“Era inverno; la notte era molto buia; l’aria straordinariamente limpida e pungente, addolcita dal profumo delle foreste. In lontananza si poteva sentire il fiume che si contendeva il passaggio con il ghiaccio e le rocce: si intravedevano poche luci, irregolarmente sparse nell’oscurità, ma così distanti da non intaccare la sensazione di solitudine assoluta. Le condizioni perfette per dare vita a una storia… ‘Vieni’, dissi al mio motore interiore, ‘inventiamo un racconto, una storia che attraversi molti anni e paesi, che parli di mare e di terra, luoghi selvaggi e civilizzati…’.”.
Così Robert Louis Stevenson racconta la genesi del Master of Ballantrae. È la descrizione di una magica illuminazione affabulatoria che lo coglie una sera d’inverno nella sua casa sul lago Saranac, nello stato di New York. Lì, nel dicembre del 1887, inizia a scrivere il romanzo che finirà due anni dopo, a bordo dello yacht Casco, nei mari della Polinesia. Dunque, effettivamente, Ballantrae attraversa mari e terre, luoghi selvaggi e civilizzati. E passato e presente, perché la vicenda ha inizio in Scozia (con un ricordo delle storie di quelle terre) e termina nella wilderness americana (con i paesaggi del presente dello scrittore). E attraversa, impregnandosene, anche l’incubo ricorrente di Stevenson: l’ansia del doppio, dell’antagonista interno, dell’alter ego del quale non ci si può liberare.
Un romanzo gotico, a volte macabro, costruito sul crescendo di un antagonismo irriducibile: il conflitto caratteriale di due fratelli che nel diciottesimo secolo attraversano i continenti, dalla Scozia all’India, all’America, rosi da un insaziabile desiderio di annientamento e di vendetta. Scorrono fondali di guerre dinastiche, avventure corsare, viaggi nelle Indie: più volte dato per morto, il sempre redivivo signore di Ballantrae, scapestrato, impetuoso e ricco di seduzioni, ricompare ogni volta davanti agli occhi del fratello più giovane, scombinandone la vita uniforme e risvegliando un’ira che si trasforma in odio profondo.
L’AUTORE:
Robert Louis Stevenson (Edimburgo 1850 – Vailima 1894) è tra gli scrittori più importanti di ogni tempo, autore di classici come “L’isola del tesoro” e “Lo strano caso del Dr Jekyll e di Mr Hyde”. Di Stevenson, nella collana Tusitala, è già apparso “Il giardino dei versi” (2010), 64 poesie dedicate all’infanzia, nelle quali lo scrittore scozzese rievoca le atmosfere dell’età felice dell’uomo.
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IL MASTER DI BALLANTRAE
Robert Louis Stevenson
Pagine: 320
Prezzo: € 18,00
Nutrimenti
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