Vela, Route du Rhum - Conferenza stampa a Pointe a Pitre per Franck Cammas, dominatore con il suo Groupama 3 di questa 9^ edizione della Route du Rhum.
«E’ stata buona la quarta – ha esordito Cammas - e da questa mattina ho assaporato il gusto della vittoria. Mi sono detto che è raro vincere la Route du Rhum arrivando da nord e mi sono imposto di assaporare ogni istante. Le altre edizioni che ho corso on sono state facili né brillanti per me. Diciamo che è stato un azzardo partire con Groupama 3, una barca fatta per essere governata da 10 persone. E’ stato incredibile trovare tanta gente all’arrivo. Sinceramente non ne avevo mai vista tanta in vita mia. Una festa che continuerà perché ci saranno anche gli altri arrivi.
Ti senti affaticato?
"Non si vede, ma sono molto stanco. Fisicamente è stata durissima. Dal punto di vista nervoso no, perché Groupama 3 è una barca molto stabile. Ho potuto anche riposare. Ma quando sei in testa sei stressato proprio dal fatto di essere primo e cerchi di attaccare tutto il tempo. Questo richiede quanto meno una certa organizzazione e una certa dose di tonicità durante tutta la settimana. Fisicamente non ci si risparmia, perché sei portato a batterti, a fare bene. Vai al massimo e fai tutto quello che è possibile per far andare avanti la barca. La Route du Rhum è una corsa allo sprint. E’ una regata molto corta. Quando sei in testa ci si dimentica del dolore e dello sforzo che si sta compiendo”.
E’ andata come immaginavi?
"Si, più o meno è andata come immaginavo, ma ogni Route du Rhum è differente, perché il meteo è differente. Arrivare con una bolina nelle ultime 24 ore è assolutamente atipico, così come è raro passare da Saint Barth. E’ stata molto particolare, una Route du Rhum con delle grandi barche, con degli avversari che non conoscevo prima di partire e degli skipper che ammiravo per quello che hanno fatto in solitario e che continuo ad ammirare… e sono molto contento di essere arrivato davanti a loro a Pointe a Pitre”.
Il ricordo più bello ?
"Oggi sarà davvero un giorno da ricordare! La prime 24 ore sono state la scoperta della barca, la scoperta del mio potenziale in rapporto agli altri concorrenti. Ho sentito alla fine della prima notte di corsa, dopo il passaggio di capo Finisterre che avevo delle buone possibilità. Da allora in poi me la sono goduta”.
Contento per la vittoria?
"Una vittoria in una corsa mitica come questa è una cosa favolosa. Non me lo aspettavo all’inizio e per questo non avevo molta pressione per questa corsa. E’ un momento eccezionale. Nelle regate oceaniche comprendi molto tardi quando le cose stanno andando veramente bene. Quando arrivi a nord di Gadalupa è hai un po’ di vantaggio sugli altri, allora le cose vanno bene. Ma come ho detto è stato a capo Finisterre che ho misurato le prestazioni un po’ di tutti. E in quella brezza ho capito che c’ero anch’io. Rispetto a quattro anni fa l’arrivo è stato molto più impressionante. Quattro anni fa sono arrivato quinto e c’era molta meno gente, anche perché era mezzanotte. Ho visto in tv l’arrivo, ed essere l’attore è una cosa stupenda”.
Come è andata Groupama 3?
"Devo ringraziare la mia barca che mi ha portato così lontano. Un giro del mondo era già sufficiente, ma abbiamo finito anche questa Route du Rhum tutti e due interi… è il mio guscio di lumaca. E’ molto importante vivere in simbiosi con la propria barca. Siamo completamente dipendenti l’uno dall’altra”.
Gli avversari
"Sono molto contento di essermi battuto con loro. Li considero dei grandi marinai che hanno fatto delle cose incredibili. Sono veramente fiero di essere in banchina al loro arrivo per prendere le loro cime. Questa volta tocca a me, altre volte è toccato a loro. E’ un gioco e per fortuna ci sono avversari di questa qualità che rendono il gioco molto appassionante”.
Al C32 di Alessandro Comuzzi la 20^ Punta Faro Cup e il Memorial Barison. Flamenco si aggiudica la Juris Cup e My Life vince la classifica speciale Rotary Club
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