Come rispose un velista abbastanza famoso a chi gli faceva notare di aver vinto in reale e non in compensato? “Compensato? Ma mica faccio il falegname!”. E quindi che Hagar V e Hauraki si godano la vittoria, che è piena e meritata. Ed anche sofferta, come nel caso di Hauraki che ha dovuto battagliare fino in fondo con Oryx. Duecento miglia trascorse tutte di un fiato cantando a squarciagola la canzone di Sergio Endrigo “la festa appena cominciata è già finita”. Ma è così che va la vela d'altura oggi. Magari intensa ma breve. Neanche hai iniziato che già ti ritrovi a girarti nel let... nella cuccetta e ad accenderti una sigaretta. Per emozioni più durature aspettiamo La Cinquecento, che quest'anno festeggia il cinquantennale e vuole dimostrare di essere ancora giovane e pimpante.
Ma sentiamo le impressioni di chi ha vinto oggi. La prima imbarcazione assoluta e della categoria XTutti a tagliare il traguardo dell’edizione 2024 sabato 4 maggio alle ore 17:26:33 è stata Hagar V, Scuderia 65 di Gregor Stimpfl, felice (e ci mancherebbe...) per la vittoria del Trofeo Antal Line Honour XTutti “E’ andata benissimo, come sempre posso dire che è l’equipaggio che fa la differenza, noi siamo un gruppo molto affiatato e da poco abbiamo un nuovo comandante che si è integrato molto bene, Luigi Berlendis, con lui questa era la prima regata. Con noi c’erano anche Samuele Nicolettis, navigatore, Daniele De Luca, Michele Francerschini, Daniele Ricci, Stefano Nicolussi, Tommaso Polato e Lorenzo Tonini. Fino all’ultimo la regata non è stata scontata, siamo la barca più grande della flotta ma le condizioni erano molto variabili e una barca veloce come il Tp52 Blue che non ha mai mollato ci ha messo in difficoltà in qualche passaggio. Fino all’ultimo non sapevamo se qualche calo di vento avrebbe fermato la nostra corsa, davvero una sfida emozionante.”.
Nella categoria X2 il Trofeo Antal Line Honour va ad Hauraki, Millenium 40 della coppia Mauro e Giovanni Trevisan, padre e figlio affiatati e determinati, che tagliano il traguardo con il sorriso. Il primo a parlare è Giovanni “Come ogni anno essere presenti allo start è già un traguardo personale e sportivo. E’ stata una bella prova tecnica, con intensità di vento variabile proveniente dai quadranti settentrionali, che hanno caratterizzato tutto il percorso non sempre di facile interpretazione. La discesa verso Sansego “a bomba” sotto gennaker ci ha permesso di guadagnare un bel gap sugli avversari, che sapevamo avrebbero recuperato di bolina ed è stata una corsa bellissima”.
“Abbiamo vissuto tutte le duecento miglia del percorso come un lungo match race senza mai perdere la concentrazione. Grande felicità per il Trofeo Antal Line Honour al fotofinish e onore ai nostri avversari di Oryx, che ci hanno dato del filo da torcere fino all’ultimo miglio. Adesso aspettiamo le classifiche dei tempi compensati ORC.” gli fa eco papà Mauro.
Gli arrivi si sono succeduti ad intervalli brevissimi, grazie al vento di sud-ovest di intensità sostenuta che ha soffiato sull’area in avvicinamento a Caorle fino a tarda serata, consentendo alla flotta del Campionato Europeo ORC DH e alle altre categorie in gara alla 30° La Duecento di tagliare il traguardo.
Secondo al traguardo alle 17:39 Blue, TP52 di Bonfiglio Mariotti, terzo il Vor60 Cleansport One di Mitja Simcic alle 18:06 seguito poi a breve distanza da QQ7 Farr 53 di Salvatore Costanzo con Andrea Boscolo navigatore, Red 2, bellissimo JV43 dello svizzero Mathias Blumencron e quindi Barraonda Go25 di Lucio Provvidenti.
Nei Mini successo per i croati Jaka Grcar e Devid Pamic su Jagoda al traguardo di Caorle alle 23:42 e tra i Multiscafi si impone l’olandese Patrick Baan su Delta Flyer al traguardo 23:57.
Nella parte centrale della notte, cali di pressione e buchi di vento hanno rallentato la corsa dei partecipanti, specie tra gli scafi più datati e meno performanti.
L’ingresso della termica nelle prime ore del giorno di domenica 5 maggio hanno rimesso in moto la flotta e gli arrivi sono ripresi, nella speranza per tutti di concludere la regata entro il tempo limite.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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