Quello che si è da pochi giorni concluso è stato un Vendée Globe velocissimo. Il motivo? Innanzitutto per le migliorate performance delle imbarcazioni di ultima generazione, che sono molto più potenti, leggere e invelate, e poi perché non hanno dovuto battere le latitudini più basse dei mari del sud, rimanendo sempre intorno ai 40/45 gradi quasi fino a Capo Horn. Queste barche così hanno sviluppato delle velocità che si pensavano impossibili, impiegando nella circumnavigazione del globo meno di 80 giorni (settantotto circa) rispetto agli 86 che c’erano voluti durante l’edizione del Vendée Globe 2008/2009. La sfida di quest’ultima edizione si è praticamente svolta, quasi fino all’entrata nel Pacifico, solamente tra tre o quattro barche, ed è stata una corsa dissennata, perché gli scafi per giorni, se non addirittura per settimane, hanno navigato con andature molto veloci. In realtà usare la parola “veloce” è quasi un ossimoro dato che la media registrata da molte barche per un periodo così prolungato sembra quasi uno scherzo della natura. Nonostante la navigazione supersonica, tranne alcuni casi particolari, le barche non hanno subito danni resistendo molto bene agli sforzi. Questa edizione 2012/2013 del Vendée Globe è stata, inoltre, favorita dalle depressioni che si sono mantenute molto basse aiutando così i velisti a sfruttare al meglio i venti portanti. Infine voglio fare una considerazione sulla gara di Alessandro Di Benedetto, l’unico velista italiano in competizione. Di Benedetto, essendo rimasto molto indietro rispetto alla barche in testa alla flotta, ha trovato condizioni meteo molto diverse rispetto ai suoi avversari, eppure sta terminando la circumnavigazione in circa 105 giorni, ovvero lo stesso tempo impiegato dalla vecchia Akena Verandas (oggi Team Plastique) durante la scorsa edizione del Vendèe, quando era arrivata settima con al timone Arnaud Boissiéres. E’ difficile fare un confronto così distante nel tempo e con condizioni metereologiche così diverse, però Di Benedetto ha saputo ristrutturare bene questo vecchio Imoca 60, lo ha alleggerito e ha sostituito il bulbo e, grazie alla rotta con l’obbligatorietà di percorrere latitudini più alte rispetto alla tradizione del Vendée, è riuscito a dimostrare, proprio come diceva Forrest Gump, che “L'importante in una corsa non è il risultato finale ma quello che senti mentre corri”.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)
Si è concluso domenica 14 settembre, al Centro Velico Punta Ala, il Campionato Europeo Windsurfer Class 2025. Un’edizione che ha visto oltre 180 regatanti da 16 Paesi sfidarsi in cinque giornate di regata
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
QQ7 di Salvatore Costanzo conquista il Trofeo Mediolanum Cup; secondo posto per Freedom, il Solaris 50 da Edoardo Ridolfi e terzo posto per il Farr 30 Drago Volante
Si è conclusa a San Vincenzo (Livorno) la nona edizione del Sotto Gamba Game che si è svolta come sempre sotto il segno del superamento di ogni barriera e pregiudizio
Il mondiale Windsurfing Formula Foil torna al Circolo Surf Torbole. In testa il tedesco Wolf; Primo junior e miglior italiano il giovane atleta del Circolo Surf Torbole Davide Scarlata
Il tedesco Fabian Wolf si sta confermando assoluto dominatore: con 12 vittorie su 15 prove e un punteggio netto di 12, il titolo mondiale sembra ormai saldamente nelle sue mani. Alle sue spalle, l’austriaco Theo Peter
Un risultato che fa ben sperare, ma c'è ancora tanto da lavorare. Red Bull Italy chiude la prova di Saint Tropez al nono posto con 15 punti