Vela, Volvo Ocean race - Undicesimo giorno di regata, sono sempre i francesi di Groupama 4 guidati da Franck Cammas i leader della seconda tappa della Volvo Ocean Race. E proprio la barca verde e arancio dei transalpini, verso le dieci di questa mattina, è stata la prima a entrare nella 'Stealth Zone' creata dagli organizzatori come ulteriore misura antipirateria.
La Stealth Zone copre l’area dell’oceano indiano che va dalla punta settentrionale del Madagascar fino agli Emirati Arabi e, una volta che i team vi sono entrati, la loro posizione esatta non sarà più disponibile al pubblico, anche se saranno comunque rese note le distanze rispetto al leader. Questa della “zona d’ombra” è una delle misure intraprese dagli organizzatori del giro del mondo a vela, per contrastare il rischio di attacchi da parte dei pirati che operano in una vasta area al largo della costa della Somalia. La flotta sta navigando verso un porto sicuro dell’oceano indiano, il cui nome e la cui localizzazione sono tenuti segreti per ovvi motivi di sicurezza, dove saranno caricate su una nave per essere trasportate attraverso la zona di maggiori pericolo fino a una località costiera di Sharjah, nella parte nord degli Emirati Arabi. Da lì la flotta riprenderà la corsa, con un regata sprint fino ad Abu Dhabi, la prima località del medio oriente a ospitare una tappa della Volvo Ocean Race nei 38 anni della sua storia.
I cinque team in regata si stanno dirigendo quindi verso la zona delle calme equatoriali, che passeranno per la seconda volta nella regata e che certamente daranno filo da torcere a navigatori e skipper che saranno chiamati a saltare l’ostacolo nel modo più veloce e indolore possibile. Per questo motivo i battistrada di Groupama 4 stanno spingendo al massimo sull’acceleratore, per guadagnare il massimo vantaggio sugli inseguitori, sebbene nelle ultime ore la situazione sia stata piuttosto omogenea. Gli americani di PUMA Mar Mostro sono infatti distanziati di meno di ottanta miglia, e la zona di vento leggero e temporali improvvisi potrebbe creare il famoso “effetto elastico”, ricompattando la flotta. “Stiamo entrando in una zona dove è molto difficile prevedere cosa farà il vento” ha detto lo skipper Franck Cammas “quindi bisogna essere molto pragmatici e cogliere ogni opportunità per passare i Doldrum. Di sicuro sappiamo che le altre barche si avvicineranno nei prossimi giorni, perché noi entriamo nel vento leggero prima di loro. Ma siamo felici della nostra posizione, sappiamo che può succedere di tutto in questo tipo di sistema meteo, fa parte del gioco e dobbiamo stare attenti ai buchi di vento e ai temporali.” Ha concluso il navigatore francese, che proprio oggi ha festeggiato a bordo, con la prima posizione e una torta al cioccolato, il suo trentanovesimo compleanno.
Tuttavia, prima di entrare nella zona dei Doldrum, i team dovranno affrontare una bassa pressione in movimento da est, che potrebbe scombinare la classifica. “La grande domanda è est o ovest?” ha detto il navigatorei di PUMA Tom Addis “Siamo per l’opzione occidentale all’80/90% e per questo stiamo cercando di camminare il più possibile. In quel punto i Doldrum sono generalmente meno confusi e più vicini, e penso che avremo tempo per passare intorno a questa bassa. Questa è la nostra opzione preferita, ma nulla è definitivo. Possiamo sempre cambiare idea e rotta.”
La flotta continua a salire a nord, e lo fa a un buon ritmo, nelle ultime 24 ore tutti hanno navigato a velocità fra i 15 e i 22 nodi. Al rilevamento delle 14, Groupama 4 aveva un vantaggio su PUMA di 76,8 miglia. La barca guidata dallo skipper spagnolo Iker Martínez si è tenuta più a est e si trova a poco più di 91 miglia, seguita in quarta posizione da CAMPER di Chris Nicholson, a 128,1 miglia, mentre Abu Dhabi è staccato di 229,2 miglia ma fa registrare la velocità più alta con 20,6 nodi.
A terra, in Madagascar, intanto Team Sanya continua con i lavori per poter tornare in regata in un tempo che si stima intorno alle tre settimane, dopo i problemi avuti al sartiame. L’attrezzatura che si è rotta è in volo verso Valencia, in Spagna, dove verrà riparata.
Per evitare ogni possibile rischio di attacchi di pirateria e per rispettare le misure messe in atto dagli organizzatori della Volvo Ocean Race, la cartografia elettronica ufficiale è entrata nella zona “Stealth” ovvero non sono più visualizzate le posizioni, le rotte individuali sono distorte e le condizioni meteo sono disabilitate, ma sono comunque forniti i dati sulla classifica e sulla distanza fra i vari concorrenti. Tali dati sono pubblicati sul sito ufficiale della regata alla pagina:
http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html
Classifica provvisoria seconda tappa, 22 dicembre alle ore 13 GMT
1. Groupama sailing team (Franck Cammas) STEALTH
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +76,8
3. Team Telefónica (Iker Martínez), +91,8
4. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +128,1
5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), +229,2
6. Team Sanya (Mike Sanderson) – suspended racing
Voci dall’oceano:
Yann Riou, MCM di Groupama 4: “Oggi è un gran giorno, è il compleanno del boss. E non comincia male, visto che si è svegliato con l’annuncio di una posizione piuttosto buona. Per contro, la fine della giornata potrebbe essere più complicata, con un pot au noir come torta di compleanno e con i nostri avversari che, per l’effetto elastico si avvicinano alla nostra poppa… non avremo però diritto a molti extra, visto che il capo è piuttosto esisgente per quel che riguarda il perso superfluo. Alcune piccole cose, comunque le abbiamo messe in fondo alla scatola media, che se mi ricordo bene non sono tanto utili alle prestazioni… allora parlaimo di questa scatola media, sono giorni che non la vedo. Credo che bisognerà fare una bella sessione di spostamento, prima di poterla rivedere. Un piacere in questo caldo tremendo. E allora buon compleanno, siamo primi nella seconda tappa della Volvo!”
Nick Dana, MCM di Abu Dhabi: “Anche se sono cinque giorni che navighiamo in queste condizioni ormai, qualcosa comincia a cambiare. Andando a nord, a latitutini maggiori l’aria diventa sempre più calda. E anche sottocoperta. Alcuni stanno anche cominciando a predere i pesci volanti e a tenerli da parte per i prossimi giorni, alcuni hanno persino creato delle armi apposite, per ucciderli nel caso cadessero vicino. Visto che sarà il primo passaggio dell’equatore su Azzam, non c’è altra ragione per prendere i pesci volanti se non per i tradizionali sacrifici a Re Nettuno. Per quelli di noi che non hanno attraversato l’equatore, presto saranno iniziati, e son certo che questi pesci li ritroveremo… fino ad loora, io continuo nella mia campagna di salvaguardai del pesce volante, e faccio di tutto per salvarli e liberarli…”
Amory Ross, MCM di PUMA: “Qualcuno deve aver acceso il riscaldamento, fa un caldo pazzesco. In coperta ci si bagna ma di sotto c’è un’umidità da non credere. Non ho mai visto i ragazzi così felici di salire di sopra, per prendere un po’ d’aria fresca. E c’è troppo vento e troppi spruzzi per tenere aperto il tambuccio. Fortunatamente i Doldrum si avvicinano e ci sono solo un giorno o due di questa situazione, prima che si possa far asciugare le cose. E tutti sperano che ci siano anche dei temporali/doccia. I ragazzi di Groupama finalmente sono ridiscesi sulla terra, sono 75 miglia avanti. Sappiamo che se volgiamo riprenderli dobbiamo accorciare le distanse prima della lotteria del vento debole, in caso contrario sarà impossibile. CAMPER e Telefonica continuano a navigare veloci sottovento, noi facciamo il possibile per stare davanti, ma c’è poca differenza di velocità. Tutti hanno lavorato duro per arrivare qui ed è dura pensare che fra un giorno tutto potrebbe cambiare. Però è un segno che la regata è bella, e che tutti sono bravi. Nella prima tappa Telefonica ci ha passato nei Dodrum a est, quindi questa volta è il nostro turno. Ci meritiamo un po’ di buona fortuna adesso!”
Hamish Hooper, MCM di CAMPER: “Sempre rotta nord, mure a destra, gradualmente la direzione del vento è migliorata e abbiamo camminato bene rispetto alle barche davanti a noi, prima di raggiungere i Doldrum, fra circa 300 miglia, che potrebbero essere i nostri migliori amici o i peggiori nemici, per tornare sotto prima della linea del traguardo. Adesso che ci avviciniamo alle calme equatoriali i meeting strategici al tavolo di carteggio diventano più lunghi. Nico, Stu, Will e Andy cercano tutti di filtrare le informazioni sul tempo, il vento, le nuvole, le correnti, cosa fanno le altre barche e qual è il piano migliore per attraversare le calme. Bisogna giocarsela bene… C’è una cosa a cui non riesco ad adattarmi in questa tappa, il tempo. Per comodità, noi e tutta l’organizzazione usiamo l’orario GMT, che va bene quando ti sposti da nord a sud del pianeta, perché il giorno e la notte rimangono relativamente costanti. Ma non appena nell’equazione entra uno spostamento a est o a ovest le cose cambiano completamente, perché le ore di luce sono diverse. E aver a che fare con il resto del mondo, che va con l’orario normale, aggiunge più complessità al tutto. L’alba è a mezzanotte e il tramonto arriva verso le due del pomeriggio, quindi alle cinque sono pronto per andare a letto, peccato che la cuccetta sia prevista per qualche ora più in là…”
Andrés Soriano, MCM di Team Sanya: “E’ stata una giornata dura, vedere togliere l’albero… Mike ha detto che abbiamo preso coscienza della cosa, ed è dura. Siamo fortunati ad avere il supporto dei noisti amici, delle famiglie e dei fan, che sono stati tutti incredibili. Oggi togliamo le crocette, andranno a Valencia dove è cominciata la produzione del nuovo sartiame. La riparazione in totale prenderà circa tre settimane. L’umore è ancora buono nel team, ci sia aiuta per andare oltre la durezza di non poter raggiungere i propri cari per Natale. Tutti noi vorremmo dire che il sistema di comunicazione Inmarsat è stato prezioso, senza saremmo stati persi. L’hotel dovrebbe avere un collegamento internet veloce, ma per il momento ci sembra che la linea sia molto lenta. Ma il sistema di bordo è stato efficacissimo per comunicare e, per me, per spedirre video, foto e il mio blog…”
Diego Fructuoso, MCM di Team Telefónica: “Vi scivo da un forno chiamato Telefónica. Come vi ho detto la temperatura sta salendo rapidamente, adesso abbiamo tutti i sandali (addio stivali) e sottocoperta stiamo con i vestiti più leggeri possibili. Non serve più nemmeno il sacco a pelo. Io preferisco il caldo al freddo, ma qui comincia ad essere abbastanza dura. Per quello che riguarda la regata, Groupama ci ha staccato un po’, sembra che la sua opzione di andare più a sud abbia pagato. Però manca il passaggio dei Doldrum, quindi non possono rilassarsi. Noi continuiamo la nostra battaglia con gli americani di PUMA e con Team New Zealand. Siamo terzi, ma abbastanza vicino a PUMA, speriamo di prenderli! Oggi abbiamo festeggiato il compleanno di Ñeti. Lo abbiamo preso in giro, perché oggi in Spagna è il giorno della lotteria nazionale. Ha trovato un sacco di regali, fra cui dei dolci, erano buonissimi!”
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