VELA - Sono passati 11 giorni dalla partenza da Funchal, e ormai la flotta, superato l'arcipelago di Capo Verde, sta affrontando il "grande salto" nel Pentolone Nero.
La regata deve ancora vivere una delle fasi più complesse, seppur fin qui sia stata un rodeo che ha mietuto molteplici vittime... ricordiamo che a oggi gli abbandoni ufficiali sono 4 tra i Proto e 7 tra i Serie.
Passato Capo Verde infatti inizia il vero attraversamento dell'Atlantico da E a W, la prossima terra che si vedrà all'orizzonte sarà Fernando de Norogna (Brasile) dopo oltre 1200 miglia di Oceano. In pratica si passa in contemporanea dall'emisfero Nord all'emisfero Sud del pianeta, e tutto questo affrontando il Pot, con il suo nero, le sue piogge, le sue calme e le sue raffiche da ogni direzione.
Dopo 11 giorni di navigazione gli skipper stanchi e provati si rendono conto che non si è ancora neanche a metà del percorso e che il difficile arriva adesso. Basta leggere i diari di chi ha affrontato questo tratto di mare nelle scorse edizioni della regata per farsi un'idea. Ogni skipper spera di uscire dal Pot il più in fretta possibile, agganciando l'aliseo di SW e lasciandsi alle spalle le nubi nere e riprendendo a correre verso Bahia.
Quest'anno, sembra che i fenomeni atmosferici nella zona in cui sta passando buona parte della flotta siano particolarmente violenti e che diverse barche siano messe a dura prova.
Alle 18 e 11 di ieri domenica 23 ottobre l'imbarcazione accompagnatrice "Pen ar Clos" ha comunicato che si è imbattuta in una groppo particolarmente violento con raffiche superiori ai 60 nodi per più di un ora e che molto probabilmente circa 10 mini tra cui Marie Douvignac, Simone Gesi, e Susy Bayer incontreranno fenomeni simili. Gli skipper sono stati allertati della possibilità e forse proprio per questo motivo alcuni di loro per qualche ora hanno tenuto prue non proprio usuali proprio per cercare di allontanarsi dalla depressione.
Simone Gesi inoltre aveva comunicato alle 17 e 18 all'imbarcazione Edulis di avere i piloti in panne e voler rientrare su Capo Verde.
Alle ore 16 UTC di domenica osservando prua e velocità forniti dal tracking Susy Beyer seguiva una rotta di 296° con una velocità di 3 nodi, Marie Douvignac una prua di 26° con velocità di 2,5 nodi, Simone Gesi (nonostante la comunicazione fatta) una rotta di 169° a una velocità di 1,5 nodi.
Sergio Frattaruolo più a nord invece inspiegabilmente teneva una prua di 10° con una velocità di quasi 7 nodi. Questa mattina alle ore 6 UTC purtroppo abbiamo avuto la conferma che Sergio sta rientrando su Capo Verde anche se non conosciamo al momento la causa di tale decisione.
Questa mattina Susy, Simone e Marie hanno invece rimesso nuovamente la prua nella corretta direzione.
Maurizio Gallo tra i proto appena più a nord sembra invece vivere la stessa situazione che il gruppetto ha incontrato nelle 12 ore precedenti alle ore 6 UTC aveva una rotta di 305° e una velocità di 2 nodi mantenendo la 27° posizione.
Tra i Serie la corsa ha perso purtroppo nella giornata di ieri uno dei regatanti di testa che negli ultimi giorni ha occupato le primissime posizioni, Bruno Simonnet su (744 El nono), ha dichiarato di avere importanti problemi tecnici al suo D2 e di fare rientro su Mindelo. Un vero peccato se si pensa che da alcune edizioni un Serie diverso dai P2 non aveva avuto risultati così brillanti in questa regata.
Renaud Mary, 4° nella prima tappa e tra le posizioni di testa fino a poche ore fa, ha comunicato al comitato di regata di avere problemi al suo P2 www.runo.fr. ma dal tracking, questa mattina sembra continuare la sua regata verso Bahia.
Tra i Proto David Raison con 747 Team Work Evolution continua a mantenere la leadership davanti a Normand e Delesne. I 3 sono raccolti in meno di 30 miglia e sembra abbiano agganciato l'aliseo di Sud Ovest che li accompagnerà sino in Brasil... per loro il Pot è ormai alle spalle.
Sarà interessante vedere nelle prossime ore se il vantaggio accumulato da Raison sia sufficiente a compensare il minor angolo che potrà mantenere rispetto agli avversari.
Tra i Serie invece si profila un testa a testa tra Mariette e Kerbouriou, che procedono a 3 miglia di distanza navigando quasi a vista, un po' più a nord i 4 inseguitori staccati di circa 20 miglia.
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