Con il suo skipper Alberto Bona, ha letteralmente preso il largo il progetto internazionale Sailing into the Future. Together, che vede IBSA protagonista di un’impresa triennale lanciata lo scorso marzo in occasione del premio Sport for Nature Award 2022.
“Con il progetto Sailing into the Future. Together non sosteniamo solo la preparazione e la partecipazione di Alberto Bona alla traversata oceanica della Route du Rhum. Come Azienda, viviamo metaforicamente la navigazione in barca a vela come esperienza di vita e coraggio, di viaggio a completo contatto con la natura e con la sua forza. Ci siamo impegnati in questo progetto che dà concretezza ai valori e ai Pilastri di IBSA – Persona, Innovazione, Qualità, Responsabilità – per sensibilizzare in modo sempre più attivo verso la sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo non solo il rispetto della natura, ma anche l’inclusione e l’integrazione, dedicando maggiore attenzione a chi si trova in situazioni di difficoltà, disagio sociale o vive una disabilità.” – afferma Giorgio Pisani, Vice Presidente Southern Europe di IBSA e Leader del progetto.
Anche la storia di Alberto Bona non è solo quella di un navigatore, ma di uno sportivo che diventa portavoce di una nuova coscienza verso la responsabilità ambientale e sociale. La sua passione per la vela, nata e coltivata fin da piccolo, dopo una laurea in filosofia, si è trasformata in una carriera promettente costruita attraverso esperienze di grande successo. L’ultima di queste, è la sfida che Alberto si sta preparando ad affrontare attraverso un intenso percorso di allenamento fisico e mentale, che lo porterà a navigare in solitaria sulle acque della Route du Rhum, la regata transatlantica tra le più prestigiose e seguite, in partenza il prossimo 6 novembre da Saint Malo fino all’isola di Guadalupa.
Per affrontare questa impresa, un team di comprovata esperienza accompagna Bona nella sua preparazione atletica, a terra, prima ancora che in mare. Il preparatore atletico di Alberto è Andrea Madaffari, veterano del settore che tra i numerosi successi vanta due vittorie ai campionati del mondo, nel 1989 e nel 1991, e quattro partecipazioni alla Coppa America, tre da preparatore atletico e due da grinder. È stato anche preparatore atletico nella squadra olimpica della Nazionale di vela per la campagna di 4 anni verso i Giochi di Atlanta nel 1996 e oggi si dedica a tempo pieno alla preparazione degli atleti.
“Molti non immaginano che cosa c'è dietro la preparazione di un velista. Si va dalle derive senza bulbo che hanno una buona possibilità di scuffiare, e in questi casi gli atleti necessitano di una preparazione specifica. – spiega Madaffari. - Ci sono le barche con grandi equipaggi, le barche con i foil di ultima generazione e si arriva infine alle barche come quelle che usa Alberto, nate e pensate per alte prestazioni nel tempo e con una manovrabilità strutturata tecnicamente per permettere a un velista da solo di manovrare anche in condizioni estreme. Generalmente i velisti sono dei tiratori, quindi buona parte dell'attività del velista è mirata a tirare con più forza, più capacità, più resistenza e più salute. Passando alla vela d'altura, la vela di cui Alberto fa parte, è un'attività che alterna periodi di alta intensità di manovra a periodi di relativa minore intensità, con la necessità in certi momenti di avere tanta potenza, sia aerobica che muscolare, ad esempio durante un cambio di vele. Alberto deve cercare di avere il miglior livello di fitness e di salute possibili, prima di partire. La preparazione in questo caso non è solo una preparazione mirata alla ricerca della performance nella regata che affronterà, ma è una preparazione mirata ad alzare il suo livello di fitness generale e a fare in modo che nel momento in cui partirà per competizioni di molti giorni, il suo livello di salute sia eccellente.” – conclude Madaffari.
La preparazione di Alberto è un insieme di attività aerobiche e attività muscolari, alternate. La scelta è quella di utilizzare piccoli attrezzi di potenziamento per migliorare la sua forza. Di comune accordo con il suo preparatore, che valorizza anche il piacere mentale e psicologico, lo skipper si allena liberamente, a casa senza difficoltà, oppure ovunque si trovi, non dovendo quindi ricorrere ad una palestra. Buona parte della sua attività è dedicata alla forza alternata a un'attività aerobica di corsa, ricercando capacità e potenza.
Alberto Bona si confronta tutte le settimane su ogni aspetto della sua preparazione anche con Sidney Gavignet, una guida che lo aiuterà a sfruttare al massimo il suo potenziale. Sidney ha infatti alle spalle una partecipazione all’America’s Cup, 4 giri del mondo e 35 transat, per 35 anni ha vissuto di competizioni in mare. Oggi Sidney mette a servizio la sua esperienza di regate oceaniche per contribuire a un migliore utilizzo del potenziale individuale e per Alberto sarà Technical Manager, preparatore mentale e allenatore.
“La regata è legata al fattore sportivo, ma è anche una maratona, il progetto nella sua interezza lo è. La barca non è ancora in acqua, ma sono due mesi che già lavoriamo e ci sono già tanti obiettivi da raggiungere. Il primo è quello di formare un team di cui Sidney Gavignet è stato il primo membro. L'ho conosciuto l'anno scorso durante una regata estiva, un Campionato Europeo in Mediterraneo e l'ho scelto per accompagnarmi nella preparazione del progetto perché è un gran navigatore con una vastissima esperienza. Parliamo di progetto e non solamente di regata, perché essere il centro di questo percorso non vuol dire essere solo uno skipper, mettersi in mare per regatare, c'è molto altro. Abbiamo scelto un approccio a 360°, immaginando che tanti piccoli obiettivi da raggiungere ci porteranno ad arrivare alla corsa consapevoli di aver superato tanti piccoli traguardi, tante piccole vittorie.” – afferma Alberto Bona.
IBSA e l’intero team hanno supportato Alberto in occasione della prima regata del “Championnat Figaro de France Elite de Course au large” in solitario, Classe Figaro Beneteau. Lo skipper ha preso parte alla gara lo scorso 19 aprile spiegando le vele di un Figaro 3, in attesa che sia varato il Mach 5, l’innovativa imbarcazione Class40 appositamente progettata da Sam Manuard, e prodotta dal cantiere JPS Production, con cui sarà affrontata la Route du Rhum.
Tutte le fasi del progetto Sailing into the Future. Together sono raccontate sul nuovo sito www.ibsasailing.com, disponibile anche in lingua inglese e francese, con contenuti fotografici, video e news sulle iniziative di responsabilità sociale di IBSA e sul viaggio dello skipper Alberto Bona, la sua preparazione verso la Route du Rhum, il team e la nuova imbarcazione.
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