Tutti e cinque i VO65 hanno lasciato L'Aia in configurazione da regata nel pomeriggio di giovedì, per affrontare la terza tappa della VO65 Sprint... di seguito un aggiornamento sulle loro posizioni.
Purtroppo, lo stesso non si può dire per la flotta IMOCA, dove una drammatica collisione ha lasciato tre barche ancora in mare e in regata verso Genova. Una barca si è ritirata dalla tappa dopo essersi assunta la responsabilità dell'incidente e 11th Hour Racing Team, leader della classifica generale, ha lavorato tutta la notte per determinare l'entità dei danni e valutare le possibilità di rientro.
L'incidente in sé è un tipo di problema che purtroppo si verifica in rare occasioni in regata. Ma è scioccante vederlo in questo caso, in condizioni di luce, buona visibilità e su un campo di regata non affollato.
Dopo che 11th Hour Racing Team ha virato sulla layline per la successiva boa e aveva diritto di precedenza, l'equipaggio di GUYOT environnement - Team Europe, tenuto a cedere la rotta in questa situazione, pare abbia visto l'altra barca solo quando era troppo tardi. La collisione che ne è derivata ha causato danni tali da costringere entrambe le barche a rientrare in porto.
“Ero al timone e ho visto la barca apparire all'improvviso, ma era troppo tardi", ha dichiarato amareggiato Ben Dutreux, lo skipper di GUYOT. "Il contatto era inevitabile (a quel punto). Mi assumo la piena responsabilità. È colpa nostra".
Riconoscendo la colpa, GUYOT environnement - Team Europe si è ritirato dalla settima tappa, un duro colpo per un team che si era dimostrato resiliente dopo un precedente disalberamento.
Per 11th Hour Racing Team, i danni causati dalla collisione sono un fattore importante che il team deve gestire.. Attualmente in testa alla classifica e sull'onda di tre vittorie di tappa consecutive, lo skipper Charlie Enright si aspettava una regata combattuta fino a Genova che, se il risultato fosse stato positivo, avrebbe portato il suo team a vincere The Ocean Race battendo in acqua il concorrente più diretto, Team Holcim-PRB.
Ora, senza averne colpa, la storia prende una piega completamente diversa.
"La cosa più importante è che tutti i componenti dell'equipaggio sia della loro che della nostra barca stiano bene", ha detto Enright in banchina, non molto tempo dopo la collisione. " A questo punto non sappiamo cosa faremo. È la vita, sono le regate. Non c'è nulla che avremmo fatto diversamente e gli incidenti capitano".
"Questa regata mette alla prova le persone in modi diversi, fisicamente e mentalmente, e questo è un test per il nostro team. Ma non c'è nessun altro equipaggio di cui vorrei far parte e che vorrei avere con me. Se c'è qualcuno che può risolvere la situazione, siamo noi, ne sono sinceramente convinto, dobbiamo solo capire come sarà questo processo man mano che avremo maggiori informazioni".
Il suo team sta operando su due fronti al momento, valutando le opzioni di riparazione che potrebbero consentirgli di riprendere il mare verso Genova nei prossimi giorni e, allo stesso tempo, lavorando nell'ambito delle Racing Rules of Sailing e delle regole di The Ocean Race per valutare le possibilità di riparazione/redress (la Giuria Internazionale può assegnare punti a un team impossibilitato a regatare in modo efficiente a seguito di un incidente causato da un altro concorrente).
"Personalmente, mi rifiuto di ammettere che questa regata è finita", ha dichiarato il navigatore Simon Fisher, che ha partecipato a sei edizioni della regata. "Preferiremmo provare a vincerla in acqua, ma dobbiamo capire quali sono le nostre opzioni, se la barca può essere riparata e quali sono le nostre possibilità di richiedere riparazione come team, per poi sperare di poter proseguire".
"Ho visto molte cose nel corso delle mie sei edizioni di The Ocean Race, e questa non è una delle migliori, ma abbiamo un team fantastico, e oggi eravamo in una posizione fantastica, e questo grazie al team che abbiamo. È proprio con loro che vorrei stare in una situazione di difficoltà".
Mondiale disputato sul lago di Liptov, ai piedi dei monti Tatra, tra Slovacchia e Polonia, con 55 equipaggi provenienti da tutto il mondo. Il prossimo mondiale si svolgerà in Italia sul lago di Bracciano
In testa ai Proto la francese Marie Gendron. In gara tra i Proto anche Cecilia Zorzi (11ma) con Eki, unica barca italiana in regata
Gladiator dell’armatore Tony Langley con al timone Guillermo Parada è il nuovo campione del mondo 2024. Sled di Takashi Okura è medaglia d’argento, Platoon Aviation di Harm Müller-Spreer è medaglia di bronzo
Giovedì 25 luglio "La Notte dell'Andrea Doria": dalle 21:00 alle 23:00 al Galata Museo del Mare la commemorazione del 68° anniversario dell'affondamento
Ad accoglierlo dopo il suo giro del mondo in solitario tanti appassionati di vela e le autorità cittadine
Andrea Lacorte:"Non vediamo l’ora di scendere in acqua e regatare contro una flotta così competitiva: non sarà facile perché gli equipaggi americani sono particolarmente forti e molto allenati, ma è proprio questo il bello della competizione"
Ineos Britannia è un concentrato di tecnologia e sviluppa in tempo reale collegato con le basi di Mission Control anche a Brackley, nel Northamptonshire, come parte della collaborazione con il team Mercedes di Formula 1
Niente cali di attenzione, sviluppo continuo fino all'ultima regata, massimo rispetto di tutti gli avversari, nessun errore in regata. Max Sirena e la sua ricetta per vincere l'America's Cup
Dal 26 al 28 luglio, lo Yacht Club Rimini ospiterà la quarta tappa del circuito Optimist Italia Kinder Joy of Moving
“L’Arte della Regata d’Altura” è lo slogan dell’undicesima edizione della Rigasa, regata organizzata dal Circolo Velico Riminese e tappa del Campionato Italiano Offshore 2024