Si diffonde la consapevolezza sul valore del “vino naturale”, anche grazie all'azione delle associazioni a tema come Vini Veri, Vin Natur, Triple A e via dicendo. Spesso però, in nome del rispetto della natura e del ritorno alle antiche pratiche enologiche della viticultura tradizionale, ci si ritrova a bere vini che presentano qualche difetto. Per questo i vini de La Biancara stupiscono: nessun eccesso, grande equilibrio, perfetta aderenza al territorio, grande rispetto (e valorizzazione) delle caratteristiche del vitigno. E il suo artefice è molto lontano dai predicatori del biodinamico che sono ultimamente saliti alla ribalta: Angiolino Maule è uomo d'altri tempi, schivo, troppo modesto se paragonato alla grandezza dei suoi bianchi a base di Garganega. Maule, che non si è granché interessato di certificazioni e affini, oggi produce circa 50 mila bottiglie all'anno da circa 11 ettari di proprietà. Il territorio è quello dei monti Lessini, tra le province di Verona e Vicenza: suolo vulcanico, nel comune di Gambellara. La sua filosofia è semplice e, allo stesso tempo, affascinante: “Il vino è frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo. In questi ultimi anni il vino che lei chiama "tradizionale" o normale è diventato una bevanda che si stacca molto dal frutto del territorio. Il vino naturale è prodotto dall'uomo con interventi in vigna ed in cantina nel rispetto dell'espressione del territorio e nel rispetto della salute del consumatore evitando l'utilizzo di prodotti di sintesi.” Semplice e diretto, senza peli sulla lingua come piace a lui, e anche a noi. Questa filosofia si rispecchia in una realtà particolare: il terreno non viene trattato da quasi 20 anni con nessun tipo di concime, organico o men che mai chimico. Questo, grazie alla sua origine vulcanica, è molto ricco di minerali e argille fini, e si rigenera per la parte organica con la sola decomposizione naturale di foglie e tralci, e per la parte minerale con lo sgretolamento della roccia madre ancora presente in superficie. In vigna non si utilizzano insetticidi, antibotritici o diserbanti. Anche in cantina il rispetto della naturalezza è applicato con il massimo rigore, dalla pigiatura all'imbottigliamento. Oggi degustiamo il suo “Sassaia”: un vino di grande personalità per poco più di 10 euro.
A prima vista
Giallo dorato intenso, non filtrato, leggermente opaco. Bella la consistenza.
Al naso
Attacco delicato, vinoso e fruttato, venato di erbe aromatiche, salvia, camomilla, clorofilla, fienagione. Mineralità in evidenza, con note gessose e di pietra focaia. Un naso non urlato ma estremamente interessante, da attendere.
In bocca
Grande mineralità in perfetto equilibrio con le componenti fresche ed alcoliche. In bocca Sassaia stupisce per l'ingresso morbido, la finezza unita a una potenza di frutto non comune, con chiusura lunga e dolce seppure sia ben avvertibile una leggera tannicità. Beverino!
Un vino di grande personalità, lontano da certi eccessi di gravneriana memoria sebbene una punta di ossidazione si avverta e, anzi, sia una delle armi del suo charme. Provatelo non troppo freddo, intorno ai 14°, in calici a tulipano magari abbinandolo con un risotto alla zucca o con l'anguilla, carni bianche e pesce – anche d'acqua dolce - salsato, salumi, rane, frittate.
La scheda:
Veneto IGT – Sassaia 2004 - La Biancara
Tipologia: Bianco Secco
Uvaggio: Garganega 90%, Trebbiano 10%
Gradi: 12% Vol
Prezzo: € 10 circa
Voto: 90/100
Da Caorle alle Isole Tremiti e ritorno X2 e XTutti, per la più classica regata del Circolo Nautico Santa Margherita
Per Alinghi firmando un accordo commerciale con la città ospitante che include le regate delle Challenger Series per la Louis Vuitton Cup, Team New Zealand ha venduto qualcosa su cui non detiene i diritti e questo non è accettabile
Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il Presidente Sport e Salute, Marco Mezzaroma hanno presentato l’evento al pubblico
L'Amerigo Vespucci ha reso omaggio alla città di Anzio durante il suo transito nel golfo rallentando la navigazione a motore per salutare “alla voce” una flottiglia di imbarcazioni locali
Al termine della prima giornata le classifiche vedono al comando nella Divisione A, Giancarlo Postiglione (Yacht Club Italiano), seguito a pari punti da Matteo Adduci 2° (LNI Mandello del Lario) e Mia Paoletti 3° (Club Vela Portocivitanova)
La regata è organizzata dalla Lega Navale Italiana sezione di Villasimius, in collaborazione con lo Yacht Club Marina di Villasimius
A dominare la tappa è stato MC (Barbi, Travagliati, Rossi, Barbera), che ha brillato per conduzione pulita e manovre eseguite con precisione chirurgica
Una 151 Miglia spettacolare, caratterizzata da un nuovo percorso - una full immersion totale tra le bellissime isole dell’Arcipelago Toscano - che non ha deluso le aspettative della vigilia, trovando ampio consenso tra i partecipanti
Con l’arrivo del mese di giugno la stagione di grande vela dello Yacht Club Monfalcone entra ufficialmente nel vivo
Attesa una flotta composta da numerose imbarcazioni, che verranno suddivise nei raggruppamenti Vintage, Classic, Open, Classic IOR, Sangermani e Swan, a seconda delle loro caratteristiche, dimensioni e anno del varo