Vela, Vento di Sardegna - Grande festa ieri sera a Roma al Circolo Canottieri Aniene di Roma per rendere i giusti onori ad Andrea Mura, fresco vincitore della Route du Rhum e primo italiano ad imporsi nella classica regata transoceanica che ha portato i concorrenti da Saint Malo a Guadalupa. Molte le domande che tutti volevano porre ad Andrea, sulla regata, sulla barca, su come ha affrontato questa esperienza per lui nuova. “In effetti era la prima volta che affrontavo una regata in solitario e non è stata una decisione facile, anche dal punto di vista emotivo. Nell’ultimo giorno utile per confermare la mia iscrizione ed inviare alla Pen Duick (l’organizzatore ndr) il bonifico di 4.500 euro ho avuto molti dubbi e solo nel pomeriggio mi sono convinto a farlo”.
All’inizio della serata un filmato, con molte immagini realizzate a bordo, ha reso evidenti a tutti i presenti le difficoltà che Vento di Sardegna ha dovuto affrontare. Claudio Castellani, presidente di Intermatica, uno degli sponsor principali che hanno fornito supporto ad Andrea Mura, ha evidenziato il sentimento comune: ”E’ un pazzo e tutto il nostro staff ha seguito la corsa con un sentimento prevalente: la preoccupazione. Lo abbiamo visto fare evoluzioni da acrobata per sistemare le telecamere e le macchine fotografiche in punti inaccessibili, ma ha avuto ragione lui. E’ riuscito a trasformare questa sua traversata in un evento mediatico, rimanendo sempre in contatto con tutti ed inviando immagini e foto che hanno documentato praticamente giorno per giorno la sua avventura”.
Ma Andrea Mura ha spiazzato un po’ tutti parlando delle difficoltà di questa regata:” Il Mediterraneo è più pericoloso – ha puntualizzato – perché molto più imprevedibile. Da noi quando si incontrano groppi così neri come quelli che avete visto nel filmato il vento può passare da 5 a 50 nodi in un momento. In Atlantico questo non è mai avvenuto. Anzi dopo i primi che ho affrontato, non ho più nemmeno dato i terzaroli, ho solo un po’ lascato le vele”.
Sulla solitudine un’altra sorpresa:” Mi avevano raccontato un po’ tutti che avrei avuto momenti in cui avrei dato tutto quello che avevo per poter tornare a terra. Non è stato così. Avrei pagato qualunque cosa per dormire, questo è vero, perché la cosa che ho più sofferto è stata la mancanza di sonno. Ma a volte era necessario stare alla barra continuamente, perché i cambi di vento repentini nell’attraversamento di alcune perturbazioni, non potevano essere gestiti con il pilota automatico”.
Il futuro? Innanzitutto la Jacques Vabre, per la quale però non esiste una categoria particolare come la “Rhum” dove Vento di Sardegna ha potuto concorrere. Ma gli organizzatori ci stanno pensando, proprio su richiesta di Andrea Mura e, non è ancora ufficiale, ci potrebbe essere una categoria “Café”. Se si farà Andrea sarà in coppia con il “socio”, l’inseparabile Guido Maisto.
“Ma il sogno vero è il Vandée Globe – ammette Andrea alla fine – e vorrei acquisire un Imoca 60, nuovo o usato, per poter fare questa regata che è la numero uno al mondo. Non per niente la chiamano l’Everest della vela”. Il budget per un’impresa del genere è sicuramente più importante di quello necessario per una Route du Rhum e non sarà facile mettere insieme la cifra necessaria. Ma Andrea è ora circondato dall’affetto degli italiani, Presidente della Repubblica compreso, da un team tecnico di prim’ordine, che gli ha messo a punto una barca praticamente perfetta, e da una comunicazione, affidata al “veterano” Max Procopio, una garanzia anche per gli sponsor, presenti e futuri.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
Vincitori di giornata, nelle rispettive classi sono: V, Django 7X, Oscar 3, H2O, Moat
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)
Si è concluso domenica 14 settembre, al Centro Velico Punta Ala, il Campionato Europeo Windsurfer Class 2025. Un’edizione che ha visto oltre 180 regatanti da 16 Paesi sfidarsi in cinque giornate di regata
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
QQ7 di Salvatore Costanzo conquista il Trofeo Mediolanum Cup; secondo posto per Freedom, il Solaris 50 da Edoardo Ridolfi e terzo posto per il Farr 30 Drago Volante
Si è conclusa a San Vincenzo (Livorno) la nona edizione del Sotto Gamba Game che si è svolta come sempre sotto il segno del superamento di ogni barriera e pregiudizio
Il mondiale Windsurfing Formula Foil torna al Circolo Surf Torbole. In testa il tedesco Wolf; Primo junior e miglior italiano il giovane atleta del Circolo Surf Torbole Davide Scarlata
Il tedesco Fabian Wolf si sta confermando assoluto dominatore: con 12 vittorie su 15 prove e un punteggio netto di 12, il titolo mondiale sembra ormai saldamente nelle sue mani. Alle sue spalle, l’austriaco Theo Peter