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La notizia vera di questa domenica è che si è arrivati nel Pot Au Noir, la centrifuga nella quale si sa come si entra ma non si sa come (e soprattutto quando) si esce. Macif e Sodebo sono ovviamente i primi che questa domenica assaggeranno la zona di convergenza inter tropicale, esperienza mistica e temuta che toccherà via via un po' a tutti. Almeno ai superstiti di questo massacro di tempeste dei primi sei giorni di transat.
Onore quindi a François Gabart e Pascal Bidegorry su Macif, che sono in testa con poche miglia di vantaggio su Thomas Coville e Jean-Luc Nelias su Sodebo. E soprattutto ai superstiti della foil generation, che guidano la classifica della classe e sono oramai all'altezza di Capo Verde.
Tante polemiche per i ritiri, ma tanta gioia nel vedere questi scafi in navigazione. Sono loro il futuro della vela. In testa ci sono Armel Le Cleac'h e Erwan Tabarly (Banque Populaire VIII), ovvero due che a meno di un meteorite piovuto dal cielo, portano sempre a casa il loro risultato e sono seguiti da Vincent Riou e Sabastien Col (PRB), ovvero un'altra coppia di super affidabili. Solo per limitarci ai due episodi di ieri sera in questa classe, il palmares pubblicato sul sito della TJV di Alex Thomson recita: nel 2004 Vendée Globe, abbandono; nel 2006, Velux 5 Oceans abbandono; nel 2008, Vendée Globe, abbandono, nel 2014, Barcelona World Race abbandono. Tranne l'eccezionale annata del 2013 che ha portato due terzi posti al Fastnet e al Vendée Globe, Alex ha sempre riconsegnato la sua barca in condizioni simili all'Aston Martin di James Bond.
Per l'ungherese Nandor Fa, personaggio veramente appassionato e con un amore viscerale per la vela e per l'Oceano, una carriera iniziata nel 90 con un undicesimo posto al BOC e terminata nel 92 con un quinto posto al Vendée Globe. Poi un quarto posto di classe alla Jacques Vabre del '97 e un rientro senza gloria nella Barcelona World Race del 2014 che è però riuscito a terminare. Al suo fianco un velista trentasettenne originario del lago Balaton, Peter Perenyi, che affrontava l'Oceano per la prima volta. Hanno disalberato, e a Napoli c'è un detto che forse può rendere chiara la situazione: “A carta da musica 'n mano a o cecato”. Un Imoca 60 non è uno spartito che può essere suonato da tutti.
Giornata finale senza vento e senza regate, classifiche invariate. Tutti i titoli, i podi assoluti, giovanili e Open. Il Trofeo Challenge Carlo Rolandi per Società al Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza
Con un margine di quasi 200 miglia e 450 miglia ancora da percorrere, solo la sfortuna potrebbe negare a SVR Lazartigue (nella foto) la vittoria che insegue da tempo in questa regata. Arrivo previsto per stasera o domani mattina
Grande prestazione di tutta la squadra che ha vinto 9 medaglie sulle 12 in palio
La Direzione di Corsa ha pubblicato un avviso ufficiale di modifica del percorso: per assicurare un arrivo più compatto a Fort-de-France, in Martinica, l’itinerario è stato abbreviato saltando l'isola di Ascensione
Gli sport nautici protagonisti del talk inaugurale con Antonio Rossi, Andrea Mura e Guido Meda. Il Presidente Marzano: “Lega Navale compatta e in prima linea per promuovere il ruolo sociale del mare e delle acque interne”
Il favorito, Benoît Marie su Nicomat, guida la corsa (Proto) ma è in difficoltà. Gli italiani? Nel gruppo centrale dei Serie con Nicolò Gamenara 19° e Cecilia Zorzi più indietro ma in recupero
Lo svizzero, figlio d'arte, è secondo con una barca senza foil e senza l'indispensabile spi medio, scoppiato durante la prima tappa. Gli italiani al 12° (Gamenara) e 17° (Zorzi) posto. Entrare nella top ten non è una missione impossibile
Francesca Clapcich e Will Harris (11th Hour Racing) hanno tagliato il traguardo in 2a posizione. Jérémie Beyou e Morgan Lagravière, Charal, hanno tagliato per primi il traguardo in 11 giorni, 19 ore, 45 minuti e 18 secondi
SVR-Lazartigue conquista la vittoria nella categoria ULTIM
Un bel quarto posto per Ambrogio Beccaria con sensazioni positive sulla barca e un po' di delusione per il risultato