Splendida cornice di folla appassionata per la presentazione a Roma, nella deliziosa e strapiena sala del Museo di San Salvatore in Lauro messa a disposizione dalla casa editrice Il Cigno GG Edizioni e dal Pio Sodalizio dei Piceni, del nuovo libro di Matteo Miceli, “Tre capi non bastano”. Con qualche leggero ritardo (tre anni) dalla conclusione della sua avventura, il libro racconta dei preparativi, della navigazione e del naufragio di Matteo e del suo Eco 40 avvenuto, appunto, dopo aver doppiato tutti e tre i capi che scandiscono la rotta di un giro del mondo: Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn.
Ma si sa, Matteo Miceli è uomo in perenne ri-evoluzione e, per concludere il libro, il suo mentore letterario Carlo Romeo, attuale direttore della Tv di San Marino, lo ha rinchiuso per tre giorni in un convento a Perugia. Solo così i ricordi di Matteo sono stati definitivamente fissati su carta.
Molti, sia al tavolo dei relatori, sia in sala, avevano un loro ricordo, un loro aneddoto. E li hanno raccontati, intervallati dagli splendidi video curati dall'ex di “Azzurra” Andrea De Marinis, trasformatosi oramai da tempo in un videomaker di razza che di vela ne sa più di quanto traspare dalla sua modestia e dalla sua cortesia. Tra i tanti citerei un'inedita sfaccettatura della personalità di Matteo Miceli, raccontata dall'impeccabile padrone di casa, direttore della Il Cigno GG Edizioni, Lorenzo Zichichi. L'episodio ha riguardato una possibile sosta a Hobart, in Tasmania, per alcune riparazioni che sembravano indispensabili per non compromettere la sicurezza della barca. Lorenzo Zichichi si è fatto carico, tramite il nostro Ministero degli Esteri, di contattare le autorità australiane, le quali si erano messe immediatamente a disposizione per accogliere Matteo e metterlo nelle condizioni di ripartire. Ma questo avrebbe significato, visto le rigide leggi australiane sull'importazione di animali vivi, l'abbattimento della Mora, la gallina superstite che Matteo aveva ancora con se a bordo.
La soluzione degli australiani era assolutamente logica: la Mora sarebbe stata abbattuta e Matteo sarebbe ripartito con una gallina australiana a bordo. A quel punto Matteo ha pronunciato la storica frase:”Tiremm Innanz” e non si è fermato. Si, forse non in milanese come il patriota Amatore Sciesa. E magari meno enfatica, con qualche moccolo ben assestato. Ma la sostanza era la stessa: vado avanti, gli amici non si tradiscono mai!
Ma Lorenzo Zichichi non si è limitato a questo, e in questa vicenda ha assunto anche un altro (inaspettato) ruolo. Ha infatti parlato di Matteo Miceli e della sua impresa (improvvidamente a suo dire) al padre, ovvero al professor Antonino Zichichi, per una prefazione scientifica al libro. Dopo aver letto la bozza, il professor Zichichi non solo ha accettato di scrivere la prefazione, ma ha iniziato a chiamare quasi ogni giorno il figlio, per parlargli dell’impresa di Matteo. Si è talmente appassionato che, nel corso della recentissima visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso Infn, dei quali il Professor Zichichi è l’ideatore, ha citato il giro del mondo di Miceli nel suo discorso ufficiale con queste parole:” Riflettendo sugli esperimenti importanti per il pianeta viene fuori che ci sono due modi di fare il giro del mondo. Uno con l’ISS, che è oggi il traguardo di tutte le possibili invenzioni tecnologiche, le cui radici sono nelle frontiere della scienza e che consente a Paolo Nespoli di fare un giro intorno alla Terra in 90 minuti. L’altro modo con una barca a vela, che permette a Matteo Miceli di fare il giro usando il minimo livello di invenzioni tecnologiche, costruendo la barca con le sue mani e i suoi primordiali strumenti. Per fare un giro in solitario ha impiegato 48 volte in più: cinque mesi. Quest’uomo ha saluto realizzare un giro della Terra attraversando l’Oceano Globale in modo totalmente eco-sostenibile”.
“Se mio padre avesse saputo prima di questo giro del mondo – ha concluso Lorenzo Zichichi - sicuramente Matteo sarebbe partito con qualche suo esperimento a bordo”.
Al termine della serata si è parlato anche della nuova sfida a un record atlantico, che Matteo Miceli realizzerà insieme a Tullio Picciolini, presidente della Lega Navale di Ostia. Nuovamente su un catamarano non abitabile di circa sei metri, daranno ancora una volta l’assalto al record sulla rotta Dakar-Guadalupa. Sarà una sfida tutta romana, anzi di Ostia, verso un record che ora parla milanese.
Un’ultima cosa assolutamente importante. I proventi del libro serviranno a finanziare il refitting di Eco 40, che sta per tornare in mare pronto per nuove e ancora misteriose imprese. Per acquistarlo è necessario scrivere una mail a trecapinonbastano@gmail.com. Il costo è di circa 15 euro, ma l’emozione di contribuire alla rinascita di Eco 40 non ha prezzo.
Dalla pagina Facebook di “The Gold Old Days” che ci regala splendide finestre sul nostro passato arriva questa vecchia storia di vela, di giovani e di…gatti che vale la pena di conoscere, magari approfondendola attraverso il libro e il film
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