IDEC sta navigando nel nulla, in aperto Atlantico con la Sierra leone come terra più vicina, a 900 miglia. Tradotto in termini terrestri, il maxi-tri sta a 1600 Km dall’Africa e a 2.800 dal Brasile e sotto di lui ha un fondale di 5.000 metri. In questo nulla c’è l’incertezza del pot au noir, zona di venti mutevoli e di perturbazioni tanto grosse quanto brevi, che arrivano da ogni direzione. E' la zona dove aleggia la più grande incertezza: si sa quando si entra ma non si sa quando si esce. Bernard Stamm, che di mestiere fa anche il collezionista di giri del mondo, non ha caso la ritiene “la zona che temo di più in tutto il pianeta”.
Idec è rallentato, ma sta comunque andando a 20 nodi e se si pensa che un paio di settimane fa alla transat Jacques Vabre le barche sono state costrette ad avanzare di bolina tirando dei bordi (cosa mai accaduta prima), Francis Joyon si può anche ritenere fortunato.
Il vantaggio sul record di Peyron si è ridotto di 40 miglia, ma ne rimangono sempre ancora 240 da giocarsi e non sono poca cosa, anche se il giro del mondo è solo agli inizi.
A movimentare la giornata ci si è messo anche uno squalo, che proprio qui, in mezzo al niente, è riuscito a centrare il timone centrale di IDEC ed anche a rimanere incastrato.
“Ero al timone – ha spiegato alla radio il tedesco Boris Herrmann - e ho sentito che il timone non rispondeva bene. Bernard (Stamm ndr) è andato a vedere e abbiamo trovato questo squalo bloccato tra il timone centrale e lo scafo.” L'episodio può far sorridere, ma ha rallentato la corsa di IDEC, che non ha potuto fare altro che fermarsi, mettere la prua al vento e perdere diversi minuti per liberare lo squalo. "Abbiamo controllato il timone - rassicura Francis Joyon – e va tutto bene. Spero che non abbiamo fatto male allo squalo, ma in ogni caso lui non ha fatto male alla barca. Abbiamo controllato tutto e non c'è nessun problema, è andata bene".
Altri problemi tecnici? "Beh, si è solo rotto una stufa a gas" ha commentato Clément Surtel. Per fortuna ce ne sono altre, anche perché tra qualche giorno la parentesi calda sarà finita e i mari del sud faranno sentire la loro voce ghiacciata. Questa notte IDEC passerà l’equatore. Prossimo ostacolo: l’anticiclone di Sant’Elena.
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