A seguito dell’incontro sindacale tenutosi in data odierna presso la sede di Unindustria Forlì, Ferretti Group, comunica di aver illustrato alle Rappresentanze Sindacali le ragioni che richiedono un aggiornamento del Piano Industriale 2013-2018 alla luce del perdurare di uno scenario macroeconomico negativo che affligge il settore nautico e in particolare il segmento delle imbarcazioni flybridge di piccola taglia e che determina il permanere di un eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda, con pesanti ricadute sulla competitività aziendale e la redditività, oggi ancora negativa.
La Direzione Aziendale, riconfermando la validità del piano industriale a suo tempo condiviso con le Organizzazioni Sindacali, preso atto del non verificarsi per ragioni esogene delle aspettative di ripresa del mercato nautico, principalmente europeo e italiano in particolare, in aggiunta alle azioni previste e già poste in essere nel corso del 2013, ha evidenziato ai sindacati la necessità urgente di perseguire un ineludibile riequilibrio dei costi industriali attraverso la razionalizzazione dell’assetto produttivo e il suo adeguamento strutturale ai ridotti carichi di lavoro attuali e prevedibili nel medio termine.
Va inoltre osservato che i maggiori competitor del settore, anche grazie alle ristrutturazioni effettuate, risultano oggi favoriti da assetti produttivi già razionalizzati e più efficienti che consentono un netto vantaggio competitivo.
Ad un anno e mezzo dall’ingresso dell’azionista Weichai, che ha consentito di evitare le traumatiche conseguenze, anche occupazionali, che potevano determinarsi a causa del grave dissesto finanziario aziendale, il management italiano ha oggi la responsabilità di assicurare la continuità dell’impresa adottando ogni necessaria misura utile a conseguire l’obiettivo di un solido e durevole equilibrio economico finanziario.
La necessaria razionalizzazione dell’assetto produttivo risulta ottenibile tramite la concentrazione delle attività produttive presso 4 dei siti presenti in Italia, con contestuale cessazione, peraltro non irreversibile, delle attività cantieristiche attualmente svolte a Forlì.
Tale scelta del management è in grado di generare recuperi di efficienza strutturali altrimenti non ottenibili attraverso le misure alternative ad oggi proposte dalle Organizzazioni Sindacali.
L’azienda intende combinare la sofferta decisione di rinunciare alle attività produttive di Forlì con la maggior salvaguardia possibile dei livelli occupazionali e del know how espresso dal cantiere agevolando la ricollocazione delle oltre 200 risorse, tra dirette e indirette, presso gli altri siti produttivi del Gruppo in Italia.
A tale scopo la Direzione ha intenzione di adoperarsi, in stretto coordinamento con le OO.SS., per mettere a disposizione dei lavoratori strumenti di supporto al trasferimento o al pendolarismo verso i siti di destinazione. Coloro che invece non dovessero accettare tale ricollocazione potranno usufruire della disponibilità aziendale a fare ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali offerti dalla vigente legislazione, oltre che ad altre forme di incentivazione utili per individuare un’alternativa occupazionale.
La illustrata concentrazione riguarderà solo le risorse di cantiere e non coinvolgerà i restanti lavoratori basati a Forlì non direttamente collegati al cantiere stesso (oltre 140 addetti), a cui verrà assicurata continuità occupazionale. L’operazione comporterebbe un’eccedenza strutturale pari a circa 50 unità a Forlì, tuttavia riducibili in gran parte a compensazione del turnover previsto presso i vari siti.
La riorganizzazione avrà ricadute positive non solo in termini di miglioramento della efficienza complessiva dell’apparato produttivo di Ferretti ma consentirà di saturare i rimanenti cantieri che potranno giovarsi di un carico di lavoro maggiore e più stabile.
Non sono previste chiusure di altri cantieri né riduzioni strutturali di personale presso gli stessi né altri trasferimenti di personale tra siti.
Ferretti Group auspica una fattiva collaborazione con le parti coinvolte per poter mettere in atto tutte le azioni necessarie per la salvaguardia e il rafforzamento nel nostro Paese del Gruppo che rappresenta, e intende continuare a rappresentare anche in futuro, un simbolo del Made in Italy e delle conoscenze e competenze italiane.
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