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Barcelona World Race: Stamm e Le Cam alla cappa

barcelona world race stamm le cam alla cappa
redazione

Tre mani di terzaroli sulla randa. Questa è tutta la vela. Laconica la comunicazione tecnica da parte dell’equipaggio di Cheminées Poujoulat, chiuso al caldo all’interno della barca in attesa che il grosso della depressione sia passato per poi riprendere la navigazione verso est. Inevitabilmente il divario con Neutrogena si è ridotto notevolmente anche se sembra che anche Guillermo Altadill e José Muñoz, vista  la velocità registrata, hanno messo piede sul freno. Bernard Stamm ha ammesso che questa è la prima volta nella sua carriera agonistica che ha deliberatamente frenato la sua barca.

Bernard Stamm (Cheminées Poujoulat): "Non stiamo proprio comodi, perché procediamo con un flusso di vento laterale da sud. La cosa buona è che non siamo solo noi ad aver frenato per non mettere la prua al centro di questa tempesta. Ieri eravamo sotto trinchetta con tre mani di terzaroli della randa. Dopo qualche ora non avevamo più nulla. Quindi non siamo veloci e siamo un po' esposti alle onde. Ma va bene così. Cogliamo l'occasione per fare un po' di manutenzione alla barca, per mangiare e per dormire, perché quando ripartiremo saremo sempre dentro la depressione e sarà ancora molto dura. Quindi meglio essere un po' riposati. Per ora non sono troppo entrato nei dettagli, ma è certo che i prossimi giorni saranno frenetici perché saremo dietro la tempesta e rimarranno i 35 nodi di vento che non accennerà a calmarsi troppo in fretta".

Paradossalmente è tutto piuttosto tranquillo per i due equipaggi di punta. Guardare e stare attenti a tutto quasi sempre chiusi all’interno in attesa che il peggio passi. Questo è il disagio che patiscono, anche se non possiamo mai escludere l'onda bastarda che arriva a danneggiare il ponte e devastare tutto ciò che incontra. L'equipaggio di Cheminées Poujoulat affronta quello che era annunciato: 45 nodi di vento e 7/8 metri d’onda.

Per i due equipaggi la sfida principale ora sarà quella di sapere quando rimettersi in rotta. Se si fa troppo presto, si rischia di saltare dentro la tana del leone dopo averlo pazientemente evitato, per non parlare del rischio di rompere qualcosa. Se si esce troppo dopo, si lascia scappare questo sistema depressionario davanti, senza avere il beneficio del regime sostenuto proveniente da ovest, sempre foriero di belle medie. Questo è il momento dove sono necessarie tutta l'esperienza e l'intelligenza dei marinai: devono imparare a essere in sintonia con la barca, capire fino a che punto può sopportare lo stress e uscire al momento giusto fuori dal letargo forzato, dopo queste ore passate alla cappa. Un delicato esercizio che potrebbe condizionare lo scenario dei prossimi giorni.

Dietro, ci sono altre priorità. A bordo di GAES Centros Auditivos, Anna Corbella e Gerard Marin hanno ripreso a viaggiare dopo essersi finalmente sbarazzati dell’anticiclone delle Mascarene. Ma ora hanno Renault Captur dietro la loro poppa che non ha intenzione di lasciarli scappare. We Are Water ha ripreso ad avanzare e allarga il divario sul One Planet One Ocean & Pharmaton, mentre Spirit og Hungary è finalmente entrato anche lui nell’Oceano Indiano.

Ranking alle 15:00
Cheminées Poujoulat (B Stamm - J Le Cam) a 14 642,4 miglia dal traguardo
Neutrogena (G Altadill - J Muñoz) a 160,6 miglia
GAES Centros Auditivos (A Corbella - G Marino) a 1024,4 miglia
Renault Captur (J Riechers - S Audigane) a 1301,2 miglia
We Are Water (B Garcia – W Garcia ) a 1977,6 miglia
One Planet One Ocean & Pharmaton (A Gelabert – D Costa) a 2500,9 miglia
Spirit of Hungary (N Fa - C Colman) a 2892,44 miglia

 


04/02/2015 15:40:00 © riproduzione riservata






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