Vela, Mascalzone Latino - Conferenza stampa a Roma, nel salone Arazzi di Viale Mazzini, in Rai, per presentare il dvd "Le vele di Napoli - I Ragazzi del Rione Sanità e Mascalzone latino" ma non solo. E' stato anche il momento per fare il punto della situazione per una bellissima iniziativa, come è questa scuola di vela Mascalzone Latino per i ragazzi napoletani che provengono da quartieri che è eufemia definire difficili. "Siamo al giro di boa dopo una bolina lunghissima - ha esordito Vincenzo Onorato - Sono tre anni che stiamo lavorando a questo progetto e ad aprile finalmente avremo una sede fissa grazie all'aiuto della Marina Militare che ci ha concesso i locali in prossimità del loro centro velico. Perché questa idea? Perché ci siamo accorti che a Napoli non nascono più campioni di vela, contrariamente, ad esempio che a Trieste che sforna continuamente giovani velisti in gamba. Non ci sono giovani e il perché è molto semplice: a Napoli i circoli di vela e di conseguenza le scuole sono frequentate quasi esclusivamente dalla "upper class" che difficilmente ha gli stimoli e soprattutto la voglia di sacrificarsi".
Riconoscimenti per tutti, la Marina, il segretariato sociale della rai, la fondazione Vodafone, la rivista SoloVela, da parte del "marinaio e comandate" di Mascalzone Latino, come lui stesso si è definito. "E un comandante - ha sottolineato - anche con il cattivo tempo tiene diritta la barra e porta sempre la nave in porto. E questa scuola di vela siamo riusciti a farla partire nonostante una navigazione difficile ".
E proprio sulle difficoltà burocratiche incontrate nel realizzare un progetto al quale secondo logica tutte le autorità coinvolte avrebbero dovuto dare volentieri una mano Onorato non ha potuto fare a meno di sfogarsi un po':"Sono 30 anni che vivo a Milano e forse mi sono un po' <milanesizzato>, ma non pensavo che ci avremmo messo così tanto. Non so perché sia successo, ma, non per fare inutile polemica, dopo tre anni ancora non conosco quali siano realmente i nostri interlocutori istituzionali. Al sud niente è semplice e la situazione può essere definita con una sola parola: stagnante. L'importante per tutti è non fare".
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