Il Punto Nemo è un passaggio mitico, che accende la fantasia e l'immaginazione. Chiamato così in riferimento al famoso capitano del Nautilus, creato da Jules Verne nel suo romanzo "20.000 leghe sotto i mari", designa il Polo oceanico dell'inaccessibilità. E non a caso: la terra emersa più vicina è l'isola Ducie, un atollo disabitato situato a 2.688 chilometri di distanza.
"Anche se al momento la situazione meteo è complicata, colpa di tante raffiche e di un mare davvero molto corto e disordinato, elementi che richiedono molta concentrazione per preservare l'imbarcazione, il fatto di essere vicino a questo punto fa scattare qualcosa in me. È un punto di riferimento simbolo dell'assoluta lontananza e questo, ovviamente non lascia indifferenti ”, ha commentato Giancarlo Pedote, scioccato dalla consapevolezza che questo punto è purtroppo anche una discarica spaziale. A causa della sua lontananza, molti detriti spaziali vengono "sepolti" lì. Ci sarebbero tra i 250 e i 300 veicoli spaziali fuori uso, compresa la stazione spaziale sovietica Mir e i resti della stazione spaziale cinese Tiangong-1.
"È inquietante sapere che l'uomo ha avuto l'idea di usare questo luogo come cimitero di oggetti spaziali. Oggi, con la tecnologia di cui disponiamo, potremmo provare a farli schiantare nel deserto e poi andare a recuperarli piuttosto che lasciarli in fondo all'oceano, inquinando i fondali”, ha aggiunto lo skipper di Prysmian Group, da sempre particolarmente attento alla tutela dell'ambiente.
La fine del Grande Sud
Il famoso Capo Horn dista solo 1.700 miglia dalla prua dell'IMOCA che vesti icolori dello storico sponsor di Giancarlo e della ONG Electriciens sans frontiéres. Questa lingua di terra vulcanica posta all'estremità meridionale del Cile, resta il punto di passaggio simbolo per i marinai che hanno vissuto "nascosti" per più di un mese in questo "tunnel meridionale" dell'Oceano Indiano e Pacifico.
“Francamente, non vedo l'ora di superare Capo Horn. Non vedo l'ora di tornare a passare al largo delle coste dell'Argentina. Siamo tutti stanchi e le barche sono provate. Il ritorno sull'Atlantico mi farà sicuramente vivere delle grandi sensazioni positive. Ritroveremo il sole dopo lungo tempo e le temperature saranno più clementi. Potremo scordarci l'umidità e il freddo e questo miglirerà sicuramente il mio morale", assicura Giancarlo che si sta comunque preparando per un passaggio a Capo Horn non facile, segnato da venti da Ovest con un'intensità tra i 35 e 45 nodi con raffiche fino a 55 nodi e onde dai 6 ai 7 metri.
"Rischiamo tutti di essere un po' sotto pressione a causa delle condizioni che dovremo affrontare, e rischiamo, quindi, di non goderci a pieno il momento che vivremo. Ma so che, nonostante tutto, sarà un momento memorabile”, ha indicato il fiorentino che stima di superare il terzo e ultimo grande traguardo del suo giro del mondo tra il 3 e il 4 gennaio prossimi, con appena un giorno di distacco dal leader. Un gap che in questa fase della regata fa ben sperare per un'emozionante scalata atlantica.
La grande avventura continua!
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Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
Attualmente al 4° posto Maccaferri Futura, mentre Influence Two di Andrea Fornaro è 13ma
L'evento, organizzato da Assonautica, Lega Navale Italiana - Sezione di Padova e Vento di Venezia, ha visto partecipanti 23 imbarcazioni tra i sei ed i 10 metri, oltre 90 velisti, provenienti anche da da fuori regione
Una sfida atlantica che vedrà Luca Rosetti navigare inizialmente in doppio con Matteo Sericano, per poi affrontare in solitaria il ritorno: una prima assoluta che segna l’esordio in oceano aperto del navigatore italiano e della sua barca
Per l'Italia in acqua Andrea Demurtas, Jesper Karlsen, Giovanni Montesano, Cristian Castellan e Pietro Lucchesi
Approfittando delle condizioni meteo ideali — sole, mare calmo e vento da sud tra i 15 e i 17 nodi — l’equipaggio francese ha mostrato grande costanza e abilità, piazzandosi sempre ai vertici della flotta
Si è conclusa oggi, nelle acque slovene di Portorose, la fase di qualificazione del Campionato del Mondo Optimist, evento organizzato dal Jadralni Klub Pirat Portorož e in programma fino al 6 luglio.
Francesca Clapcich sarà la co-skipper di Team Malizia nella prima edizione della Course des Caps, il giro di Gran Bretagna e Irlanda a vela
Venezia in festa per un vero grande matrimonio, quello tra le Vele d'Epoca e la Laguna!