Vincitore della seconda tappa del Solitaire du Figaro davanti a Sam Goodchild e Yann Eliès, Armel Le Cléac'h ha preso contemporaneamente anche il comando della classifica generale. All'arrivo al pontone di Dunkerque, lo skipper della Banque Populaire ha espresso tutta la sua soddisfazione.
Sono sette anni che aspetti questa vittoria di tappa, ti è sembrato un tempo lungo?
“Sì, è vero, l'ultima volta che ho vinto è stato in Spagna (a Gijon nel 2013). Ho fatto di nuovo la Solitaire du Figaro l'anno scorso, ma non ha funzionato. Non ero molto indietro nell'ultima tappa, ma è stato poi Eric Péron a vincere. Sono felicissimo; è sicuramente una grande vittoria di tappa per il modo in cui è stata costruita strategicamente e perché c'è stata la giusta velocità. Tutto è andato bene fino alla fine. Sono soddisfatto al 100%”.
Stamattina hai detto di aver riscoperto le sensazioni del 2010 quando hai vinto tre tappe e poi la tua seconda Solitaire; dobbiamo aspettarci la stessa cosa quest'anno?
“Non lo so, ma è vero che ho un buon feeling a bordo, mi sembra di essere in armonia con la barca, con la strategia, ma anche con la velocità, un'area dove ho avuto qualche problema nella prima tappa. Sono riuscito a fare quello che volevo. Ero ben concentrato, quando ero in testa a Eddystone, ed ero contento della mia strategia, che mi ha dato fiducia. Dietro non è stato facile, non c'era molto vento per attaccare la costa sud dell'Inghilterra. Stava tornando un po' da dietro, ma poi è ripartito da davanti. Non ho necessariamente pensato a marcare gli altri, perché spesso è così che ci si fa prendere, e così sono riuscito ad aumentare il distacco. Ieri sera, quando ho superato la boa A8, al largo di Antifer, ero abbastanza felice di non vedere molte persone dietro. Vincere fa bene al morale, perché è passato un po' di tempo dall'ultima vittoria di Banque Populaire. C'è stato un anno molto difficile nel 2018, nel 2019 c’è stato il recupero con Le Figaro, avevo vinto la Solo Concarneau, ma una vittoria di tappa a La Solitaire du Figaro è un passo avanti. Mi trovo in testa alla classifica generale a metà della corsa. Continueremo così, l'obiettivo è sempre lo stesso, cioè affrontare tappa dopo tappa, come ho fatto finora”.
Con questa posizione di leader assoluto, il tuo obiettivo è più che mai quello di entrare nella cerchia dei tre volte vincitori della Solitaire du Figaro?
“L'obiettivo è quello di continuare a navigare bene in testa, come ho potuto fare in parte nella prima tappa, totalmente nella seconda. Credo che alla fine della terza tappa ci sarà una seria valutazione da fare. Ci rimarrà ancora uno sprint e vedremo la classifica generale e i distacchi a quel punto. Siamo ancora lontani da Saint-Nazaire, c'è una tappa che sarà molto difficile da fare e abbiamo due tappe alle spalle e un po' di stanchezza si sta accumulando. E con la classifica generale che comincia a prendere forma, alcuni giocheranno un po' diversamente. Naturalmente non posso essere in una posizione migliore, ma c'è ancora molta strada da fare”.
Questa terza tappa sembra quasi una tappa di ciclismo d'alta montagna, vero?
“Sì, sarà un grande percorso in ogni caso, con un sacco di trappole, il Raz Blanchard, il Raz de Sein, i Four, che tutti conoscono bene ma questi sono posti che possono essere complicati. E poi un arrivo a Saint-Nazaire che può essere difficile. Quindi sì, in questa tappa ci sono diversi Gran Premi della Montagna”.
Hai finito 35 minuti prima di Sam Goodchild. Cosa significa questo grande vantaggio?
“Non è male, a un certo punto ne ho avuto un po' di più, poi è tornato un po' da dietro, ma è sempre un bel vantaggio. Sappiamo che a La Solitaire du Figaro non c'è molto su cui giocare. Potrebbe esserci una tappa decisiva che capovolga tutto, ma è bene prendere l'iniziativa e avere un vantaggio sugli inseguitori. Analizzerò la cosa domani con la testa riposata. Sono molto stanco. E’ stata una tappa abbastanza breve, ma non ho dormito molto. La prima sera ero davvero sul pezzo per cercare di arrivare in testa a Eddystone, poi ho timonato molto, quindi devo recuperare”.
Cosa significa "non ho dormito molto"?
“Ho potuto fare due sonnellini la prima notte, tre o quattro di venti minuti il secondo giorno e questo è tutto. Quando ho provato a dormire l’ultima volta il vento è entrato ed allora ho messo la testa sott’acqua per svegliarmi e ho tenuto duro con l’adrenalina che avevo in corpo. E il traguardo che si avvicinava mi ha aiutato a resistere”.
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