E’ stata una bellissima seconda tappa durante la quale niente è stato risparmiato ai concorrenti di questa 52a Solitaire du Figaro, che sono arrivati a Fécamp ieri mattina dopo quasi tre giorni in mare. I 34 concorrenti hanno dovuto affrontare un inizio di tappa molto dinamico alla partenza da Lorient seguito da una lunga bolina lungo la costa (e gli scogli) della Bretagna e il Canale della Manica. A vincere, superando queste difficoltà tipicamente bretoni, è stato però un velista “mediterraneo”, Pierre Quiroga (Skipper Macif 2019), che ha ottenuto la sua prima vittoria di tappa dopo 6 partecipazioni.
"È stato duro, duro, duro! Ho iniziato un po' da solo non badando agli altri. È così che mi diverto e volevo divertirmi su questo palcoscenico. Ho sentito che c'era una possibilità, che gli "astri" mi erano favorevoli. Mi sono buttato e ha funzionato!" ha detto il 28enne skipper al suo arrivo al pontile. Un attacco che gli ha permesso, grazie a una rotta audace e ispirata, di superare Tom Laperche (CMB - Bretagne Performance) giunto secondo come nella prima tappa (56 minuti e 19 secondi dietro Pierre Quiroga), davanti ad Achille Nebout (Primeo Energie - Amarris), che è stato il corridore più veloce della tappa ed ha fatto una grande rimonta nell'ultima parte della gara. "È stato molto, molto intenso. Non abbiamo dormito molto, tutti noi. Non capita tutti i giorni di ottenere un podio nella Solitaire du Figaro, non è facile da fare. Sono davvero felice. E due mediterranei che vincono una tappa in Bretagna, è bellissimo. È un piacere condividere il podio”.
Una Francesca Clapcich un po’ delusa dall’andamento di questa tappa che l’ha vista arrivare al penultimo posto, comunque non si abbatte (e ci mancherebbe!) e riesce sempre a trovare il lato positivo di questa sua esperienza.
“Sono delusa dal mio risultato e da come ho gestito la tappa, ma allo stesso tempo finalmente ho potuto sperimentare la vera tappa classica de La Solitaire! Ho fatto errori tattici, ma ho anche sperimentato cosa significa essere così stanca e addormentarsi senza sentire la sveglia! Stavo anche sognando di navigare... conta anche come una vera navigazione? Il lato positivo: tramonti incredibili, rocce, terra e l'arrivo a Fecamp con le bellissime scogliere! Ora comincio a capire perché questa regata è considerata una delle più dure di questo sport... lo è! È la gara più dura, brutale e allo stesso tempo divertente che abbia mai fatto, ti tira fuori tutto, dalle risate alle lacrime. Ora cercherò di recuperare prima dell'inizio della terza tappa e spingerò fino all'ultimo miglio dell'ultima tappa. E anche se il risultato non arriva so che darò il mio massimo”.
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
Ha attraversato la linea d'arrivo questa mattina, martedì, alle 07:24 UTC ma per avere il suo bagno di folla dovrà attendere il pomeriggio quando la marea si alzerà e potrà così risalire il canale de Les Sables d'Olonne tra due ali di tifosi entusiasti
Le pessime condizioni meteo hanno reso impossibile una riparazione in mare ed Eric rischiava grosso, perché era a rischio anche la tenuta dell'albero. L'approdo alle Falkland è stato difficoltoso per il mare in tempesta
"Ho capito che avrei vinto solo all’ultimo momento. Quattro anni fa pensavo di vincere fino al pomeriggio finale, prima che Yannick vincesse. Questa volta ho permesso a me stesso di crederci solo quando ho attraversato la linea"
Ancora un grande successo per le Dragon Winter Series 3a tappa, disputato a Sanremo dal 10 al 12 gennaio 2025 e organizzato dallo Yacht Club Sanremo
Nella prima manche i successi di Koyre Spirit of Nerina (ORC A-B), Pomella J (ORC C), Mary Star of the Sea (J80), India (Libera A) ed Hell Cat (Libera B)
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Invernale di vela Napoli, domenica il Circolo Canottieri mette in palio la Coppa Ralph Camardella “Galleria Navarra”
Quasi profeta in patria lo skipper nativo de Les Sables d'Olonne che è anche il primo velista nato qui a salire sul podio. Una corsa eccezionale senza il foil di dritta. Senza quella rottura forse le cose sarebbero andate diversamente