Vela, Volvo Ocean Race - La barca rossa guidata da Chris Nicholson ha preso la leadership durante la notte, grazie a una buona velocità media intorno ai 10 nodi, ai danni dei francesi di Groupama 4 che sono stati sorpassati anche da Ken Read su PUMA, mentre i cinesi di Team Sanya sono sempre vicinissimi. Dopo due giorni di navigazione, con vento piuttosto leggero quindi, la flotta è racchiusa in sole 18 miglia, con il quartetto di testa guidato da CAMPER, seguito da PUMA, Groupama 4 e Team Sanya che naviga a stretto contatto nel raggio di un miglio, Abu Dhabi a sei miglia e Team Telefónica, che chiude in sesta posizione.
La flotta ha oltrepassato questa mattina Cape St Francis, a circa 70 miglia ad ovest di Port Elizabeth addentrandosi sempre più nella zona dove i navigatori saranno chiamati a prendere decisioni tattiche importanti. E’ in quest’area, infatti che gli effetti della temibile corrente di Agulhas si fanno sentire maggiormente, con un flusso contrario di 3 o 4 nodi. La corrente, combinata con il vento che si sta generando con la formazione della bassa pressione, creerà uno stato ondoso potenzialmente pericoloso per effetto delle forze contrastanti di vento e mare. I team dovranno quindi cercare di passare indenni da questa zona, scegliendo il punto meno ampio e forte della corrente, per evitare danni o rotture. La strategia che i sei concorrenti dovranno adottare è di stare sotto costa, continuando a navigare a est-nord-est il più velocemente possibile per entrare nel sistema di bassa pressione che si sta creando vicino a Durban e che porterà vento fresco da ovest. In particolare, i due team in coda alla flotta, dovranno cercare la massima velocità perché ogni miglio di ritardo potrebbe essere moltiplicato per due o tre volte quando i battistrada agganceranno il nuovo vento.
Come comprensibile a bordo dei Volvo Open 70 che navigano così vicini, la tensione è piuttosto alta, e i navigatori sono costretti a un lavoro praticamente senza sosta. Will Oxley, a bordo di CAMPER, ha detto di aver dormito pochissimo negli ultimi due giorni, studiando in continuazione la strategia per passare indenni il campo minato del vento leggero e della corrente contraria lungo la costa. “Ho dormito circa due ore la scorsa notte, e una e mezza quella precedente. Cerco di lavorare fra micro sonni, e non sono sicuro se sia passano un minuto o cinque quando riprendo. E’ allora che ci si rende conto di aver bisogno di vero riposo.” Oxley ha confermato che la rotta presa dalla flotta fino a ora e un territorio sconosciuto e che le buone condizioni dei primi due giorni potrebbero presto finire, perché la flotta nelle prossime 24 ore dovrà far fronte alle forze opposte di forti venti occidentali e della corrente di Agulhas. “E’ strano tirare bordi qui lungo la costa africana, a me non è mai capitato prima. Ci sono una serie di basse pressioni intorno al continente in questo momento e siamo in attesa di raggiungerne una, che dovrebbe spostarsi dalla terra e arrivare in mare aperto. Se la si prende nella parte finale, si possono avere venti sud-occidentali fino a 30/35 nodi. Con la corrente contraria si potrebbero formare onde anche di sei metri, il che non è molto piacevole.”
Le barche partecipanti potrebbero iniziare a sentire gli effetti della corrente da mercoledì, una volta passata la zona rischiosa, la flotta potrebbe sviluppare alte velocità con la fusione di due basse pressioni a sud est dell’Africa, che creerebbe venti occidentali intorno ai 35/40 nodi, aprendo la via a possibili nuovi record di percorrenza.
L’andamento della regata può essere seguito sul sito ufficiale, con lo strumento della cartografia e posizioni aggiornate ogni tre ore http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html
Classifica provvisoria seconda tappa, 13 dicembre alle ore 13 GMT
1. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson)
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +0,5
3. Groupama sailing team (Franck Cammas), +0,8
4. Team Sanya (Mike Sanderson), +0,9
5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), +6,1
6. Team Telefónica (Iker Martínez), +18,7
Voci dall’oceano:
Nick Dana, MCM di Abu Dhabi: “A volte si stenta a credere che con tutta la tecnologia che c’è nel DNA di queste barche, le migliaia di ore di lavoro per il progetto, i materiali, le menti brillanti, il denaro ancora usiamo sistemi arcaici per spostare le cose, da poppa a prua, da sopravento a sottovento… naturalmente le battute si sprecano a bordo a proposito. Alla fine lo spostare il materiale è solo una delle cose che possono distruggerti, quindi meglio stringere i denti e andare avanti. Ieri sera ho avuto un problema. Stavo filmando con la luce del tramonto e sono rimasto impigliato con un piede. Ho perso una delle mie scarpe Sharx. Devastante, visto che era il mio unico paio di scarpe per il bel tempo, e in questa tappa ci saranno ben due passaggi dei Doldrums! Adesso ho solo gli stivali. Alcuni dei ragazzi sono stati così gentili da offrirmi le loro, per il momento, per fortuna ho navigato abbastanza con loro per sapere che tutto ha un prezzo. Ed essere in debito quando ti appresti ad attraversare l’equatore per la prima volta…”
Diego Fructuoso, MCM di Team Telefónica: “Dopo le difficoltà di ieri sembra che si ricominci a navigare, sono state ore complicate, come si vede bene dal report di stamattina, con le velocità bassissime di tutti. Iker dice che non gli è mai successo di vedere una cosa così nella Volvo. Sembra che anche la prossima notte sarà complicata, non staremo attenti a cogliere ogni opportunità di recuperare. Comunque la vista della costa è molto bella. E ora siamo nell’indiano! Abbiamo passato Capo di Buona Speranza e poi Capo di Agulhas, il punto più a sud dell’Africa. Ci sono state discussioni a bordo su quando cominciava veramente l’indiano, ma una volta superati i due punti siamo certi, navighiamo nell’oceano indiano adesso!”
Yann Riou, MCM di Groupama 4: “Lunedì di ritorno al lavoro abbastanza piacevole su Groupama 4. La regata: è vero che essere in gruppo è meglio, soprattutto se sei davanti e non dietro come nella prima tappa! Ne abbiamo approfittato per giocarcela tutto il giorno con CAMPER, un momento siamo noi, un momento siete voi ad andare più forte. Interessante e istruttivo… Le condizioni meteo erano quasi ideali, al lasco fra 12 e 18 nodi, mare piatto. Un’andatura in cui si va relativamente veloci, e poi non ci si bagna. Il tutto sotto un sole splendido e nel mezzo di una fauna incredibile, foche, banchi di pesce, uccelli di tutti i tipi… una sfilata quasi ininterrotta. E poi abbiamo cambiato oceano. Ma come tutte le cose belle non durano a lungo, il vento è calato bruscamente e eccoci di nuovo a due nodi, sballottati da una parte all’altra con un’onda residua al traverso. Come previsto vento debole tutta la notte e CAMPER ne ha approfittato per passarci e prendere qualche lunghezza. Il vento all’alba è tornato e ci sono una decina di nodi. Oggi possono succedere delle cose, in termini di scelte di rotta…”
Hamish Hooper, MCM di CAMPER: “Oggi è il primo giorno della settimana “dì a qualcuno che sta facendo un buon lavoro!” così l’ho detto ai ragazzi, o meglio ci ho provato, ma sono proprio convinto che stiano facendo un buon lavoro. Ho la sensazione che qualcosa sia cambiato a bordo, in positivo. C’è una maggiore intensità, un’unità che cresce fra l’equipaggio, ma non penso che se ne rendano ancora conto. Ero in coperta ieri sera, Groupama era solo un miglio davanti a noi e Nico (Chris Nicholson) ha chiamato un cambio vele. Praticamente nessuno ha pronunciato verbo, si è sentito solo un colpo, che era la testa di Trae (Tony Rae)che sbatteva quando Chuny (Bermudez) lo ha svegliato. Chuny aveva un sorriso da orecchio a orecchio, mentre Tony un’aria un po’ stonata… Tutti e due si sono rimessi al lavoro con il resto del gruppo, tutti e dieci impegnati a testa bassa nel lavoro, finché il cambio non era stato fatto, la vela a punto e tutto messo in ordine. E’ stato un bello spettacolo. Forse la differenza sta nel fatto che nella prima tappa abbiamo avuto poche chance di combattere, eravamo quasi sempre da soli, e quando gli avversari sono vicini si è più coscienti e più concentrati. Il morale è buono a bordo. Qualcuno mi ha chiesto, visto che ormai siamo nell’indiano, se stasera si può avere curry per cena…”
Amory Ross, MCM di PUMA: “Le vittorie qui non sono facili da ottenere, ma quando arrivano devono essere riconosciute… e il nostro shore team a Città del Capo ha fatto un gran lavoro. Stamattina Ken (che è forse il cliente più difficile a bordo) mi ha detto che era la migliore colazione che aveva mai mangiato. Posso confermare che l’oatmeal era davvero buono. I velisti della Volvo saranno anche tosti, ma prendono il cibo davvero sul serio! Ok, basta parlare di cibo, siamo in regata. Le cose vanno bene, la notte è passata tranquilla, poca aria, mare piatto. Andiamo veloci, più forte di quelli davanti e più lenti di quelli dietro. La flotta si è ricompattata e siamo tutti in vista. L’atmosfera a bordo si potrebbe descrivere come calma, si sposta la roba, si regolano le vele, si cammina piano, piano, non si chiacchiera del più e del meno ed è meglio non fare rumore. Oggi dovrebbe arrivare più vento. Siamo a 180 miglia da Port Elizabeth, poi dovremmo andare a sud, sud-est, ma non prima che Tom (Addis) prenda le sue importanti decisioni tattiche riguardo al passaggio della corrente stasera.”
Andrés Soriano, MCM di Team Sanya: “E’ stata una prima notte dura a bordo, forse non brutale come quella della partenza da Alicante, ma dura per il vento leggero che richiede costanza e concentrazione. E anche la mattina non è stata diversa, avevamo Puma proprio sotto di noi e quando è entrata un po’ d’aria l’hanno presa prima e se ne sono andati. Il resto della giornata è stato magnifico, con sole, 12/15 nodi e mare piatto. I ragazzi sono tutti felici a bordo, e il cibo è buono, ieri sera un altro piatto molto gradito: arrosto e puré. Non erano proprio uguale a quelli che fanno mia madre o mia nonna, ma me li ha ricordati e di sicuro quando sarò a casa chiederò loro di cucinarmeli. Il secondo giorno si prospetta “interessante” come dice il nostro navigatore Aksel (Magdhal): ci sarà un po’ di tutto, può succedere di tutto e speriamo ci siano delle opportunità di riavvicinarci ai leader. Tutto sommato è molto bello essere di nuovo in regata…”
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