Vittorio Malingri è arrivato a Guadalupe ieri mattina alle 05.24 UTC. Vittorio era partito Dakar in Senegal martedì 11 Aprile con l'intenzione di battere il record di questa traversata Atlantica di 2545 miglia detenuto da due Francesi in poco più di 11 giorni. Vittorio, in Solitario sul suo cat di 6 metri Royal Oak, ha tenuto una media record fino a qualche giorno fa quando la mancanza di vento lo ha rallentato. Il navigatore è rimasto isolato, senza poter avere contati a terra fin dai primi giorni a causa di un problema di energia che lo hanno costretto a timonare sempre. Queste le sue prime dichiarazioni: “È stata un’esperienza meravigliosa, nonostante le difficoltà e i problemi che ho incontrato. La barca ha funzionato a meraviglia, a parte i problemi ai pannelli solari che hanno condizionato le mie riserve di energia e quindi il funzionamento del pilota automatico e dei telefoni. Il problema più grande è stato quello di dover fare sempre qualsiasi cosa con una mano sola, perché senza poter disporre del pilota automatico, l’altra mi serviva per il timone. La notte per brevi tratti legavo il timone per riposare. Non ho sofferto la fame né la sete. Dal punto di vista fisico, è stato molto meno faticoso di una tappa del giro del mondo su di una barca grande. Ora però vado a dormire in un letto. Ci sentiamo più tardi” L'impresa di Vittorio è una "prima" in solitario su questo percorso e il suo tempo stabilisce un record: accomodarsi per batterlo! “È stata un’esperienza meravigliosa, nonostante le difficoltà e i problemi che ho incontrato. La barca ha funzionato a meraviglia, a parte i problemi ai pannelli solari che hanno condizionato le mie riserve di energia e quindi il funzionamento del pilota automatico e dei telefoni. Il problema più grande è stato quello di dover fare sempre qualsiasi cosa con una mano sola, perché senza poter disporre del pilota automatico, l’altra mi serviva per il timone. La notte per brevi tratti legavo il timone per riposare. Non ho sofferto la fame né la sete. Dal punto di vista fisico, è stato molto meno faticoso di una tappa del giro del mondo su di una barca grande"
Ricordiamo ancora una volta, in breve, i numeri di questa caccia al record: percorso da Dakar in Senegal a Guadalupa (Piccole Antille) per un totale di 2545 miglia a bordo di Royal Oak, catamarano non abitabile di 6,09 metri di lunghezza.
Unico tempo di riferimento sulla rotta quello dei due francesi Pierre-Yves Moreau e Benoit Lequin, che, lo scorso dicembre, hanno impiegato 11 giorni 11 ore e 25 minuti per completare il percorso, navigando in doppio.
Malingri, fino a quando il vento non lo ha tradito, era in media perfetta con questi numeri, arrivando anche, venerdì 18 aprile, a essere in vantaggio rispetto alla tabella di marcia dei due transalpini. Poi lentamente, ma inesorabilmente, l’Anticiclone delle Azzorre ha cominciato a “mollare” e l’intensità del vento, scesa stabilmente sotto i 15 nodi, non ha più consentito quelle medie orarie necessarie per ripetere o migliorare l’exploit dei due francesi.
Malingri resta comunque il primo navigatore ad aver affrontato la rotta in solitario e il suo è così il tempo di riferimento e il record da battere.
Malingri ha vissuto momenti difficili nel corso della navigazione: da sabato 19 aprile ha dovuto rinunciare a qualsiasi contatto con la sua centrale operativa che lo seguiva 24 ore su 24 da terra e con il meteorologo del team Pierre Lasnier. Un problema di alimentazione ai telefoni satellitari, ha costretto Malingri a navigare esclusivamente con le proprie forze senza usufruire di alcun supporto esterno. Soltanto giovedì 24 aprile è riuscito a dare, sia pur indirettamente, notizie di sé tramite una nave giapponese che incrociava nelle stesse acque, con la quale si era messo in contatto con il VHF la radio di bordo a portata limitata.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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