Di ritorno in Francia dopo aver messo al riparo Groupama3 nel porto neo-zelandese di Dunedin, otto membri dell’equipaggio del trimarano gigante hanno risposto alle domande dei giornalisti e degli appassionati connessi via internet in una conferenza stampa nei locali parigini di Groupama. “La cosa più importante che vorrei dire a tutti e che è alla base della convocazione di questa conferenza stampa – ha esordito Franck Cammas – è che l’avventura continua. Abbiamo constatato che i danni subiti dal trimarano sono certamente importanti ma riparabili”.Groupama3 sarà imbarcata su un cargo il 13 marzo e giungerà in Francia all’incirca dopo un mese. Lo skipper ha precisato che gli accertamenti effettuati sull’imbarcazione non hanno ancora consentito di stabilire con certezza la causa della rottura della giunzione tra lo scafo centrale e uno dei due scafi esterni. “Abbiamo fatto il punto con gli architetti, il cantiere e gli ingegneri del calcolo delle strutture – prosegue Cammas – e se tutto corrisponde alle nostre conclusioni vuol dire che qualcosa abbiamo sbagliato, ma la vela dipende come sapete dalla meccanica. Abbiamo una base di lavoro che definisce gli sforzi che lo scafo deve sostenere e nella strategia generale del progetto non abbiamo mai voluto prendere dei rischi: noi non abbiamo messo meno carbonio che per Geronimo (altro tri-maxi di DeKersauson n.d.r.) . Forse dovremo rivedere alcuni calcoli ma il concetto base non è in discussione. Il comportamento di Groupama3, le sensazioni che dava alla barra, le sue performances, i suoi record in Atlantico confermano che il progetto è valido: noi vogliamo ripartire l’inverno prossimo con un trimarano che avrà lo stesso tipo di comportamento ma senza retro-pensieri sulla fragilità dello scafo”. Il trimarano gigante entrerà quindi in cantiere al suo ritorno in Francia ma in parallelo l’equipe tecnica già da adesso preparerà i lavori riguardanti i numerosi pezzi dello scafo che sono recuperabili. Ingegneri e designers stanno già studiando il modo di consolidare il trimarano. “Dobbiamo ricostruire un intero scafo laterale e ricostruire un puzzle di elementi sparsi –conclude Cammas – ma pensiamo di mettere Groupama3 in acqua alla fine di novembre e avremo poi bisogno di una messa a punto di circa un mese per essere pronti a dicembre in stand-by per il trofeo Jules Verne”.
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