giovedí, 19 giugno 2025


ARGOMENTI
IN EVIDENZA

regate    argentario sailing week    fiv    open skiff    minialtura    swan    yccs    velalonga    cico 2025    vele d'epoca    rs21    29er    j24    star   

PRESS

Rischia l'estinzione il grano "made in Italy"

rischia estinzione il grano quot made in italy quot
redazione

da ZeroZeroNews http://www.zerozeronews.it

Se non proprio un miracolo il divieto di utilizzare dal 20 agosto in Italia il diserbante glifosato potrebbe rappresentare l’avvio di una reazione a catena  in grado di arrestare la falce della morte pronta a recidere il grano made in Italy. Sugli effetti del micidiale erbicida glyphosate, un diserbante sistemico fitotossico, si fonda infatti tutto lo sviluppo della varietà di grano duro canadese “Manitoba” che sta monopolizzando i mercati mondiali e rovinando letteralmente le produzioni italiane qualitativamente molto superiori, ma anche più costose. Dal neolitico alla Mesopotamia, dall’Egitto alla Grecia, dal Mediterraneo ai Romani, le origini e gli sviluppi della coltivazione di grano coincidono con l’evoluzione della vita e della storia dell’umanità. “Gli Ateniesi hanno inventato il frumento e le leggi” sosteneva già Aristotele, mentre non c’è religione che nelle preghiere e nei testi sacri non comprenda un accenno al pane quotidiano. Fame, fede, storia, ma soprattutto clima. Fin dalle origini infatti le spighe di grano crescono nei climi caldi e arrivano a maturazione a giugno inoltrato, quando i chicchi assumono una consistenza vitrea. Ed ecco la prima radicale differenza fra il grano made in Italy e quello nord americano. In Canada il grano viene seminato in primavera e raccolto in autunno inoltrato. Per evitare di essere fregati da piogge e freddo, due o tre settimane prima della mietitura autunnale, i farmer nordamericani allora sparano sui raccolti ancora verdi lo ”spaccatutto” diserbante glifosato, che anticipa la maturazione delle spighe facendole in pratica essiccare. Una forzatura innaturale che dà un prodotto con un’alta concentrazione di sostanze nutritive e di glutine, ma anche di veleni!  Lo prova la semplice constatazione che il grano trattato  col diserbante non viene utilizzato per la semina, perché le piante sono rachitiche e non  crescono: il glifosato cioè fa male alla stessa pianta.

Il grano duro italiano, e in particolare quello pregiato della Sicilia e della Puglia segue invece il ciclo naturale della semina,  fra ottobre e i primi di novembre, e della mietitura a giugno, quando le spighe da verdi diventano gialle e i chicchi acquisiscono  consistenza vitrea, ma cedono una piccola percentuale di sostanze nutritive, compreso il glutine. L’altra grande differenza è rappresentata dal prezzo assolutamente concorrenziale del  Manitoba canadese che, sulla base delle quotazioni del  Chicago Board of Trade,  punto di riferimento mondiale del commercio di prodotti agricoli, viene venduto  anche a 18 centesimi al chilo, mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo. Valori in Italia molto al di sotto dei costi di produzione e che non lasciano prospettive di futuro per il granaio italiano. Già penalizzati dai grandi pastifici che per l’abbondanza del glutine, anche se minato dal glifosato, preferiscono il Manitoba che assicura una maggiore  tenuta della cottura, i produttori di grano duro del Sud Italia sono ancora più in difficoltà e spesso si vedono costretti a fallire e a cedere i terreni alle multinazionali estere.

Inutile evidenziare l’enorme divario qualitativo e i rischi per la salute provocati dal bagno nel glifosato, lo stoccaggio e il trasporto in vecchie ex petroliere, che spesso provoca la contaminazione dei carichi di grano con aflatossine altamente tossiche, ritenute tra le sostanze più cancerogene esistenti.

Inutile constatare che il Manitoba possiede 28 coppie di cromosomi in ogni cellula. Mentre per millenni nell’area del Mediterraneo si è coltivato frumento con un corredo pari a 14 coppie di cromosomi per cellula e che questa per così dire “evoluzione” genetica non è stata compensata da una analoga evoluzione del processo digestivo  del corpo umano. Il che contribuisce a scatenare reazioni allergiche, disordini immunitari, intolleranze al frumento.

Inutile tutto: i  prezzi stracciati di un grano che non è grano stanno letteralmente decapitando la filiera agricola delle più genuine produzioni di antichi grani  duri, fra i quali, per citarne solo alcune, varietà che non hanno subito alterazioni, non sono state geneticamente modificate, hanno livelli naturali  di glutine e di amido, sono più leggere e digeribili, evitano lo sviluppo di intolleranze:

Ardito

Senatore Cappelli

Saragolla

Tumminia

Rieti

Verna

Monococco

Gentil Rosso

Una lenta, ma inesorabile, agonia quella del grano made in Italy che sembra anticipare la mazzata finale dell’incombente TTIP, il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico, che ha l’intento dichiarato di modificare regolamentazioni europee e standard di sicurezza alimentari. Eventualità che comporterebbe ulteriori rischi per i consumatori perché i principi su cui sono basate le leggi europee sono diverse da quelli del nord America. Per esempio: in Europa vige il principio di precauzione. L’immissione sul mercato di un prodotto avviene cioè dopo una valutazione dei rischi, mentre oltre Atlantico si procede al contrario. La valutazione viene fatta in un secondo momento ed è accompagnata dalla garanzia di presa in carico delle conseguenze di eventuali problemi legati alla messa in circolazione del prodotto. C’è la possibilità del ricorso collettivo o class action, solitamente lunga e molto costosa, e l’eventuale indennizzo….per gli eredi degli eredi delle vittime.



16/08/2016 18:18:00 © riproduzione riservata






I PIU' LETTI
DELLA SETTIMANA

Tutti i vincitori della Loro Piana Giraglia 2025

Sabato mattina, alle ore 09:00 si è conclusa ufficialmente la prova lunga della Loro Piana Giraglia 2025. Un’edizione, la numero 72, caratterizzata dall’alta pressione e da poco vento, ma sempre ricca di fascino, poesia e spunti tecnici

Chieffi e Colaninno vincono il LXI Trofeo Internazionale Emilio Benetti Historical Event ISCYRA

Giampiero Poggi e Davide Mugnaini si aggiudicano per il 2° anno consecutivo il Trofeo Andrea Bandoni.Premiati anche il primo timoniere e il primo equipaggio Under 30 a riprova dell’impegno della Velica Viareggina nel promuovere la Star fra i più giovani

Primi passaggi alla Giraglia

Il primo a doppiare lo scoglio questa mattina è stato Scallywag, il 100 piedi di Hong Kong, alle ore 05:52, dopo 17 ore e 52 minuti di navigazione

Domani a Cervia la “Cursa di batel”

E’ in programma domani, sabato 14 giugno a partire dalle 9.30, la tradizionale e spettacolare “Cursa di batel”, storica regata organizzata dal Circolo Nautico di Cervia “Amici della vela” e dalla tenza di Cervia “Paolo Puzzarini”

Cervia: Massimo Puzzarini ha vinto la tradizionale Cursa di Batel

A tagliare per prima il traguardo è stata la “Mario Lanza”, timonata da Massimo Puzzarini (figlio di Paolo Puzzarini, a cui è dedicata la manifestazione). Una vittoria carica di emozione e significato, celebrata con entusiasmo da pubblico e partecipanti

Mitja Kosmina su Shockwave3 vince la Fiumanka

La stagione sportiva di Prosecco DOC Shockwave3 inizia con il successo alla 26ɑ Fiumanka, regata davanti alla città di Fiume/Rijeka, dove il maxi yacht 90 di Claudio Demartis e Pompeo Tria conquista anche quest’anno la line honours

29er: Emilia Salvatore e Pietro Zandri vittoriosi ad Arco

Conclusa la 4ª Regata Nazionale 29er al Circolo Vela Arco: vittoria overall per Salvatore-Zandri (mixed). Ikke Huber e Berger Liam (Svizzera) primo equipaggio U19 maschile. Demurtas-Karlsen prime tra le donne

Marciana Marina: XI edizione dello Sparkman & Stephens Swan Rendez-Vous

Marciana Marina accoglie l'undicesima edizione dello Sparkman & Stephens Swan Rendez-Vous. Ventiquattro le barche iscritte, alcune delle quali hanno navigato lo stretto di Gibilterra per partecipare e ritrovare l’atmosfera classica

I vincitori del 5° “Capraia Sail Rally” e 1° “Vele Storiche a Punta Ala”

Lunedì 16 giugno 2025, dopo cinque giornate di rally e regate, si è conclusa la quinta edizione del Capraia Sail Rally e la prima edizione delle Vele Storiche a Punta Ala

Porto di Napoli, Arpac: nessun allarme per i valori ambientali

“In merito a notizie diffuse sulla stampa, periodicamente, precisiamo che i rilevamenti effettuati da strutture private, non hanno alcun valore ai fini dell’analisi dei parametri di vivibilità ambientale"

Utilizzando questo sito accetti l’uso di cookie per analisi e pubblicità.  Approfondisci