martedí, 30 dicembre 2025

ROTTE GOLOSE

Rotte Golose - Sassaia: la Garganega “nature” secondo Angiolino Maule

rotte golose sassaia la garganega 8220 nature 8221 secondo angiolino maule
Pier Giorgio Paglia

Si diffonde la consapevolezza sul valore del “vino naturale”, anche grazie all'azione delle associazioni a tema come Vini Veri, Vin Natur, Triple A e via dicendo. Spesso però, in nome del rispetto della natura e del ritorno alle antiche pratiche enologiche della viticultura tradizionale, ci si ritrova a bere vini che presentano qualche difetto. Per questo i vini de La Biancara stupiscono: nessun eccesso, grande equilibrio, perfetta aderenza al territorio, grande rispetto (e valorizzazione) delle caratteristiche del vitigno. E il suo artefice è molto lontano dai predicatori del biodinamico che sono ultimamente saliti alla ribalta: Angiolino Maule è uomo d'altri tempi, schivo, troppo modesto se paragonato alla grandezza dei suoi bianchi a base di Garganega. Maule, che non si è granché interessato di certificazioni e affini, oggi produce circa 50 mila bottiglie all'anno da circa 11 ettari di proprietà. Il territorio è quello dei monti Lessini, tra le province di Verona e Vicenza: suolo vulcanico, nel comune di Gambellara. La sua filosofia è semplice e, allo stesso tempo, affascinante: “Il vino è frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo. In questi ultimi anni il vino che lei chiama "tradizionale" o normale è diventato una bevanda che si stacca molto dal frutto del territorio. Il vino naturale è prodotto dall'uomo con interventi in vigna ed in cantina nel rispetto dell'espressione del territorio e nel rispetto della salute del consumatore evitando l'utilizzo di prodotti di sintesi.” Semplice e diretto, senza peli sulla lingua come piace a lui, e anche a noi. Questa filosofia si rispecchia in una realtà particolare: il terreno non viene trattato da quasi 20 anni con nessun tipo di concime, organico o men che mai chimico. Questo, grazie alla sua origine vulcanica, è molto ricco di minerali e argille fini, e si rigenera per la parte organica con la sola decomposizione naturale di foglie e tralci, e per la parte minerale con lo sgretolamento della roccia madre ancora presente in superficie. In vigna non si utilizzano insetticidi, antibotritici o diserbanti. Anche in cantina il rispetto della naturalezza è applicato con il massimo rigore, dalla pigiatura all'imbottigliamento. Oggi degustiamo il suo “Sassaia”: un vino di grande personalità per poco più di 10 euro.

A prima vista

Giallo dorato intenso, non filtrato, leggermente opaco. Bella la consistenza.

Al naso

Attacco delicato, vinoso e fruttato, venato di erbe aromatiche, salvia, camomilla, clorofilla, fienagione. Mineralità in evidenza, con note gessose e di pietra focaia. Un naso non urlato ma estremamente interessante, da attendere.

In bocca

Grande mineralità in perfetto equilibrio con le componenti fresche ed alcoliche. In bocca Sassaia stupisce per l'ingresso morbido, la finezza unita a una potenza di frutto non comune, con chiusura lunga e dolce seppure sia ben avvertibile una leggera tannicità. Beverino!

 

Un vino di grande personalità, lontano da certi eccessi di gravneriana memoria sebbene una punta di ossidazione si avverta e, anzi, sia una delle armi del suo charme. Provatelo non troppo freddo, intorno ai 14°, in calici a tulipano magari abbinandolo con un risotto alla zucca o con l'anguilla, carni bianche e pesce – anche d'acqua dolce - salsato, salumi, rane, frittate.

La scheda:

Veneto IGT – Sassaia 2004 - La Biancara

Tipologia: Bianco Secco

Uvaggio: Garganega 90%, Trebbiano 10%

Gradi: 12% Vol

Prezzo: € 10 circa

Voto: 90/100


05/09/2011 23:26:00 © riproduzione riservata






I PIU' LETTI
DELLA SETTIMANA

Los Angeles: la TV cambierà la vela olimpica

L'obiettivo è quello di rendere le regate conclusive un evento televisivo imperdibile, dove il destino delle medaglie si deciderà solo all'ultima giornata per una maggiore presa sugli spettatori di tutto il mondo

Sydney Hobart, una partenza da cartolina

Alle 13:00 AEDT il cannone del Cruising Yacht Club of Australia ha dato il via all’80ª edizione della classica di 628 miglia tra Sydney e Hobart, con quasi 130 barche sulla linea e un’uscita spettacolare da Sydney Harbour verso le Sydney Heads

Sydney Hobart: la spunta Comanche in un finale al cardiopalma

Master Lock Comanche, con Matt Allen al timone, ha conquistato le line honours della 80ª Rolex Sydney Hobart imponendo compostezza e lucidità

Optimist: torna a Napoli dal 4 al 6 gennaio il Trofeo Campobasso

Sarà il Trofeo Marcello Campobasso ad aprire il programma di eventi di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026 con la 32esima edizione della storica regata internazionale della classe Optimist, in programma dal 4 al 6 gennaio

Utilizzando questo sito accetti l’uso di cookie per analisi e pubblicità.  Approfondisci