Prende il via domani sabato 13 aprile dalle banchine dello Yacht Club Italiano a Genova la sesta edizione del Gran Premio d’Italia riservato alla classe Mini 6.50: 25 le barche iscritte, provenienti da Francia, Germania, Belgio Italia e Spagna.
La partenza è in programma alle 12.
Il Mini 6.50
Lunga 6 metri e 50, questa barca richiede grande esperienza ed abilità: alcuni dei più grandi velisti del mondo hanno mosso i primi passi a bordo di un Mini. Molte soluzioni tecniche (peresempio le chiglie basculanti) e materiali all’avanguardia sono nati proprio su questi piccoli bolidi per essere poi adottati su barche più grandi.
La regata e il percorso
Il Gran Premio Mini 6.50 è nato nel 2006 per volontà della Classe Mini e dello Yacht Club Italiano.
Principale regata d’altura italiana dedicata alla classe, ha riscosso negli anni un successo sempre maggiore, perchè porta i partecipanti ad affrontare le condizioni più varie, dalle lunghe navigazioni d’altura a quelle più tecniche tra le isole dell’arcipelago toscano. Il percorso, lungo 530 miglia, si snoda sulla rotta Genova - Isola della Capraia - Caletta – Giannutri - Genova. L’arrivo a Genova è previsto circa 5 giorni dopo la partenza, a seconda delle condizioni meteo, mentre la premiazione si terrà sabato 21 alle 12. L’andamento della regata può essere seguito in tempo reale agli indirizzi www.yci.it o www.gpi-mini650.com.
Gli iscritti
25 le imbarcazioni iscritte, di cui 21 nella categoria Serie e 4 nella categoria Proto. Occhi puntati sul vincitore della scorsa edizione del Grand Prix Mini 650 Andrea Caracci, che quest’anno sarà con Alberto Bona sul serie Golden Apple. Caracci è un velista versatile che ha regatato in numerose classi ed è un veterano della classe Mini 6.50 con al suo attivo tre partecipazioni alla Mini Transat.
A dargli filo da torcere ci saranno Riccardo Apolloni e Luca Sabiu su Keylog e Andrea Iacopini con Umpa Lumpa,secondo nella sua categoria nel 2011. Nella categoria proto la battaglia sarà tutta italo-francese tra gli equipaggi Verlato-Pepe su Cimbra, Frassinetti-Masetti su GRF91, Thibon-Fialon su Elima e Zambelli–Miegge su Fontanot.
La ricerca del’Università La Sapienza di Roma
Vittorio Pasquali, ricercatore presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università la Sapienza di Roma seguirà su una barca appoggio dello Yacht Club Italiano il Grand Prix Mini 6.50 per effettuare attività di ricerca sugli atleti che partecipano alla regata e studiarne le performance psicofisiologiche. La vela d’altura rappresenta per lo psicologo un laboratorio straordinario di sperimentazione, poiché comporta la condivisione di uno spazio ristretto e tempi di navigazione che spesso richiedono un cambiamento dei ritmi abituali di attività/riposo, oltre ad un impegno fisico e mentale che in alcuni momenti diventa estremamente gravoso.
Il Mini 6.50: una barca per veri marinai
8 ottobre 1977: ventiquattro barche a vela di 6,50 metri di lunghezza lasciano Penzance in Inghilterra e con un solo uomo a bordo fanno rotta verso Antigua via Ténérife alle Canarie. Nasce quel giorno la Minitransat, una regata oceanica per piccole imbarcazioni dalle grandi ambizioni.
Per oltre quindici anni i «mini» parlano quasi esclusivamente francese ma la volontà e il coraggio di pochi marinai italiani tra i quali Andrea Romanelli, Ernesto Moresino e Ettore Dottori fa nascere e diffondere anche in Italia l’interesse per questo modo di vivere l’oceano.
Nel marzo 1994 viene costituita la Classe Mini 6.50 Italia: da allora la «minimania» si diffonde inarrestabile. La Classe, gli skipper i progettisti, l’intero mondo Minitransat italiano cresce e guadagna riconoscimenti, stima e fiducia. In pochi anni di duro lavoro i mini vengono prima accettati alle regate di altura nazionali, poi invitati e oggi sono il raggruppamento di Classe più numeroso che sistematicamente partecipa alle principali regate lunghe nel Mediterraneo.
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