Come se non bastasse l'urgenza di arrivare a Genova in fretta, Ambrogio Beccaria è più disperato che mai. Non solo il velista italiano di Team Holcim-PRB vuole raggiungere il suo paese d'origine il prima possibile, ma le scorte vitali dell'IMOCA si stanno esaurendo. "Amico, non c'è più Nutella", si lamenta con il collega Yoann Richomme. "Gli altri l'hanno mangiata tutta".
Con sole cinque persone a bordo, il ladro di Nutella non dovrebbe essere difficile da smascherare. Ma poi c'è la piccola questione di mantenere la concentrazione per restare davanti agli avversari, cosa che si sta rivelando tutt'altro che semplice in un Mediterraneo più insidioso del solito.
Nella tarda serata di venerdì, lo skipper Benjamin Schwartz ha portato Holcim verso la costa algerina, alla ricerca di un po' di brezza notturna proveniente dal continente africano. Nel frattempo Biotherm e Team Malizia hanno deciso di rimanere in acque europee risalendo lungo la costa spagnola. "Non ci aspettavamo che i nostri due colleghi scegliessero una rotta diversa dalla nostra. Loro stanno facendo un percorso costiero lungo la Spagna, mentre noi abbiamo deciso di andare in Algeria. Non so cosa abbiano visto loro che noi non abbiamo visto per spingerci ad andare in terra, quindi ora non abbiamo comunque scelta".
Alla fine, ogni preoccupazione sul fatto di consentire un grande split non si è rivelata seria. Holcim ha lasciato la costa algerina e ha virato verso la Spagna, tornando davanti agli avversari. Annemieke Bes, la velista dell'equipaggio di Holcim, ha commentato: "Alla fine siamo soddisfatti della strategia. Eravamo stressati perché c'era un enorme separazione laterale. Comunque, è stato un bene cercare di prendere le termiche un po' prima".
Sebbene non sia stata così estrema come la fuga di WindWhisper Racing Team in testa alla flotta dei VO65, ci sono delle similitudini nel modo in cui i leader delle rispettive flotte hanno affrontato la rotta verso est.
Ma come ha spiegato il navigatore di Windwhisper, Aksel Magdahl, in quel momento non sembravano esserci altre opzioni. "Abbiamo navigato verso est, in direzione della costa algerina, e c'è stata una grande separazione. Noi abbiamo navigato a est di Maiorca, le altre barche a ovest. Pensavamo che se fossimo rimasti a ovest ci saremmo fermati senza vento e loro ci avrebbero raggiunto. Ci è sembrato che non ci fosse altra scelta che andare a est, anche se è stato difficile farlo".
Il gruppo che si è mantenuto vicino alla costa spagnola si è avvicinato talmente tanto ad Alicante all'inizio del weekend che ci si potrebbe chiedere se i velisti stessero pensando che la regata si sarebbe conclusa nello stesso luogo in cui era iniziata sei mesi prima. Invece no, la lenta progressione delle barche è proseguita oltre il quartier generale di The Ocean Race, risalendo la costa iberica, superando Barcellona e puntando verso il sud della Francia.
Non è una navigazione tranquilla, nemmeno per un veterano come Roberto 'Chuny' Bermúdez de Castro, lo skipper del VO65 Mirpuri/ Trifork Racing Team. "Navigando con questo periodo di onde corte in Mediterraneo, la barca salta troppo, ma stiamo spingendo molto con i messicani, gli austriaci e la flotta IMOCA, bordeggiando di bolina. È interessante vedere Windwhisper prendere l'opzione di andare più a est, fuori dalle Isole Baleari. Sarà interessante vedere cosa succederà. C'è ancora tanta strada da fare prima di arrivare a Genova. Il Mediterraneo è sempre insidioso, ma questa volta ancora più del solito".
Con le previsioni di venti leggeri e variabili tra il punto in cui si trovano le flotte e Genova, le ETA hanno ancora un alto grado di incertezza. Ma WindWhisper è atteso per lunedì, mentre le altre barche in regata dovrebbero terminare martedì.
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