E’ iniziata a Riva del Garda il Meeting del Garda Optimist, manifestazione già Guiness World Records, che dopo due anni è tornata nel suo format originale e quindi nella settimana di Pasqua e, soprattutto, nei suoi numeri originali, ossia sopra i 1000 timonieri iscritti, da 35 nazioni. Ed è per questo motivo, che questa incredibile manifestazione organizzata dalla Fraglia Vela Riva, soprattutto in questo momento storico così difficile, fa bene al cuore. Fa bene al cuore vedere così tanti bambini-ragazzi con al seguito le rispettive famiglie e quindi fratellini e fratelli maggiori che magari approfittano per allenarsi sul Garda in un altra classe, con i loro sorrisi, con i loro salvagenti, berretti e mute colorate, prendere il largo tutti insieme, più di mille, in un territorio, il Garda Trentino, che anch’esso, con i suoi colori limpidi di questi giorni, fa brillare gli occhi. Occhi che brillavano appena vedeva un Optimist o un ex optimista, a Norberto Foletti, storico segretario della Classe Optimist Italia, rivano doc, scomparso lo scorso anno e per la prima volta assente al suo “Meeting di Pasqua”, tornato nella sua versione originale.
Il Meeting del Garda Optimist è iniziato giovedì 14 aprile con le prime prove della categoria cadetti e juniores suddivisa in 5 batterie e si concluderà la domenica di Pasqua; il Meeting, nonostante abbia nel suo albo d’oro vincitori, che il più delle volte si sono ritrovati negli anni campioni olimpici, protagonisti in qualche giro del mondo, in Coppa America, o come allenatori di successo, è soprattutto una festa dello sport, della vela e dei popoli, unica al mondo; ed è il logo stesso della manifestazione che lo dimostra, con dei bambini di tutte le etnie, che si tengono per mano, in un cerchio attorno al simbolo della classe Optimist. Un messaggio che vuole essere sempre ben presente a tutti, senza distinzione e che la Fraglia Vela Riva, circolo organizzatore, si impegna da ormai 40 anni nel portarlo avanti con sempre più passione. I bambini che saliranno sul podio saranno certamente pochi rispetto al numero di iscritti, ma per tutti, dal primo all’ultimo, il Meeting del Garda Optimist è un’opportunità, un’occasione di vivere un evento che per chiunque è e rimane incredibile. Anche come spettatore, per chi ha la fortuna di essere a Riva del Garda in questi giorni è un evento che lascia a bocca aperta: da ogni angolo della sponda nord del lago di Garda, conosciuta come quella trentina, escono Optimist; tutti i circoli della zona ospitano i regatanti e la mattina, dagli Hotel e dai campeggi, escono bambini già vestiti da barca con il loro monopattino, skateboard, bici o semplicemente a piedi per raggiungere il loro Optimist, la loro squadra, il loro allenatore e prepararsi ad uscire. C’è chi riuscirà a raggiungere nelle giornate di sabato e domenica la gold fleet (che sarà possibile seguire grazie a Metasail tracking), ma per tutti gli altri comunque è importante poter dire “io c’ero”!
Per la cronaca dopo le prime regate sembra dominare lo statunitense James Pine (il connazionale Stephan Baker vinse nel 2017), seguono gli italiani Pulito e Avanzini, ma ci sono ancora tre giorni di regate e quindi è ancora tutto in gioco. Tra i più piccoli dopo due prove tripletta italiana con Antonino Mortillaro, Filippo Noto e Vittoria Berteotti (figlia d’arte del coach Mauro), nell’ordine.
Ecco il Meeting del Garda Optimist è tutto questo, permesso grazie all’impegno di tanti genitori e famiglie della Fraglia Vela Riva, alla collaborazione di tutti i circoli velici della zona, delle Istituzioni, della Federazione Italiana Vela che fornisce giudici competenti, in grado di dare innumerevoli partenze e arrivi a oltre 1000 bambini, che si succedono di batteria in batteria. La vela dunque come mezzo di educazione al rispetto per la propria barca e quella degli altri e naturalmente il rispetto degli altri; uno tra 1000 vincerà, ma per gli organizzatori essere presenti, dopo due anni di pandemia in cui viaggiare per alcuni era difficile se non impossibile, è sicuramente una vittoria per tutti i partecipanti.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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