Roma, 6 luglio 2015 – Nave Italia, il brigantino che la Fondazione Tender to Nave Italia Onlus (creata dalla Marina Militare e dallo Yacht Club Italiano) dedica al recupero delle persone affette da disagio fisico e psichico, ospita a partire da domani il progetto “Epilessia fuori dall’ombra 2015” che coinvolge un gruppo di 14 ragazzi e ragazze tra i 12 e i 19 anni affetti da epilessia in trattamento farmacologico.
I ragazzi partiranno domani da Olbia e arriveranno a Civitavecchia sabato 11 luglio, dove – alle 10.30 – si svolgerà la cerimonia della consegna dei diplomi alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Amm. Giuseppe De Giorgi, del Nunzio Apostolico S.E.Rev.ma Mons. Francesco Canalini, del Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù Dr.ssa Mariella Enoc, del Vice Presidente ACRI Matteo Melley, del Consigliere Esecutivo Fondazione TTNI Carlo Croce e del Direttore del Dipartimento Neuroscienza dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù Federico Vigevano.
Il progetto “Epilessia fuori dall’ombra 2015” è promosso dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa, collegato ai maggiori centri internazionali del settore. Al suo interno lavorano quasi 2.600 tra medici, ricercatori, infermieri, tecnici ospedalieri e impiegati. Conta inoltre migliaia di collaboratori con moltissime specialità assistenziali, ed è proiettato nel futuro per essere al passo con i progressi della ricerca.
I beneficiari del progetto “Epilessia fuori dall’ombra 2015”, giunto alla sua terza edizione, sono bambini e ragazzi affetti da epilessia la cui qualità di vita è fortemente condizionata da inabilità, scarsa autonomia e socializzazione.
Il passaggio dalla prima alla seconda infanzia e quello della preadolescenza sono momenti critici nella definizione delle autonomie personali, base dell’autostima espressa da ciascuno: i bambini e i ragazzi affetti da epilessia affrontano la conquista di autonomia con grande difficoltà essendo sottoposti fin dalla prima infanzia da parte dei genitori e degli operatori sanitari ad un attento e costante monitoraggio, condizionati dalla imprevedibilità delle crisi e dall’angoscia che generano.
L’ipotesi pedagogica del progetto è la certezza che un contesto così peculiare quale quello della “vita di mare” e la convivenza tra bambini, ragazzi e adulti possano fornire degli stimoli positivi ai pazienti che hanno alle spalle una lunga storia personale e familiare, logorante e isolante. Nave Italia sarà per i pazienti il luogo dove la diversità possa diventare forza e conoscenza dell’altro e punto di incontro per la condivisione di esperienze di vita in grado di favorire e far crescere l’autostima concorrendo all’esito positivo nella compliance terapeutica e nella cura di sé. Il sentirsi “parte attiva” di un equipaggio, la collaborazione, il lavoro manuale e anche la condivisione degli spazi e soprattutto delle regole darà modo ai ragazzi di misurarsi non solo con i propri limiti ma con le proprie risorse e peculiarità.
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