Sono bastati 15 nodi di maestrale per far volare sul mare delle Bocche di Bonifacio i quaranta super scafi iscritti alla Maxi Yacht Rolex Cup. Spettacolo esaltante seppure ripetibile, dato che l’evento velico – il più stellato della stagione mediterranea – è alla sua diciannovesima edizione. Sempre più imponente, sempre meravigliosamente incastonato tra le isole e le sue correnti.
I gruppi che inscrivono i maxi in gara sono riconducibili a quattro classi: Cruising, Racing, Mini Maxi e Wally. Rotta di 30 miglia per la Cruising division e di 39 miglia per i restanti scafi. Ovvero, un percorso partito dalle acque antistanti Porto Cervo e condiviso fino a Punta Sardegna. Là, gli undici scafi Cruising hanno virato e dunque bordeggiato di bolina fino al faro di Barrettinelli, per poi scendere ad est di Caprera verso la linea di traguardo stesa nel golfo cristallino del Pevero. Per tutti gli altri, spettacolare digressione fino alla secca di Lavezzi, poi una planata al lasco verso l’ambita linea d’arrivo.
Avanguardia della flotta e vincitore infine tra i due scafi classe Racing, il velocissimo scafo neozelandese Alfa Romeo: 30,48 metri di altera fisionomia, che la bravura del suo armatore-timoniere Neville Crichton ha condotto fino a superare la velocità del vento: oltre 20 nodi di velocità sull’ultimo bordo portante.
Tra i Mini Maxi ottima la prestazione, in tempo compensato, dello scafo statunitense Numbers, timonato nel corso dell’intera regata dal protagonista dell’America’s Cup, lo svizzero Ernesto Bertarelli. Numbers ha distaccato di numerose lunghezze il secondo posto di Moneypenny con Jim Swartz al timone e la terza posizione di Rosebud /Team DYT, scafi entrambi americani. L’attenzione era volta con particolare messa a fuoco sulla più piccola delle “creature” di Neville Crichton: la neonata Alfa Romeo 3, oggi alla sua prima regata. Finita quinta in classifica con l’handicap attribuitogli, è stata prima assoluta in tempo reale sulla linea di traguardo.
L’esordio dell’attore Claudio Amendola nel circuito della International Maxi Association gli ha riservato un sedicesimo posto. Al termine della regata corsa a bordo del 24 metri Acaia Cube ha raccontato:
“Da molti anni navigo in Sardegna a vela ed in particolare sulle barche d’epoca dove il mio ruolo consueto è alle manovre dell’albero. Oggi a bordo ho scelto invece di godermi il “set” della regata da puro armatore, per un giorno nessun ruolo da attore: se posso usare una metafora si può dire che in coperta ho fatto semplicemente il produttore”.
Va all’appassionato armatore-timoniere Lindsay Owen Jones il primo posto in tempo compensato della classe Wally, conquistata con lo scafo di 28,54 metri Magic Carpet 2. Il velista francese patron del gruppo L’Oreal è stato sensibilmente in testa, mentre a poppa si sono giocati il secondo e terzo posto i monegaschi di Genie del Principe Carlo di Borbone e gli inglesi di Highland Fling X, col successo di questi ultimi.
Nella Cruising division regatano non i più dinamici tra i maxi ma certamente i più imponenti: il 41,60 metri Ranger con bandiera delle Cayman vince davanti ai 44 metri fuori tutto di Salperton che precede di una manciata di minuti lo storico J Class Velsheda.
Domani secondo giorno di competizione con partenza fissata per le 11,30, ora in cui il comitato di giuria dello Yacht Club Costa Smeralda avrà da poco stabilito il percorso di gara in base alle evoluzioni del vento previsto proveniente da sudovest con intensità inferiore ai 15 nodi.
Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
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