Vela, Trofeo Jules Verne - Mancano solo 1000 miglia a Loïck Peyron e all’equipaggio del Maxi Banque Populaire V per diventare i nuovi detentori del Trofeo Jules Verne e soprattutto mettere un stop a 45 giorni di navigazione che suscitano già da ora ammirazione e rispetto. A Brest sono già iniziati I preparative per la festa. In mare c’è bisogno ancora di qualche ora di concentrazione prima di passare la linea di arrivo con un’ultima parte piena di strambate e una rotta che passerà inevitabilmente dalle isole britanniche davanti a Ousessant con un vento che rimarrà sostenuto fino alla fine. In queste ultime ore il flusso da Sud Sud Ovest è stato costante e il Maxi-Tri ha tenuto una media di 30 nodi.
A bordo tutti sanno che l’impresa è oramai vicina, con 1.000 miglia da percorrere e 1350 miglia di vantaggio sul record di Franck Cammas e Groupama, ma tutti pensano solo alle manovre per rimanere sempre ai bordi dell’anticiclone. " C’è un po’ di instabilità al bordo di questo anticyclone. Non c’è forse il vento che vorremmo ma questo non è così grave. Fino a qui non abbiamo commesso errori, ma non c’è nulla di scontato. Dobbiamo fare attenzione. Il bambino non è capriccioso da bisogna guardalo sempre. Stiamo per disegnare un grande arco sull’Atlantico che ci farà toccare il Fastnet e le Scilly prima di tornare a casa”.
L’arrivo è previsto per questa notte o al massimo nelle prime ore del mattino di sabato. Unica novità di queste ore è un vincolo imposto dal WSSRC per l’omologazione del record. Banque Populaire dovrà passare a meno di 4 miglia dal faro di Créac'h, sulla punta nord ovest dell’isola di Ouessant affinché il suo passaggio possa essere registrato anche a vista dal giudice presente sul posto.
Per Loïck Peyron si avvicina una grande soddisfazione:” Se ci fosse un’immagine che potesse illustrare questi momenti che stiamo vivendo, parlerei di un arrivo… galoppando al rallentatore. C’è la voglia di arrivare ma anche quella di prolungare questi momenti. Questo genere di avventure non capitano spesso nella vita e bisogna apprezzarne ogni minuto. E’ un insieme di sentimenti contrastanti quelli che ci hanno assaliti in questi ultimi giorni di corsa. L’eccitazione ci impedisce anche di dormire e a bordo non abbiamo nulla che ci possa aiutare a trovare il sonno”.
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