E’ accaduto tutto all’improvviso, venerdì al calar della sera, mentre Spindrift 2 scivolava sottovento a 25 nodi, a metà strada tra Newport e Trinité-sur-Mer: il timone dello scafo destro si è spaccato di netto proprio sotto la linea di galleggiamento. L'origine: una collisione con un oggetto di metallo, probabilmente un container alla deriva nell'Atlantico.
Nonostante lo shock, nessuno a bordo è rimasto ferito e la barca non sembra aver subito ulteriori danni. Spindrift era in trasferimento, di ritorno dagli Stati Uniti, da dove era partita il 18 agosto. Yann Guichard aveva previsto di fermarsi alle Azzorre per sbarcare i suoi compagni e rientrare in Bretagna in solitario, per prepararsi alla prossima Route du Rhum. In seguito a questo danno, il trimarano è stato costretto a navigare a velocità ridotta, ma non ha cambiato destinazione e ha puntato comunque verso Horta, dove è arrivata ieri, già attesa da un nuovo timone pronto per essere montato.
Urtare un container in mare è una cosa desolante, ma purtroppo accade sempre più spesso e questo la dice lunga sullo stato attuale degli oceani. Yann Guichard e i suoi uomini stanno in questo momento valutando i danni causati da questa collisione, che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi.
Yann Guichard, raggiunto telefonicamente a bordo di Spindrift 2, racconta così l’incidente:” Venerdì sera al tramonto stavamo navigando tranquilli a 25 nodi, con il pilota automatico inserito quando, ad un tratto, abbiamo preso questo colpo, accompagnato da un forte rumore metallico. In un istante la velocità è scesa a 8 nodi! Fortunatamente, tutti erano ben agganciati e nessuno si è fatto male. Sorprendentemente è stato il timone sopravvento che si è rotto, quello che era fuori dall'acqua perché eravamo mura a dritta. Con il movimento di bilanciamento naturale della barca, avrà sicuramento toccato un container a pelo d’acqua e si è rotto. E’ fatto come un fusibile; il pezzo è realizzato in modo tale da rompersi di netto sotto lo scafo, lasciando l’altro pezzo completamente nel galleggiante e impedendo così che ci siano altri danni sullo scafo. E' progettato in quel modo e il sistema ha funzionato. Il nostro è uno sport anche meccanico, che si pratica in mare, e il rischio di incappare in qualcosa c’è sempre, come sappiamo. Dobbiamo imparare ad accettarlo ed essere pronti ad andare avanti quando succede. Siamo stati molto fortunati che nessuno sia rimasto ferito o che la barca non sia stata danneggiata seriamente. Questo incidente è una battuta d'arresto nella nostra preparazione, ma in nessun modo ritarderà il programma sportivo di Spindrift. I membri del team parteciperanno come previsto al Grand Prix D35 il prossimo fine settimana e io sto entrando sempre più nella Route du Rhum e nella mia pelle di skipper solitario."
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
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