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Vendée Globe 2020: rotta verso un’edizione eccezionale

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Roberto Imbastaro

Giovedì 17 settembre si è tenuta a Parigi l’attesa conferenza stampa ufficiale del nono Vendée Globe che ha riunito, all’interno del Palais Brongniart – nel rispetto di tutte le misure di sicurezza sanitaria -, skipper, sponsor, organizzatori e giornalisti a 52 giorni dalla partenza del mitico giro del mondo in solitario, senza sosta e senza assistenza che, quest’anno, si preannuncia eccezionale sotto ogni aspetto.

 

Un evento sportivo senza rivali

La nona edizione del Vendée Globe rientra tra i grandi eventi velici internazionali del 2020-2021. Ma prima d’ora, dalla sua nascita nel 1989, il Vendée ha riunito un parterre di partecipanti così ampio e vario. L'8 novembre a Les Sables d'Olonne ci saranno, infatti, 33 velisti al via (per avvicinarci a questi numeri dobbiamo tornare all'edizione 2008-2009 con 30 partecipanti), tra cui 10 atleti non francesi e 6 donne. Il livello sportivo dei concorrenti è estremamente alto. In particolare due velisti (che hanno raggiunto il podio nel 2017), sono sotto “stretta osservazione”: il britannico Alex Thomson, alla sua quinta partecipazione e il francese Jérémie Beyou, che ci prova per la quarta volta. Questi due esperti skipper dovranno vedersela con una flotta di ambiziosi avversari, la maggior parte dei quali non ha mai partecipato prima.

Grandi campioni ed esordienti

Quest’anno ci sono 18 ‘bizuths’, velisti, cioè, che si approcciano per la prima volta al Vendée Globe. E anche in questo caso si tratta di un numero record; tutti loro, comunque, hanno accumulato, nella loro carriera velica, moltissime miglia e titoli a bordo di imbarcazioni di vario tipo, impegnati in regate di ogni genere. Tra i “bizuths” ci sono il pluricampione paralimpico francese Damien Seguin (APICIL), il vincitore della Volvo Ocean Race e record holder Kévin Escoffier (PRB), diversi vincitori della famosa regata Solitaire du Figaro, come Nicolas Trousse (CORUM L'EPARGNE) e Sébastien Simon (ARKEA-PAPREC), il vincitore della recente Transat Jacques Vabre, Charlie Dalin (APIVIA) e Giancarlo Pedote (PRYSMIAN GROUP) nel 2015 in Multi 50, e quello della Route du Rhum, Armel Tripon (L'OCCITANE EN PROVENCE).

Attenti alle donne

Grandi assenti dell’edizione 2016-2017, le donne arrivano in forza quest’anno, presentandosi in 6 (numero record) allo start. Fino a oggi, al massimo, ne avevamo viste due (Anne Liardet e Karen Leibovici nel 2004 e Sam Davies e Dee Caffari nel 2008). Da notare che le donne fecero la loro prima apparizione nel 1996, durante la terza edizione del Vendée Globe con le pioniere Catherine Chabaud (prima donna a completare la regata), e Isabelle Autissier. Delle sette veliste che fino a oggi hanno tagliato lo start, due sono arrivate tra i primi cinque classificati (la britannica Dame Ellen MacArtur, 2° nel 2001, e Samantha Davies, 4° nel 2009). Sam Davies ritorna quest’anno per la terza volta con grandi aspettative, tanta grinta e un altissimo potenziale. La velista britannica è in buona compagnia, in termini di capacità e tenacia: al suo fianco, sulla linea di partenza, troverà, infatti, agguerrite avversarie come Isabelle Joschke (GER/FRA), Clarisse Cremer (FRA), Alexia Barrier (FRA), Pip Hare (GBR) e Miranda Merron (GBR).

La vittoria, la sfida personale, l’avventura

Vincere il Vendée Globe non è semplice e non è da tutti: bisogna poter contare su un progetto molto ben strutturato, su una barca veloce e affidabile, su un team dedicato e competente e, soprattutto, sul proprio talento e le proprie forze. Alcuni velisti posseggono il “pacchetto completo” e scendono in acqua con il chiaro obiettivo di vincere, ma non tutti hanno la stessa ambizione: ci sono anche quelli che vogliono fare esperienza o che decidono semplicemente di realizzare il sogno di una vita. Il Vendée Globe, infatti, è un evento unico nel suo genere che unisce competizione sportiva e avventura, tenacia e resistenza umana, dove tutti i marinai, di fronte agli elementi, saranno uniti da un destino comune, confrontandosi con i propri limiti e le proprie emozioni. Partiti da les Sables d'Olonne, gli skipper circumnavigheranno il globo percorrendo – da soli e senza assistenza – 21,638 miglia nautiche (circa 40.000 Km) e faranno ritorno nella medesima città francese dopo 70 / 100 giorni di navigazione. Nel mezzo, gli oceani, i tre grandi Capi, le tempeste, gli iceberg…

Skipper dai 27 ai 61 anni

Il concorrente più giovane di questa edizione è lo svizzero Alan Roura (LA FABRIQUE), 27 anni, che prenderà parte al suo secondo Vendée Globe, mentre il più “anziano” è il veterano Jean Le Cam (YES WE CAM!) che, a 61 anni, sarà sulla linea di partenza per la 5° volta. L’ampio range di età conferma la popolarità e il fascino della vela oceanica, disciplina che, di anno in anno, conquista sempre più appassionati. Una prova estrema come il Vendée Globe spesso premia l’esperienza, la maturità e la resistenza di skipper tra i 40 e i 50 anni, a dimostrazione che la vela è uno sport per la vita che non conosce età.

10 velisti non francesi, 2 doppie nazionalità, 9 Paesi

Negli anni l’appeal internazionale del Vendée Globe è cresciuto in modo esponenziale: la nona edizione, infatti, vedrà sulla linea di partenza ben 10 skipper non francesi (quasi il 30% della flotta), in rappresentanza di Regno Unito, Svizzera, Germania, Spagna, Italia, Finlandia, Australia e Giappone. E uno di loro è tra i grandi favoriti: si tratta del britannico Alex Thomson (pari a Jean Le Cam per numero di partecipazioni), tra i più esperti e preparati che vedremo allo start: il velista, infatti, ha ottenuto ben due podi nelle ultime due edizioni (3° nel 2013 e 2° nel 2017). Lo “spericolato” skipper della barca nera, che corre la quinta avventura, ha una sola ambizione: vincere.

Un solo italiano in gara: Giancarlo Pedote, il filosofo dell’oceano

Rientra tra gli esordienti del Vendée Globe, ma è tutt’altro che un neofita dell’oceano: Giancarlo Pedote, è, infatti, tra i più competenti, stimati e professionali oceanici italiani. Con un carnet pieno di vittorie e soddisfazioni: fiorentino, Classe 1975, è partito da una tavola di windsurf ed è arrivato sulla linea di partenza della Vendée Globe dopo una laurea in filosofia, due libri di successo (“Il Manuale dello Skipper” e “Il Manuale del Velista”) e innumerevoli regate e vittorie a bordo di imbarcazioni diverse (Mini 6.50, Figaro Bénétéau, Class 40, Classe Multi50, Moth, oltre a derive e cabinati vari), che gli hanno insegnato a gestire il vento, la fatica e le emozioni: eclettico, professionale e meticoloso, Giancarlo vive e lavora con la famiglia lontano dai riflettori, nella sua base di Lorient, in riva all’oceano.

Ottavo alla recente Vendée-Arctique-Les Sables d'Olonne, Pedote è a bordo dell’Imoca Prysmian Group, barca non nuovissima ma con un ottimo pedigree (è arrivata quarta alla precedente Vendée). Per Giancarlo Pedote e il suo team, navigare sull'IMOCA e partecipare a eventi internazionali non ha solo uno valore sportivo, ma anche e soprattutto solidale, o “4PEOPLE”, come è scritto sulla barca. L’obiettivo dei protagonisti dell'unico team italiano al Vendée Globe 2020 è spiegare l'importanza dell'energia elettrica nella vita quotidiana e consentirne l’accesso a tutte le popolazioni in difficoltà, grazie all’”energia umana” prodotta dalle persone, dai volontari e da coloro che sostengono la ONG Électriciens sans frontières, che Prysmian Group ha deciso di ospitare in questo importante progetto di sponsorizzazione.

«Compatibilmente con la stanchezza, i cambi di vele e tutto il resto - ha dichiarato Giancarlo Pedote (Prysmian Group) vorrei riuscire a portare la barca tra il 90 e il 93% della polare durante tutto il percorso, interpretando bene la meteo e facendo le giuste scelte tattiche. Alla fine, la classifica dipenderà da come si comporteranno le barche che sulla carta sono più veloci di me. Se tutte quelle nuove e con foil moderni non avranno problemi, arrivare dietro loro sarà già tanto, perché più di quello non possiamo fare, ma non mi proietto nel risultato, mi interessa navigare bene, concentrato e in forma e terminare la regata al meglio delle mie possibilità.

Come per tutti il Covid è fonte di stress, perché se uno skipper risulta positivo non potrà partire, quindi si rischia di veder sfumare un progetto a cui abbiamo lavorato per anni. Per quanto mi riguarda sarò attentissimo ed eviterò qualsiasi situazione che possa mettermi a rischio. La settimana precedente lo start la trascorrerò confinato in casa: non partire sarebbe uno scenario davvero troppo penoso che non auguro a nessuno…»

Tecnologia avanzata: i foil e la folle corsa sugli oceani

La classe IMOCA ha spinto per l’adozione dei foil nella vela offshore, salutando con grande entusiasmo l’arrivo delle “ali” capaci di sollevare lo scafo dall’acqua e di farlo volare a velocità altrimenti impensabili per questi monoscafi in carbonio di 60 piedi. Da quando, nel 2016, i foil hanno fatto la loro comparsa nella Classe IMOCA, molte cose sono cambiate e oggi le imbarcazioni rappresentano la massima espressione di questa avanzatissima tecnologia: non solo sono diverse le forme e le dimensioni delle appendici, ma gli stessi scafi hanno subito profonde trasformazioni, essendo stati concepiti e costruiti appositamente per ospitare i foil e trarne il massimo vantaggio per periodi prolungati.

Diciannove dei 33 monoscafi partecipanti sono dotati di queste imponenti appendici volanti, tra cui sette imbarcazioni di ultima generazione. Gli IMOCA 60 2020 sono molto complessi e veloci, il che rende probabile l’abbattimento del record di velocità stabilito dall'ultimo vincitore Armel Le Cléac’h (74 giorni 3 ore e 35 minuti); di contro, gli skipper dovranno fare a meno di ogni genere di confort: alle alte velocità i rumori, gli scossoni, i sobbalzi sono amplificati, rendendo la vita quotidiana molto difficile.

Il Vendée Globe si impegna per un futuro sostenibile

A partire da questa edizione, il Vendée Globe aderisce a un progetto responsabile a lungo termine. SAEM Vendée, in consultazione con tutti i partner, infatti, si impegna a organizzare eventi volti a limitare l'impatto sull'ambiente e a mettere in piedi azioni concrete tese a sensibilizzare il pubblico al tema della protezione degli oceani. Numerose iniziative saranno realizzate nel Villaggio - tra cui la riduzione della plastica monouso -, dando priorità a fornitori e aziende locali e introducendo un sistema di raccolta differenziata e riciclaggio in loco. L'evento si concentrerà sulla sensibilizzazione alla salute degli oceani, in particolare tra il pubblico più giovane, con strumenti educativi disponibili attraverso il programma Vendée Globe Junior.

Il tema ambientale sarà presente nel Villaggio e su tutti i mezzi di comunicazione relativi all’evento, al fine di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile all’importanza degli oceani e alla necessità di difenderli.

In linea con l'approccio degli skipper della classe IMOCA, il Vendée Globe e la Commissione Oceanografica Intergouvernemental (IOC) dell'UNESCO firmeranno un accordo il cui scopo è raccogliere dati relativi all'oceano e all'atmosfera. Più di un terzo degli skipper della flotta sarà coinvolto in questo progetto e porterà a bordo strumenti per effettuare letture e misurazioni. In seguito verranno forniti dettagli sul contenuto di questa operazione.

Più veloci e più “temerari” delle tradizionali navi scientifiche, i monoscafi IMOCA, durante le loro circumnavigazioni, raggiungeranno aree dell'oceano scarsamente servite dal traffico marittimo regolare e forniranno quindi dati preziosi ai ricercatori.

Una festa pubblica nel rispetto delle disposizioni vigenti

Un giro del mondo in solitario è sicuramente perfetto per mantenere il distanziamento sociale, accogliere il pubblico a Les Sables d'Olonne è, invece, una grande sfida in questi tempi difficili.

Il Vendée Globe è un evento molto popolare, una grande festa che appartiene essenzialmente alla regione della Vandea e ai suoi abitanti e il pubblico è una componente essenziale e storica del suo successo; per questo, l’organizzatore SAEM Vendée collabora da mesi con tutti i protagonisti dell'evento e le autorità associate per rendere possibile la sua presenza in questo contesto.

Il Villaggio aprirà quindi i battenti il 17 ottobre, ma il suo accesso sarà subordinato a un sistema di regolamentazioni adeguate alle misure sanitarie vigenti:

•        La capacità di accoglienza del Villaggio sarà limitata a 5.000 persone contemporaneamente, con una gestione dei flussi in tempo reale e una direzione di circolazione imposta in spazi ristretti.

•        L'accesso al villaggio è gratuito, ma il pubblico deve effettuare precedentemente una prenotazione obbligatoria. I dettagli della registrazione verranno comunicati a breve.

•        Indossare la mascherina sarà obbligatorio, così come il rispetto di tutte le distanze sociali all'ingresso del villaggio.

•        È stato messo in atto un protocollo sanitario specifico per gli skipper e il loro stretto entourage, che prevede, in particolare, l’isolamento rigoroso 7 giorni prima della partenza.

•        Un protocollo sanitario per l'organizzazione e le persone accreditate, compresi i media, con l'obbligo di presentare un test PCR negativo datato entro le 72 ore precedenti per accedere al villaggio. Tutte queste disposizioni verranno comunicate a breve.

•        Un'organizzazione agile, perennemente in contatto con le autorità competenti, al fine di adattarsi costantemente al mutare della situazione.

 

 

 

 


17/09/2020 19:24:00 © riproduzione riservata






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