Si è tenuta ieri la visita di Karla Peijs, coordinatrice europea per le vie navigabili interne al porto di Venezia e il sistema di navigazione interna che da esso si diparte. Il programma della giornata ha visto una breve visita del porto di Venezia, della chiatta multipurpose “Romano P” al Porto di Chioggia e dell’interporto di Rovigo, raggiunto da Adria in navigazione fluviale lungo l’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco. Durante la navigazione si è tenuta anche una tavola rotonda alla quale sono intervenuti Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Karla Peijs, Coordinatore Europeo per le vie navigabili; Renzo Marangon, Assessore alle Politiche per il Territorio della Regione Veneto; Gian Michele Gambato, Presidente di Sistemi Territoriali S.p.A; Sergio Vazzoler, Presidente di Unione Navigazione Interna Italiana, Federico Saccardin, Presidente Provincia Rovigo; Giuseppe Fini, Presidente Interporto di Rovigo; Maurizio Fontanili, Presidente della Provincia di Mantova.
Il sistema idroviario padano-veneto-lombardo, che include il Po, ma che trova le sue maggiori potenzialità nei canali (in particolare Canal Bianco, Fissero, Tartaro) fa 3 milioni di tonnellate all’anno di merci trasportate. “Se l’Unione Europa si è accorta che oltre al Reno, Danubio, Senna, anche il sistema idroviario del nord Italia può giocare un ruolo importante per abbattere i costi del trasporto via terra” dichiara Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia “allora vuol dire che stiamo lavorando verso la direzione giusta. Il Porto di Venezia, che costituisce il nodo principale di raccordo fra mare e fiume, si sta già attrezzando in vari modi. Il nuovo impianto allibo per merci alla rinfusa - da realizzarsi in darsena San Leonardo - potenzia la capacità ricettiva del Porto di Venezia, con la possibilità di alleggerire le navi oceaniche in arrivo a Venezia. I volumi di traffico ipotizzato a massimo regime dell’impianto si stimano intorno ai 3 milioni di tonnellate annue. Nel 2007 le merci movimentate dal Porto di Venezia con questa modalità sono state 85.438 t, in gran parte prodotti chimici e derivati del petrolio. A luglio del 2008, il totale delle merci movimentate lungo la via fluviale Venezia-Mantova è stato di 57.166 t. Un dato che non tiene conto però dell'arrivo a Venezia di navi fluvio-marittime con una capacità media di 3000 ton. che dai porti russi e ucraini arrivano ai porti adriatici. Come anticipato qualche giorno fa, Fluviomar, la società partecipata dell’Autorità Portuale ha acquistato 5 nuove chiatte per il trasporto fluviale che - conferma il presidente Paolo Costa - da gennaio saranno in pieno esercizio lungo la via fluviale Venezia- Chioggia – Mantova”.
Una giornata importante per riflettere con il mondo delle istituzioni e le imprese sul sistema fluviale del Nord Adriatico. Karla Peijs, l’interlocutrice più competente in sede europea sul tema, ha incontrato
anche i primari gruppi industriali Pagnan, Cargill, Abibes, Gruppo Manni, Ies di Mantova, Acciaierie Arvedi, che da alcuni anni stanno investendo in questa modalità di trasporto che si collega funzionalmente al trasporto ferroviario ed a quello marittimo di short Sea Shipping.
Il trasporto fluviale e fluvio-marittimo non si propone di essere la sola soluzione ai problemi logistici e infrastrutturali locali, ma rappresenta comunque un’alternativa concreta, affidabile e competitiva al trasporto su gomma. Con gli investimenti opportuni, l’eliminazione dei colli di bottiglia, sistemi informatici per la navigazione per garantire livelli elevati di safety e security richiesti dall'UE come sottolineato dalla Peijs, la gestione delle conche, chiatte multipurpose di nuova generazione, i traffici possono aumentare notevolmente. Si prevede un aumento fin dal 2009 significativo lungo la via fluviale Venezia-Mantova. I maggiori centri economici d’Europa sono attraversati da fiumi. L'Unione Europea sta indirizzando verso standard comuni gli stati membri attraverso l'aggiornamento del programma Naiades, il programma specificamente destinato alle vie navigabili che uscirà prima di Natale. L'UE, come dichiara la Peijs, richiederà sempre di più maggiori attenzioni per l'ambiente e per la formazione in questo settore.
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