Alle 23:00 (ora italiana) di Sabato, Jérémie Beyou (Maître CoQ) ha rilevato un malfunzionamento del martinetto idraulico della sua chiglia. Beyou ha approfittato della vicinanza di Capo Verde per mettersi al riparo, al fine di controllare in modo più dettagliato il sistema che permette la chiglia di muoversi.
Beyou ha avvertito verso mezzanotte il suo Shore Team che stava procedendo a 5 nodi a 70 miglia (130 km) da Capo Verde. In questo momento dovrebbe essere arrivato in un posto riparato tra le isole.
Intanto dietro anche Zbigniew 'Gutek' Gutkowski sta aspettando il momento giusto per scalare l'albero e recuperare il gennaker avvolto intorno al suo strallo, ultimo residuo del conflitto che lo oppone fin dalla partenza con il suo pilota automatico. Il 39enne skipper polacco avrà comunque un compito più difficile e pericoloso di quello toccato a Javier Sansò Venerdì notte, perché lo spagnolo è stato in grado di deviare a Tenerife e trovare rifugio a ridosso dell'isola.
"La cosa principale è quello di tirare giù il gennaker avvolto dallo strallo di prua - ha detto Gutek - Ho una sorta di piano ora su come farlo, ma non è così facile. Un modo è quello di andare su e quindi far scorrere verso il basso tagliando i pezzi, ma questi pezzi potrebbero colpire l'albero e io non voglio perdere l'albero, mentre ci sto su. La soluzione migliore è quella di aspettare un momento di tranquillità. Tagliare la drizza non è una soluzione, perché tutto è ben avvolto lì. Così ora mi sono concentrato solo sul sistemare questo problema, e dopo penserò a cosa fare." Gutek ha detto che non si è sentito in pericolo e che ha una strategia di uscita se verificasse l'impossibilità di risolvere il problema.
"Non mi mette in pericolo, visto che il vento è in calo. Posso navigare bene in questo modo, ma solo sotto vento e sotto onda. Il trucco è quello di avere 'palloncini' di gennaker nascosti dietro la randa per non rischiare di rompere lo strallo di prua."
"Il più vicino posto per fare una deviazione sarebbe Madeira, Azzorre, e non è neanche tanto lontana. Ma preferirei le Canarie, in quanto vi sono infrastrutture migliori per il trasporto e le eventuali riparazioni. Ho trascorso un paio di mesi lì e conosco ogni marina. Posso navigare anche ad occhi chiusi. Ma tutte le decisioni che potrò prendere solo dopo aver tolto la vela dallo strallo di prua."
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