Ieri sera, alle 21.23, Alain Gautier ha confermato alla Direzione di gara ciò che aveva annunciato pochi minuti prima in un comunicato stampa, ovvero il ritiro di Isabelle Joschke, costretta ad andare in modalità back-up a causa della rottura della riparazione che aveva effettuato una settimana fa sul suo martinetto della chiglia. Presa da un sistema di bassa pressione proveniente dall'Argentina, che l'ha costretta a navigare controvento con mare mosso e venti forti fino a 54 nodi (secondo Maxime Sorel che navigava vicino lei) Isabelle ha visto le sue speranze infrante dall'ennesimo colpo del destino, ed ora ha l'obbligo di concentrarsi sulla ricerca di condizioni di navigazione manovrabili, in attesa di scegliere una destinazione verso la quale dirigersi.
L'annuncio del ritiro ha permesso al team MACSF di affidarsi all'assistenza e alla competenza di Christian Dumard, il meteorologo del Vandée Globe 2020, e dei direttori di gara. Questa squadra accompagna Isabelle Joschke da ieri sera e guiderà i suoi passi da lontano, cercando di semplificare la sua vita e la sua navigazione, il che non è facile, dato che la chiglia di MACSF non è più fissa. Nelle prime ore di questa domenica verrà decisa una destinazione, ma l'urgenza è di resistere fino a quando la depressione, che sta ancora scuotendo la barca, non si dirigerà definitivamente verso est.
Le regate oceaniche hanno questo aspetto potente ed estenuante, che genera una scia piena di molteplici, opposte e fastidiose emozioni nel dolce e amaro movimento della competizione. Ci sono due storie che devono scorrere parallele: quella di un marinaio che affronta da solo il mare e quella di una macchina affidabile… purché non si rompa. E quando la meccanica cede e il marinaio deve arrendersi, non resta che il sapore aspro di un'ingiustizia difficile da descrivere. In fondo no, non è giusto che Isabelle Joschke, un vero esempio di forza, di volontà granitica, una narratrice spinta da sentimenti a volte tempestosi e una risata chiara, si trovi ora costretta ad abbandonare questa corsa intorno al mondo dopo aver superato i tre Capi.
Undicesima quando si è ritirata, Isabelle Joschke navigava con lo stesso sistema meteo di Maxime Sorel. Contattato stamattina, anche lo skipper di V e B - Mayenne non ha nascosto il sapore amaro di questa notizia. "Con Isa ci scambiavamo messaggi da due o tre giorni, perché sapevamo entrambi che saremmo stati distrutti dalla depressione. L'ho ricevuto solo ieri, alla fine della giornata. Mi diceva "è una merda, il fermo della mia chiglia ha scoreggiato". Ero dispiaciuto per lei: la vedevo tra i primi 5 all’arrivo. È un vero peccato... perché siamo nell'Atlantico e non vediamo l'ora di tornare a casa per festeggiare insieme questo giro del mondo. Isa è rimasta bloccata (con la chiglia che non si è più piegata, n.d.r.), ma meritava di finire. Ma questa è la dura legge del Vendée Globe...".
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