Come accadeva trent’anni fa nella memorabile scena di «007 – La Spia che mi amava», in cui James Bond scompariva sott’acqua al volante di una Lotus Esprit, VDO, azienda del gruppo Continental, presenta al 48° Salone nautico di Genova, in anteprima italiana, «sQuba», il prototipo a emissioni zero dell’azienda automobilistica svizzera Rinspeed e prima auto anfibia al mondo, in grado di viaggiare su terra, a pelo d’acqua e in profondità.
Il design dalle linee fluide si ispira davvero a una Lotus, la Elise. I quadranti, le luci e i display digitali sono incorporati in un unico alloggiamento di alluminio che non solo è impermeabile, ma anche resistente all’acqua di mare fino a dieci metri di profondità. Il cluster è generosamente illuminato e coperto da un vetro protettivo e i pulsanti sono coperti da un film plastico che permette di premerli anche indossando spessi guanti da sub. “La sensazione è quella di fare un’immersione subacquea in macchina” ha raccontato alla stampa il designer e amministratore delegato di Rinspeed, Frank Rinderknecht. Spinta da tre motori elettrici alimentati da batterie ricaricabili al litio e con lubrificanti biodegradabili, «sQuba» può viaggiare senza problemi sulla terraferma (dove raggiunge una velocità di 120 km orari), ma anche galleggiare a pelo d’acqua (a poco più di 6 km l’ora), come anche muoversi a 10 metri di profondità, dove però supera di poco i tre km l’ora.
A differenza della sua versione cinematografica, l’auto-sottomarino elvetica è decappottabile. Una scelta dettata perlopiù da motivi di sicurezza: «L’abitacolo della macchina è di tre metri quadrati – ha aggiunto Rinderknecht – e anche ad appena un metro di profondità, la pressione dell’acqua sarebbe stata tale da rendere impossibile l’apertura delle porte in caso di emergenza». Una volta sott’acqua, dove il massimo tempo di permanenza consentito è due ore, il guidatore e il passeggero potranno respirare grazie a una bombola di ossigeno, sul modello di quelle usate dai subacquei mentre, per evitare che la “sQuba” affondi come piombo, alcuni scomparti sono stati riempiti di schiuma. «L’auto può così raggiungere la superficie praticamente da sola - ha spiegato il costruttore - ed è sostanzialmente inaffondabile».
La «sQuba» non è però mai stata messa in produzione e finora l’unico prototipo esistente è stato presentato al Salone dell’Auto di Ginevra dello scorso marzo, dove era in vendita al prezzo (modico) di un milione di euro.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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