Una delusione profonda quella di Flavia Tartaglini, che in una medaglia ci credeva davvero. Un pensiero non certo peregrino, perché Flavia aveva tutte le qualità, oltre che le possibilità, per arrivare anche sul gradino più alto del podio. "Ho provato ma sono rimasta senza vento di poppa - ha commentato Flavia Tartaglini all'arrivo - bastava semplicemente mettersi a camminare a testa bassa come ha fatto questa 19enne russa dal grande talento che si è messa lì come un mulo, ci ha creduto nelle piccole raffiche ed è arrivata terza". La delusione è grande e le lacrime vengono trattenute a stento. Flavia è arrivata ai giochi olimpici a 31 anni, chiusa dalla grande longevità agonistica del mito Sensini. In questo momento di delusione è anche confusa. Se si accenna ad un riscatto a Tokio 2020 risponde con un “Vedremo”. D'altronde avrebbe 35 anni, mentre la sua avversaria di oggi, almeno prima della Medal Race, la russa Stefaniya Elfutine ne ha 19. La gara si era messa bene. La russa, prima a pari punti con Flavia, era incappata in una penalità in partenza ed aveva dovuto ripassare la boa. Poi qualcosa si è inceppato in Flavia e tutto ha incominciato ad andare storto. “Abbiamo trovato una giornata di vento non proprio classico – spiega la Tartaglini - e mentre abbiamo iniziato a regatare stava morendo. Come sempre va a destra, però noi con il windsurf non navighiamo come le barche, quindi non è possibile impostare la regata sulla destra del campo, ma bisogna prendere quel canale che rimane molto bucato sulla sinistra. Io sono rimasta molto alta in partenza, un errore che ho pagato".
Il rimpianto più grande, però, Flavia lo espime per la prima poppa quando, transitata in ottava posizione, si è staccata dal gruppo per cercare fortuna a destra. "Non ho creduto nella sinistra, ho voluto provare a giocarmela in altro modo e ho sbagliato. Le possibilità per recuperare c'erano: come avete visto, la russa partita in ultima posizione è stata invece brava a sfruttare la sua velocità. Potevo averla anche io, andare dietro alle altre sulla sinistra e passarle: alla fine la Elfutina è arrivata una posizione davanti a me e questo le è bastato per prendere il bronzo". Questa medaglia persa brucia ancor di più perché il vantaggio sulla terza in classifica era di 5 punti e quindi consistente.
L'oro è andato alla francese Charline Picon, l'argento alla cinese Peina Chen e il bronzo alla russa Stefaniya Elfutina.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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