Si è dovuto arrivare all’undicesima prova, sabato pomeriggio, per stabilire chi erano i nuovi Campioni del Mondo Vaurien 2025. Poi Niccolò Bertola e Mattia Saggio sono riusciti a difendere il punto di vantaggio sugli spagnoli Pablo e Isabel Cabello e la manciata di punti che avevano in più sui tre equipaggi italiani Cerri-Bertolani, Nocera-Nesi e Granchi-Melfa.
Pablo, velocissimo e con scelte tattiche meravigliosamente intelligenti era arrivato secondo nella prima prova dell’ultima giornata, e si era riportato sotto, mentre anche gli altri avevano accorciato le distanze. Poi, nella seconda prova, ormai a las cinco de la tarde lo spagnolo decide di partire in Comitato cercando di sorprendere tutti, che intanto erano andati in boa, su una linea di partenza di almeno 400 metri per farci stare dentro tutte le 94 barche del Mondiale (spettacolo stupendo…) e con quel vento tutto da interpretare che si distende sul lago nel pomeriggio, in quel momento sui 10/12 nodi. Lì c’erano varie seconde e terze linee di una flotta immensa. Scenda la bandiera di classe e Pablo resta tra un legno e una barca polacca, lì, piantato. Bertola-Saggio dalla parte opposta iniziano a “scozzare” con tutti gli altri ma difendono con i denti la loro leadership; così all’ultima prova ecco che con altrettanta maestrìa, mentre il vento scende a non più di 4 nodi, danzano fra le altre barche, lasciano che quattro outsider arrivino avanti a loro ma tengono a distanza Pablo, Olmo Cerri, Fabio Nocera e Francesco Granchi (che con un OCS scende di alcune posizioni).
Dopo il 2019 eccoli dunque nuovamente Campioni del Mondo Vaurien, davanti a Pablo e Isabel e a Olmo Cerri e Gioia Bertolani che intanto hanno vinto brillantemente la penultima. Ma questa volta hanno dovuto faticare. Il livello della competizione è stato altissimo e, oltra a sapere far viaggiare con sapienza meglio degli altri l’essenziale vela del Vaurien, a fare la differenza è stato anche la capacità di interpretare la “palestra di vento” che è il Lago di Bracciano e l’attenzione a una flotta stupendamente infinita, con innumerevoli juniores agguerriti, tanti bravissimi amatori e una folla di appassionati.
Perché il Vaurien è proprio questo: la capacità di aggregare competenze e storie velistiche differenti, dal grande professionista al giovanissimo talento, all’appassionato e condividerle, raccontarle.
“Questo 63° Vaurien World Championship – spiega Roberto Franchini, Presidente dell’AS Vaurien Italia – è il punto di arrivo di un percorso iniziato 6 anni fa, a Colico. Volevamo creare un nuovo format dal punto di vista dell’evento velistico che incarnasse l’anima di questa classe: incontro fra Campioni e talenti, tantissime barche ed equipaggi di provenienze diverse sia geografiche che di esperienze veliche, ‘vela in purezza’ che riporta al centro gli skill tecnici in epoca di vela muscolare ed estremismi tecnologici. Uno spazio dove imparare sempre e tutti. E poi la convivialità e lo stare bene insieme, che serve a condividere anche la tecnica. Per questo abbiamo voluto creare presso il Centro Vela Bracciano una sorta di paddock velistico, per una settimana di terzo tempo come succede nel rugby, dove ritrovarsi, parlare e fare festa insieme la sera. Questo Mondiale è anche un punto di partenza: non vogliamo smettere di essere protagonisti e al centro del dibattito su come diffondere la vela, per tutti, dando a tutti opportunità per sviluppare la propria passione e le proprie competenze, confrontandoci con tutti, essendo ambasciatori di cultura velica, ogni vaurienista lo è!”
Un’occhiata alle classifiche conferma questa filosofia. Le donne sono una componente fondamentale della Classe: 11 equipaggi femminili e 36 misti; a prevalere nel femminile sono state le olandesi Femke Yntema e Keeti Neijman davanti a due equipaggi spagnoli, mentre Pablo e Isabel Cabello, padre e figlia, sono i primi del misto, davanti a Olmo Cerri e Gioia Bertolani e a Nacho Campos e Yolanda Bastos, grandi “signori” della vela e del Vaurien, due volte secondi nelle ultime due prove. 32 equipaggi Master e il titolo che va a Granchi – Melfa, davanti ai bretoni François Drogou e Caroline Guilloux, dinastia leggendaria del Vaurien (abitano davanti alle Îles des Glénan…) e ai Campioni del Mondo uscenti, gli immensi Francesco Graziani e Marta Delli, Velisti dell’Anno “Passion” del GdV. C’erano poi 28 equipaggi juniores (ma una trentina di altri juniores o di ragazzi sotto i 27 anni erano su altre barche, il che vuol dire che la metà della flotta Vaurien è fatta da giovanissimi, gente che porta l’esperienza in altre classi - Ilca, 29er, Feva, 420 – ma adora il confronto basato sui fondamentali che c’è sul Vaurien), qui la fortissima e talentuosa coppia asturiana formata da Sissel Acasuso Zubizarreta con in prua Jorge Campo Pertegaz si aggiudica il titolo e si piazza sesta assoluta (!), mettendo in fila i galiziani Nicolás Gonzáles Franco e Martín Pérez Alvarez, che hanno respinto le cornate del duo toscano di Vada, Cosimo D’Incecco ed Emanuele Signorini. Menzione speciale per i Wooden Vaurien: 7 barche meravigliose in regata (ma altre 6 presenti all’evento extra competizione dedicato ai Vaurien storici del giorno inaugurale, portando a 100 le barche presenti a questo Mondiale) con i tedeschi Knut Belling e Dirk Pater su GER 35030, davanti ai due Porro, Ugo e Andrea, indistruttibili e leggendari fratelli che giocavano in casa, con al terzo posto Jean-François Vuaillat e Florence Pretot, a bordo dell’elegantissima Louis XIV, con il suo intarsio barocco a prua.
Il 63° Vaurien World Championship si chiude con un bilancio sportivo, tecnico ed emozionale più che positivo. “È stata un’esperienza come sempre bellissima questo ritorno nella Classe Vaurien – sono le parole di Mattia Saggio – ed è straordinario come stare qui, in una competizione così e in questo ambiente, nonostante tutti i percorsi che uno ha alle spalle, ti faccia ancora crescere”.
“Il Vaurien non si ferma, capitalizzare questa esperienza è il prossimo obiettivo - ricorda Roberto Franchini - la classe è open, le ranking list nazionali sono aperte e nascono da competizioni nazionali anch’esse open, offrendo a tutti la possibilità di vivere e confrontarsi con la vela ad alto livello. Continueremo a creare opportunità per sviluppare amore per la vela. Una nuova stagione inizia e vogliamo essere presenti in forze anche a Travemünde, in Germania, sul Mar Baltico, dove si svolgerà la prossima edizione. Viva il Vaurien!”
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