Ha affascinato effettivamente tutti Jean Nouvel, l'architetto che ha progettato lo splendido nuovo padiglione B della Fiera di Genova. Con una lezione di estetica applicata all'architettura ha spiegato al colto e all'inclita la filosofia della sua progettazione, tenendo inchiodata e attenta per 10 minuti una platea da "vernissage", ovvero eterogenea al limite della Babele. Sul perché di quel blu intenso, mutuato dal cinema troppo carico di colori degli anni '50, sul continuum con il prospiciente mare, sull'attuale e sul futuro inserimento del padiglione nel tessuto urbano e sociale della complessa realtà genovese ha pennellato le sue frasi come macchie di colore su una tela che prendeva forma via via che le parole colpivano la mente dei presenti. Personaggio sicuramente affascinante questo architetto "militante" vincitore nel 2008 del Premio Pritzker, ovvero il Nobel dell'architettura, al quale perdoniamo, ma è una notazione strettamente personale, l'omologazione al nero sartoriale di Massimiliano Fuxsas che in un primo momento, anche per una certa somiglianza estetica, ci ha lasciato confusi. L'arrivo degli ospiti è avvenuto via mare, al tramonto, con una luce perfetta per lasciare stupito anche il più disincantato spettatore. Il padiglione finito è bellissimo e, visto dal mare, lo è ancora di più dando forza alle tesi di Jean Nouvel: la struttura è realmente in perfetta sintonia con il mare e le barche che sono ormeggiate lì davanti.
Il nuovo padiglione si sviluppa su due piani ad uso espositivo e un piano intermedio sul lato mare per servizi e uffici con una superficie espositiva complessiva di ventimila metri quadrati contro i diecimila del padiglione preesistente.
Da un punto di vista funzionale, il nuovo padiglione rappresenta una chiave di volta per il quartiere fieristico che era stato interamente edificato a quota 5,50 m sul livello del mare. La nuova struttura, grazie a un'imponente operazione di sbancamento, è stata realizzata a quota 0,90 in continuità con il mare sul quale si affaccia. Il primo piano risulta quindi sopraelevato rispetto al pre-esistente permettendo di risolvere brillantemente le difficoltà che si riscontrano abitualmente nei padiglioni biplanari per quanto riguarda i flussi di merci e di veicoli. Nel briefing iniziale per la scelta dei progettisti Fiera aveva concentrato la sua attenzione sul problema dei flussi veicolari durante le fasi di allestimento e disallestimento. La soluzione adottata con un sistema di rampe costituite da strade di classe A, vale a dire con le stesse caratteristiche delle strade statali, permette di raggiungere sia il livello 0.90 sia il livello superiore del padiglione a quota quattordici anche ai grandi articolati, nonché di entrare direttamente all'interno dei due livelli espositivi. La scelta è stata ottimale e testata positivamente già in molteplici occasioni La grande copertura che riprende l'inclinazione della rampa, si estende a sbalzo per oltre 30 metri sul fronte sud proteggendo le attività che si svolgono in banchina.
In maniera altrettanto fondamentale il nuovo padiglione è già proiettato nel futuro. E' stato pensato per integrarsi con le nuove direttrici di sviluppo del quartiere, a ponente con il nuovo polo alberghiero-congressuale grazie a una stecca che si estenderà con funzioni di collegamento e che diventerà vincolo progettuale per la nuova struttura, e a levante, nella prospettiva di liberare il padiglione D dagli attuali utilizzi, con l'espansione tout-court sul sedime del vecchio padiglione riportato alla quota banchina. Le caratteristiche di "marinità" sono il terzo elemento essenziale della nuova opera. Non esiste separazione tra contenitore e ambiente circostante diversamente da quanto accade di norma nei padiglioni fieristici. Il grande tetto a sbalzo costituisce copertura per le terrazze e per le barche ormeggiate in banchina, le grandi vetrate e le stesse terrazze garantiscono la continuità tra l'interno e lo spazio circostante, le marine, e una visuale aperta a centottanta grandi sull'ingresso del porto con il viavai di navi da carico e da crociera. Una soluzione progettuale ideale che non si pone esclusivamente al servizio del Salone Nautico Internazionale ma risulta premiante per tutti gli altri eventi presenti e per svilupparne di nuovi con standard elevati di funzionalità e prestigio.
"Il nuovo padiglione B diventa oggi il segno distintivo di un complesso fieristico di assoluto rilievo - commenta con soddisfazione Paolo Lombardi, presidente della Fiera di Genova - caratterizzato da una grande varietà, tra aree coperte, piazzali attrezzati e darsene nautiche, e capace di offrire soluzioni espositive in grado di rispondere alle più diverse esigenze"
"Siamo lieti - aggiunge - di poter oggi presentare alla città e alla comunità degli affari una struttura di indiscusso pregio architettonico e dalle grandi potenzialità espositive".
Il progetto di Ateliers Jean Nouvel, in perfetta modularità prevede una seconda fase di intervento con l'espansione del padiglione B alle superfici dell'attuale adiacente padiglione D, per una superficie complessiva (B+D) di 30mila metri quadrati espositivi.
Assai compressa è stata la fase di ideazione, progettazione, e la realizzazione del progetto che ha dovuto tener conto dello svolgimento nel quartiere fieristico di 34 manifestazioni fieristiche e 61 tra eventi, spettacoli e manifestazioni sportive durante i lavori di costruzione. Primo passo la selezione dei progetti nel gennaio 2005, poi a seguire la scelta nel mese di marzo. Ad aprile la definizione del progetto definitivo e a novembre dello stesso anno l'ottenimento delle prime licenze edilizie. Nel giugno 2006 la gara d'appalto, a novembre la firma del contratto con Coopsette. Il cantiere è stato consegnato a gennaio 2007.
Roberto Urbani, amministratore delegato della Fiera di Genova, pone l'accento sulle rapide tempistiche che hanno portato al'ultimazione del progetto: "La demolizione fu avviata nel gennaio 2007, a febbraio i lavori di sbancamento per portare il nuovo padiglione a livello banchina ad aprile l'inizio delle palificazioni. Con una spinta organizzativa notevole, in occasione del 47° Salone Nautico Internazionale, la quota banchina del nuovo padiglione venne allestita con tensostrutture e utilizzata a fini espositivi". Nel luglio 2008 la decisione del Comune di Genova di aderire alla richiesta di Fiera di Genova SpA di compartecipare con una quota importante alle spese per la copertura in vetro del tetto, oggi confermata con uno stanziamento di due milioni e cinquecentomila euro. Il tetto, che rappresenterà una volta ultimato un segno altamente distintivo e identificativo nel territorio della città, verrà registrato da Fiera di Genova come logo. I diritti di questo "biglietto da visita blu" saranno ceduti al Comune di Genova per le proprie attività di comunicazione istituzionale. "Già nell' ottobre 2008 - prosegue Roberto Urbani - il padiglione, sostanzialmente completato nelle strutture, è stato utilizzato per il 48° Salone Nautico Internazionale, dimostrandosi un contenitore dal fascino unico grazie all'ampiezza e alla luminosità degli spazi, con la facciata sud interamente costituita da vetrate".
Oggi il padiglione si presenta al pubblico con i controsoffitti esterni e interni completati, elementi fondamentali nel gioco di riflessi e di rimandi tra colori e movimenti dell'acqua sottostante e la luce del cielo e le luci artificiali. Ultimata anche la dotazione impiantistica.
"Sono lieto di essere qui oggi ad accogliere l'Architetto Jean Nouvel ideatore di questa splendida struttura - ha sottolineato Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA - che interpreta appieno il concetto di "marinità", offrendo una visibilità ideale alle imbarcazioni esposte in una cornice assolutamente unica e prestigiosa. Il nuovo padiglione arricchisce il quartiere fieristico di un punto espositivo di forte richiamo dell'eccellenza nautica internazionale, da sempre protagonista del Salone Nautico di Genova".
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