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MINI TRANSAT

Gli italiani alla Mini Transat La Boulangére

gli italiani alla mini transat la boulang 233
Roberto Imbastaro

Con gli ultimi arrivi si conclude l’edizione numero 21 della Mini Transat La Boulangére 2017, traversata atlantica in solitario a bordo dei piccoli Mini 6.50 e senza nessun supporto tecnologico.
Il percorso ha coperto un totale di 4050 miglia, da La Rochelle fino a Le Marin (Martinica) con uno stop a Las Palmas (Canarie). Ottantuno le barche iscritte e suddivise in due categorie; serie e prototipi.
La seconda tappa è partita il 1 novembre da Las Palmas, con un cancello obbligatorio tra le isole di Capo Verde, imposto all’ultimo minuto a causa di una tempesta tropicale in formazione sulla rotta.
Il primo a tagliare il traguardo a Le Marin, vincendo anche nella classifica finale, è stato il francese, super favorito, Ian Lipiski a bordo del suo prototipo a prua tonda, “Griffon.fr” FRA 865, con un tempo di percorrenza di 13 giorni e 22 minuti. Per i serie il gradino più alto del podio è andato ad un altro francese, Erwan Le Draoulec a bordo di “Emile Henry” FRA 895, un pogo 3.
Per gli skipper italiani, rimasti in quattro dopo il ritiro nella prima tappa di Matteo Rusticali e Luca Sabiu, il primo ad arrivare in Martinica è stato Andrea Fornaro.
 
ANDREA FORNARO: 5° CLASSIFICATO IN GENERALE, E ALLA SECONDA TAPPA ARRIVA 4° IN UNA REGATA COMBATTUTA FINO ALL’ULTIMO MIGLIO.
Andrea Fornaro, skipper toscano, è alla sua seconda Mini Transat, dopo l’esordio nel 2015. Per questa edizione però ha scelto la categoria dei proto, con un progetto ambizioso e preparato in pochissimo tempo. Il suo Mini 6.50, “Sideral” ITA 931, è stato infatti varato solo a febbraio 2017 e la messa a punto e la qualifica si sono svolte nei pochi mesi antecedenti alla partenza regata.
Dopo una prima tappa sfortunata, chiusa al 16° posto a causa di problemi all’impianto elettrico ed alla chiglia, Fornaro riprende in mano la situazione disputando una bellissima seconda tappa, entrando subito nella cerchia del gruppo di testa e mantenendosi per tutta la regata tra il 4° e 5° posto. Alte anche le medie di percorrenza nelle 24 h, che spesso superano abbondantemente le 250 miglia, vale a dire velocità medie otre i 10 nodi nell’intera giornata.
“Ho gestito la seconda tappa in modo regolare”, dichiara lo skipper di “Sideral” ITA 931, “dandomi ogni giorno degli obiettivi da raggiungere. Per questo mi piace pensare di essere diventato un marinaio migliore.”
Fornaro taglia il traguardo al 4° posto nella categoria dei proto il 14 novembre alle ore 16.58 UTC. Tempo impiegato; 14 giorni, 3 ore, 50 minuti con oltre 3300 miglia percorse e 9.9 nodi di velocità media. In classifica generale chiude al 5° posto.
 
ANDREA PENDIBENE: UNA MISSIONE COMPIUTA IN UN PROGETTO CORALE DELLA MARINA MILITARE.
Il 18 novembre alle ore 21:15:14 UTC, Andrea Pendibene taglia il traguardo della seconda tappa piazzandosi al 28° posto nella categoria Serie, sul suo Pogo 3, “Pegaso Marina Militare” ITA 883, con 17 giorni, 8 ore e 7 minuti di percorrenza.
Per Pendibene, nato a Viareggio, è il secondo arrivo ad una Mini Transat, la prima volta era poco più che ventenne, e chiude un progetto importante che, sviluppato con il supporto della Marina Militare, di cui è atleta, vuole sottolineare e promuovere i valori dello sport, della vela e del lavoro di squadra, inoltre proprio regate come questa possono incrementare le competenze marinaresche, tecnologiche e di resistenza psicofisica, prerogative e patrimonio di ogni marinaio MM.
La Mini Transat è stata anche l’occasione per la Marina Militare di tornare a disputare regate transoceaniche in solitario, dopo la partecipazione alla Ostar del 1972, dell’allora tenente di vascello Franco Faggioni, a bordo di Sagittario.
 “La mia prima Mini Transat l’ho vissuta come avventura”, dichiara Pendibene, “in questa edizione sapevo a cosa andavo incontro e il mio obiettivo era chiudere questo progetto, come atleta, con l’arrivo a Le Marin.”
Andrea Pendibene chiude al 20° posto in classifica generale, e non dimentichiamo che ha seguito un lungo periodo di preparazione della barca anche con la collaborazione collaudata della collega Giovanna Valsecchi, che potrebbe presto entrare nel circuito dei Mini 6.50.
 
AMBROGIO BECCARIA: SOGNO INFRANTO, MA TORNERO’.
A bordo del suo Pogo 2 “Alla Grande Ambeco” ITA 539, Ambrogio Beccaria era partito da Las Palmas con un unico obiettivo: entrare nei primi 10, e dopo la sua bellissima prima tappa, dove ha tagliato il traguardo delle Canarie al 6° posto, ci stava riuscendo.
Nei primi giorni dalla partenza, il giovane skipper milanese riesce infatti a tenere una buona velocità e si trova nel gruppo dei primi 10, ma una rottura al bompresso lo costringe a tornare verso Capo Verde e fermarsi a Mindelo per la riparazione. Dopo lo stop di 12 ore, minimo imposto dal regolamento, Ambrogio decide comunque di ripartire e chiudere il suo progetto. Il ritardo di 48 ore complessive si fa sentire, ma, nonostante questo, Ambrogio riesce a recuperare miglia su miglia e ben 14 barche, percorrendo spesso oltre 200 miglia in 24 ore, e taglia il traguardo in 42° posizione, nella categoria Serie, il 19 novembre alle ore 23:19:05 UTC, con un tempo di percorrenza di 18 giorni 10 ore e 11 minuti. In classifica generale chiude in 26° posizione.
“I primi giorni ho assaporato il vero sapore della Mini Transat”, dichiara Beccaria, “e adesso che ho capito che mi piace, ho già l’acquolina in bocca per l’edizione del 2019.”
 
EMANUELE GRASSI: TENACIA E POCO SONNO A BORDO DI PENELOPE.
Regata difficile per Emanuele Grassi, skipper del Pogo 2 “Penelope Glam” ITA 603.
Dopo una prima tappa a regime ridotto per una falla nello specchio di poppa, causata dalla rottura di un timone, Grassi nella seconda tappa si trova nuovamente a dover fronteggiare dei problemi subito dopo aver passato Capo Verde.
La pila combustile si blocca e a bordo di Penelope gli strumenti non funzionano più, compreso il pilota automatico. Mancano 1750 miglia all’arrivo ed Emanuele sarà costretto a timonare per tutto il tempo!
“Per riposarmi dovevo mettermi alla cappa e fermarmi” racconta lo skipper. “Quando ho capito che avrei dovuto arrivare a Le Marin in quelle condizioni, ho cercato di organizzarmi giorno dopo giorno, in modo da avere piccoli obiettivi da raggiungere. Tutte quelle miglia da fare, stando costantemente al timone, vanno digerite a piccole dosi.”
Emanuele Grassi taglia il traguardo al 44° posto, in categoria serie, il 20 novembre alle ore 01.36 UTC, dopo 18 giorni, 12 ore, 28 minuti e 20secondi. In classifica generale si posiziona al 44° posto.
“Naturalmente sono deluso da questa mia prima volta in oceano” conclude “il pensiero di tornare qui tra due anni non lo escludo affatto.”
 
MINI TRANSAT, ARRIVEDERCI AL 2019.
L’appuntamento per la nuova edizione della Mini Transat è quindi tra due anni, nel frattempo la Classe Mini 6.50 Italia, supportata da Ambeco S.r.l., sta preparando il calendario regate per la stagione 2018.


22/11/2017 19:42:00 © riproduzione riservata






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