca di 10 metri condotta in solitario è un risultato importante".

Quindi scelta tattica decisiva?

"Si, ed era anche l’unica arma che avevo contro due barche decisamente migliori, anche nel rating, e soprattutto in configurazione race, ovvero svuotate all’interno. Io correvo con la mia solita barca da crociera, avevo il riscaldamento, mi sono fatto la doccia, ho mangiato. Avevo anche la bicicletta a bordo e quando sono arrivato a Genova me ne sono anche andato in giro. Ho un modo un po’ diverso di regatare in solitario.”

Ma con questo poco vento hai manovrato tanto? La fatica si è fatta sentire?

“E’ stata molto faticosa la giornata di venerdì. Sotto costa il vento cadeva moltissimo, oscillava di 90° secondo l’influenza della costa, quindi dovevi tirare su il gennaker, giù il gennaker, il fiocco… e comunque sono stato sempre a regolare le vele. Quando sono arrivato non pensavo di essere andato così bene. Sono arrivato alle tre e mezza del pomeriggio, mentre i miei competitor sono arrivati 6 ore dopo.”

Vediamola dal punto di vista dei solitari. Siete entrati in gara all’ultimo momento. C’è stata qualche pecca? Qualcosa da migliorare?

“Mi spiace che non sia stata fatta una classifica overall come fanno al Fastnet o alla Middle Sea Race, tenendo conto anche dei solitari e di chi è in doppio, perché è bello vedere come ci si è rapportati rispetto alle altre barche al di là dei premi. Sarebbe interessante. Così sono state tre regate separate: i singoli, i doppi e gli equipaggi”.

Comunque pochi solitari anche qui, come alla Roma per 1. Cosa succede?

“Succede che in doppio e in solitario ci si rivolge più o meno allo stesso pubblico. Anche i francesi che hanno corso con me sono della stessa opinione. Se crescono i solitari, diminuiscono le partecipazioni in doppio e viceversa. Ci vorrebbero regate dedicate esclusivamente ai solitari che qui in Mediterraneo non ci sono”

     


21/06/2015 11:21:00 © riproduzione riservata






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