Per il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas la situazione del turismo sardo per questa estate sembra estremamente semplice. Chi vorrà andare in Sardegna dovrà certificare la propria negatività al Covid eseguendo un tampone o un sierologico prima della partenza e presentando un certificato con i risultati dell'avvenuto test all'imbarco dei traghetti o in aeroporto. "Un piccolo sacrificio - sottolinea Solinas - che consentirà a tutti una vacanza tranquilla e degna di essere vissuta serenamente. La Sardegna è una terra che si avvia ad esser Covid free in tempi brevissimi e vorremmo che rimanesse tale".
Una posizione, quella del presidente della Sardegna, che sembra essere ragionevole ed anche a costo zero per i turisti, perché le spese sostenute per i tamponi saranno assorbiti dalle strutture alberghiere (accordo con Federalberghi) o rimborsati tramite bonus sull'acquisto di prodotti sardi. Resta però il fatto oggettivo che questo "passaporto sanitario" o come lo si voglia chiamare, è una misura non ancora in vigore e sull'applicazione della quale non si ha alcuna certezza.
Ed in questo momento nel quale ci si gioca la ripresa dei flussi turistici sia interni sia dall'estero, che questa spada di Damocle del test obbligatorio non sta rimanendo più sospesa in aria trattenuta da un sottile crine di cavallo, ma si è abbattuta concretamente, come una mannaia, sulle prenotazioni per i mesi di giugno e luglio. Lo denunciano con forza gli operatori del comparto della nautica e del charter isolano (circa 400 aziende di noleggio e locazione di imbarcazioni per un totale di circa 1.600 unità), che assistono impotenti a un impressionante e irreversibile tracollo e cancellazione delle conferme che a fatica erano riusciti a trattenere ad Aprile e Maggio per i mesi di Giugno e Luglio. In soli tre giorni, dalla riapertura delle prenotazioni e conferme delle rispettive piattaforme/Windows Booking/MMK/NAUSYS/SEDNA, si sono dissolte il 15 % delle locazioni e noleggi, e nei prossimi giorni non potrà che peggiorare in quanto verrà aggredito il mese di Agosto. Le ragioni della fuga di massa sono semplici e condivise da tutti: tour operator , broker e agenzie specializzate del settore, in un momento di grande sofferenza del mercato, stanno dirottando il turismo verso mete in cui le linee guida per l'accoglienza sono semplici e chiare (Slovenia, Croazia, Grecia e Turchia), al contrario di quelle che ci sono, per il momento, in Sardegna.
Il mondo del turismo e la sua meccanica in continua evoluzione, impone sempre più marcatamente una tempistica e regole certe; oggi più che mai, nella spasmodica attesa del “bollettino” Regionale, vanno in fumo centinaia di prenotazioni e conferme e specificatamente quelle a "settimana".
Gli operatori restano allibiti per la convinzione che si possa salvare la stagione con la parziale presenza del mercato nazionale o regionale! Da una analisi approfondita e ben nota alla Giunta Regionale, le presenze Italiane per vacanze sul residenziale e seconde case subirà il contraccolpo
del 45%, quello alberghiero 70 % nonostante la facilitazione del trasporto marittimo, mentre tutto il volume del turismo internazionale costretto a
utilizzare il vettore aereo rischia di collassare insieme alle stesse compagnie che collegano l'isola.
Questi gli allarmanti dati che sono stati già ampiamente forniti dalle tre società di gestione portuali , aeroportuali e dalle associazioni di categoria.
"Il presidente Solinas - sostengono gli operatori del comparto nautico - è consapevole che il "Fantomatico Passaporto Sanitario" non ha alcuna possibilità di essere realizzato, e resta un mistero sulle ragioni che lo inducono a spingere verso il baratro l'economia della sua isola, cosi come deve ancora spiegare come mai, solo un mese fa, era intenzionato alla totale riapertura senza condizioni quando, allo stesso modo, era ben conscio che non avrebbe potuto farlo rimediando così una figuraccia mediatica e istituzionale. Questo è un grido di allarme che non può restare inascoltato perché ci troveremo inesorabilmente costretti alla chiusura sia temporanea che definitiva delle nostre attività, al licenziamento forzoso di alcune migliaia di dipendenti qualificati, formati e inquadrati a tempo indeterminato, oltre all'assoluta impossibilità a non assumere stagionalmente altrettanti giovani.
L'invito alla reazione e presa di posizione, che ha anche il pieno supporto di Confindustria Nautica, è egualmente rivolto ai consiglieri di maggioranza chiamati a difendere e rappresentare la dignità della loro gente e virare verso una coraggiosa revisione, diffondere tempestivamente e senza indugio certezze dei tempi e della semplificazione di un protocollo definitivo, in quanto non c'è più tempo; lo chiedono le imprese, i professionisti del mercato mondiale del turismo, i clienti, i lavoratori sardi e le loro famiglie".
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