In questa intensa autobiografia, il Comandante Salvatore Sarno rivela la trama della sua vita, andando oltre l’impresa che lo ha reso celebre nella vela mondiale, la prima sfida africana alla Coppa America, con Shosholoza di cui è stato ideatore, e guida. In occasione della 32ma Coppa America a Valencia, aveva portato un Sudafrica, da poco uscito dall’apartheid e finalmente aperto al mondo, a regatare nel più antico trofeo sportivo con un equipaggio multietnico di giovani sudafricani sotto la guida sua e l'aiuto di due noti velisti italiani, Paolo Cian e Tommaso Chieffi. Poiché la Coppa America, giunta alla 37ma edizione, si svolgerà quest'anno a Barcellona a partire dal 22 agosto e tanti italiani la seguiranno come di consueto fin dai tempi di Azzurra, nel 1983, ecco che questo racconto torna oggi più attuale che mai.
Sarno ripercorre una vita avventurosa fatta di grandi fatiche e di altrettanto grandi soddisfazioni, fino a raggiungere l'apice della carriera professionale, che lo porta a guidare la MSC Mediterranean Shipping in Sudafrica. Qui, con la MSC, aiuta i giovani a sfuggire a situazioni difficili, e qui segue da subito le idee innovatrici di personaggi che appartengono alla storia stessa dell’umanità, quali i premi Nobel Nelson Mandela e l’arcivescovo Desmond Tutu. Il Team Shosholoza emerge come il punto culminante di una vita dedicata al lavoro, all’amore per il mare e la vela ma soprattutto alla generosità, delineando il profilo di un uomo straordinario.
Dichiara l’Autore: «Shosholoza è la realizzazione di un sogno, il sogno di tanti giovani che cercano un avvenire migliore. Il sogno di Nelson Mandela di sconfiggere il razzismo e vedere il suo paese unito con neri, bianchi, colorati e indiani lavorare in armonia. Shosholoza è anche un canto, poi diventato inno che invita al lavoro di squadra. La parola “Shosholoza” significa, procediamo, andiamo avanti ed il ritornello ripete: tiriamo e spingiamo insieme, sotto il sole e sotto la pioggia, tiriamo e spingiamo come se fossimo una sola persona.»
Dall’introduzione di Giuliano Luzzatto: «Il libro che avete tra le mani è l’autobiografia appassionata di un comandante di marina, un uomo di mare che si e fatto da sé, con perseveranza e dedizione al lavoro, alla famiglia e ai meno fortunati, animato da una sconfinata passione per il Grande Blu. Nato in Campania, Salvatore Sarno non è però figlio della rinomata marineria di Sorrento o Torre del Greco. Nasce nell’entroterra, in una frazione di Nocera Inferiore dove, per riuscire a vedere un piccolo triangolo di mare e sognare le sue avventure, si deve arrampicare sulle rovine del castello, eretto sulla collina che sovrasta il paese. Il libro si apre con il nostro autore-protagonista in aeroporto, in attesa di un volo che lo riporterà a casa, in quel Sudafrica dove i casi della vita e le sue abilità professionali lo hanno portato, dove ha fatto fortuna e dove si sente, appunto, a casa. Il giorno precedente si era conclusa in Spagna, a Valencia, l’impresa più importante della sua vita: la prima - e sinora unica - partecipazione di un team del continente africano alla Coppa America di vela. Con Shosholoza, il Comandante Sarno ha scritto una pagina indimenticabile del trofeo sportivo più antico del mondo ma, più importante ancora, del nuovo Sudafrica post apartheid. Pur avendo conquistato un meritato successo, si ricorda ogni giorno delle sue origini, delle difficoltà incontrate nella vita e di quanto tante persone, la maggior parte, fatichino quotidianamente. Ho conosciuto il Comandante Sarno in occasione della 32a America’s Cup. Mi hanno sempre appassionato le biografie degli uomini di successo, trovo infatti che da queste persone ci sia sempre da imparare, gli aneddoti possono spesso essere letti andando oltre al fatto in sé, in quanto rivelatori di un approccio alla vita che può essere di stimolo, ispirazione e crescita personale.»
Salvatore Sarno, (Nocera Inferiore, 1946) ha contribuito allo sviluppo della MSC Mediterranean Shipping Company. Trasferitosi in Sudafrica durante l’apartheid, ha creato una fondazione per aiutare i giovani neri a imparare un mestiere marittimo, per cui è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Ha sponsorizzato tre partecipazioni olimpiche di un velista sudafricano e ha guidato il Team Shosholoza nella 32ma Coppa America, ottenendo un grande successo mediatico. Oggi vive a Durban, dirige la MSC in Sudafrica, continua a lavorare con la Marina Militare Sudafricana e la sua Fondazione Izivunguvungu alla quale andranno i proventi dei diritti d’autore del libro.
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