In sordina, dopo due anni di intenso sviluppo e di grandi sforzi supportati da una banca svizzera, la SYZ&CO, il catamarano a foils, ha mosso i suoi primi passi acquatici su un lago Lemano un po' increspato. Solo una prima presa di contatto fatta senza forzare con una brezza di 13 nodi. Test riuscito in pieno e le prossime settimane saranno tutte dedicate alla messa a punto dell'imbarcazione che si presenterà al via alle grandi gare della stagione. La prova si è svolta tranquillamente ad una velocità di 10 nodi ma, non appena il catamarano ha messo gli scafi fuori dall'acqua, ha subito raggiunto la velocità di 20 nodi. Fuori dall'acqua perché il concetto portante di questa meraviglia dell'ingegneria navale è lo stesso che muove l'Hydroptere, la "macchina a vela" più veloce del pianeta terra. Tutto questo a due passi da Ginevra e dichiarando che il catamarano sarà il primo veliero da corsa ad integrare le vele a tre dimensioni sviluppate per Alinghi. Del team ideatore del progetto fanno parte i quattro promotori (Patrick Firmenich, Jean Pfau, Jean Psarofaghis e Alex Schneiter) e lo studio di architettura navale VPLP (Van Peteghem - Lauriot Prévost), Yvan Ravussin) ed è stato costruito nei cantieri Psaros a Vésenaz, nei pressi di Ginevra. Alla realizzazione del prototipo hanno contribuito i maggiori esperti e i diversi tasselli del puzzle sono costruiti separatamente. Gli scafi in carbonio sono fabbricati dai cantieri Psaros, le traverse e le appendici sono prodotte da Ravussin e l'albero monolitico in carbonio è prodotto da Marström in Svezia. L'idraulica è realizzata in Italia e le vele da North Sails Svizzera.
I calcoli ingegneristici sono stati realizzati in esclusiva con l'ingegnere specializzato in idrodinamica Giorgio Provinciali, il professor Clemens Dransfeld e l'Università delle Scienze Applicate della Svizzera nord-occidentale (Fachhochschule Nordwestschweiz). « Il lavoro d'ingegneria sulle strutture di un'imbarcazione di questo tipo presenta delle similitudini con l'ingegneria aerea. In questo caso l'ala è rappresentata dal foil e il peso al momento del decollo è un aspetto cruciale. E' fondamentale utilizzare materiali compositi molto sofisticati. La dinamica di un foiler ad alta velocità non può essere paragonata a quella di un'imbarcazione convenzionale e pertanto è fondamentale studiare e comprendere a fondo il suo comportamento. Utilizzeremo un sistema a sensori che ci consentirà di analizzare il catamarano folier nelle prime fasi di navigazione. La convalida delle ipotesi sarà una fase determinante del processo» spiega il professor Clemens Dransfeld. Per il «motore » del veliero, il team del catamarano foiler SYZ & CO, con l'accordo di North Sails, potrà montare l'ultima generazione di vele composite e sarà quindi il primo ad utilizzare la tecnologia 3Di in regata. Arma segreta sviluppata per Alinghi all'ultima edizione dell'America's Cup, il materiale delle vele 3Di applica lo stesso processo di stampa del 3DL, ma sfrutta in maniera più efficace le caratteristiche delle fibre con il risultato di produrre vele più solide e leggere. Rispetto alle tecnologie precedenti, il risparmio di peso può arrivare fino al 25%, e si traduce in un vantaggio enorme per il nuovo prototipo. Il team North Sails Svizzera si avvale in particolare del contributo di Pierre-Yves Jorand, incaricato del coordinamento del progetto, e di Patrick Mazuay, che si occupa della progettazione delle vele. Quest'ultimo, durante i mesi invernali, ha condotto una sperimentazione basata sul « Flow MemBrain », un sistema che permette la navigazione virtuale dell'imbarcazione, al fine di valutare con precisione le oscillazioni di potenza delle vele e la loro gestione, quando l'imbarcazione passa dalla modalità archimedea, in cui avanza a piena velocità, alla modalità a foil, che richiede una riduzione quasi istantanea della potenza.
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