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Dopo un Pot au Noir complicato, un flusso di alisei ha accompagnato con un buon ritmo gli skipper di FenêtréA-Prysmian fino all'Equatore, un passaggio simbolico per i marinai che non è stato festeggiato a causa di un forte temporale che ha costretto il duo a spengere il GPS.
Nonostante un vantaggio di oltre 450 miglia sui loro inseguitori, il duo franco-italiano continua a spingere al massimo: la fine della regata, infatti, sembra riservare molte sorprese, a causa di previsioni instabili al sud del Brasile. I prossimi giorni di mare (un primo ETA a Itajaí è previsto tra martedì e mercoledì), richiederanno un’attenzione costante.
Pot au Noir: il vantaggio quasi raddoppia. All’uscita dall'Equatore, passato il Pot au noir, il vantaggio di FenêtréA-Prysmian sul secondo è passato da circa 260 miglia nella notte del 2 novembre (su Arkema) a oltre 400 miglia la mattina del 6 novembre (su Ciela Village).
Il passaggio al Pot au Noir è sempre un momento strategico importante, in quanto si tratta di una zona estremamente volubile.
Grazie ad una rotta più occidentale, un passaggio di ingresso nella zona di interconvergenza tropicale a 29W, Pedote e Le Roux hanno potuto beneficiare di un Pot au noir leggermente più corto rispetto a quello affrontato da Arkema.
Ciela Village, che ha fatto la stessa scelta di FenêtréA-Prysmian, ne ha avuto gli stessi benefici.
Venerdì FenêtréA-Prysmian ha spinto al massimo per sfruttare il più possibile i venti di 16 e 20 nodi e consolidare il vantaggio ottenuto prima del calo di venti previsto per oggi, tanto che nella notte ha superato il gruppo di testa degli IMOCA.
Riguardo alle prossime miglia, l’equipaggio dichiara il proprio massimo impegno: «Sappiamo perfettamente che che la strada è ancora lunga. Restiamo dunque concentrati sul nostro obiettivo, soprattutto dal momento che la fine della regata rischia di essere abbastanza difficile, a causa della tempesta attualmente piazzata sopra il golfo di Rio de Janeiro» afferma Erwan Le Roux, che alla vacation di venerdì mattina ipotizza un’ETA di 4 o 5 giorni.
Interrogato ieri mattina da un giornalista in conference call, Giancarlo Pedote precisa:
«E’ necessario stare attenti a non andare troppo vicini alla costa brasiliana ed evitare la zona di transizione tra gli alisei di SE e il regime costiero del Brasile. Da ora in avanti viaggeremo sempre con gli alisei di SE e tra poco avremo uno spostamento di vento verso sinistra. Dovremo quindi piazzare al momento giusto una strambata. All’arrivo a Itajai troveremo un fronte freddo stazionario e dovremo fare attenzione a scegliere la rotta giusta».
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