Ogni due anni i Figaro finiscono la loro stagione in Turchia, con una grande regata che attraversa tutto il Mediterraneo, per approdare sulle sponde del Bosforo. Quest’anno, però, non è andata così. La crisi colpisce duro sotto tutte le latitudini e la regata è saltata. Per concludere la stagione gli organizzatori hanno però avuto un’alzata di ingegno e si sono uniti all’organizzazione del Campionato di Francia d’Altura, che disputava l'ultima prova proprio in Mediterraneo, a Marsiglia. A quel punto Pietro D’Alì non ha resistito: ha tolto le ragnatele al suo Beneteau 2 custodito allo YCI di Genova, ed è corso a Marsiglia per disputare la regata. Com’è andata? Diciamo solo che Pietro Ferrarì (come lo chiamano i francesi) ha di nuovo dimostrato di essere una vera F1.
Dopo due anni sei tornato in barca per una regata con i Figaro, come mai?
Avevo una gran voglia di tornare su questa barca ma purtroppo non avevo budget per poter fare delle regate. Ne ho approfittato perché la regata era a Marsiglia, ovvero a poche ore da casa; ho buttato la barca in acqua e bene o male sono partito. I soldi a disposizione erano veramente pochi. Avevo 5000 euro che sono finiti subito con l’assicurazione, l’iscrizione, la regata e per comprare il materiale nuovo di sicurezza. Ogni anno ci sono degli aggiornamenti sui materiali di sicurezza e quest’anno volevano l’AIS, il Trasponder, l’AIS in trasmissione, la balise Ais da mettere sul salvagente, che quando si cade in acqua si attiva automaticamente e tutta la flotta nel raggio di 4 miglia sa la tua posizione. Ottimo per la sicurezza dei velisti.
E come è andata?
Benissimo la prima tappa, perché ho subito vinto la lunga contro i 20 mostri sacri che stanno facendo il circuito francese di Figaro e che erano veramente agguerriti, perché era l’ultima tappa e si stavano giocando la classifica. I francesi erano stupiti e anche un po’ preoccupati del fatto che fossi tornato dopo due anni e avessi vinto subito alla prima prova. Qualcuno mi ha chiesto se a giugno prossimo fossi tornato nel circuito, ma li ho tranquillizzati: non ci sono i soldi per rientrare. In Italia in questo momento nessuno si sta facendo avanti come sponsor, però speriamo che le cose cambino e di poter essere a giugno alla Solitaire. Poi, la regata dopo, ho fatto ancora un’ottima prestazione e sono arrivato secondo. E’ continuata l’onda fortunata! Ma nella regata di rientro, anche un po’ per la stanchezza e perché la giuria ha cambiato il percorso all’ultimo momento, è andata male. La giuria era indecisa se farci partire o no, e ci hanno avvertito solo due ore prima. C’è stato molto da fare, anche perché ora le barche ce le piombiamo noi e solo dopo arriva lo stazzatore per vedere se la procedura è stata eseguita correttamente. Il problema per me è stato che hanno aggiunto questa boa a punta Cavallo, in Corsica, per allungare il percorso e non sbatterci subito in mezzo alla tempesta. Un errore di navigazione, di notte, mi ha portato troppo vicino a costa alla punta di Gargali e ho toccato danneggiando la barca e mi sono dovuto ritirare mentre ero in seconda posizione. Sicuramente è stato un mio errore, perché non ho guardato il cartografico. Però ero impegnato alla barra, guardavo solo il gps e ormai pensavo di essere libero dalla punta. Ma era una notte molto buia e con le nuvole, senza la luna. La costa si è materializzata in un secondo e ho fatto giusto in tempo a deviare la rotta. Ho toccato con la chiglia danneggiando un po’ lo scafo e mi sono dovuto ritirare. Mi spiace perché ero posizionato molto bene e sicuramente mi potevo giocare la classifica. Hanno inciso sicuramente la stanchezza e il fatto di dover preparare la barca a terra senza che nessuno mi aiutasse. Forse ha avuto un ruolo anche il fatto di non essere allenato e di dover combattere contro gente molto più allenata di me. Forse ho spinto oltre quello che mi sarebbe stato consentito dal mio momento di forma.
Il futuro?
Nel prossimo futuro ho la Bonifacio-Bonifacio, una regata intorno alla Corsica di 250 miglia e il prossimo anno ci sarà il programma di un privato con un Class 40 nuovo nel quale sono coinvolto. Inoltre spero di tornare con la mia barca alla Solitaire, ma sicuramente farò di nuovo la Generali Solo che partirà il 15 settembre del 2013. Mi è rimasto l’amaro in bocca e ho voglia di rifarmi.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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