La 33ma Coppa America, o almeno quello che ne resta, si avvia verso l’atto conclusivo che, con ogni probabilità, sarà la sfida tra due catamarani (o tri?) nell’ottobre di quest’anno a Valencia. La proposta della Société Nautique de Genève, di regatare nel luglio del 2009 è stata infatti rigettata dal Golden Gate Yacht Club di San Francisco. “Siamo dispiaciuti e sorpresi – dichiara Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale dello yacht club defender - per il tono e per contenuti della riposta di BMW Oracle Racing alla nostra proposta. Sembra che Oracle abbia pianificato di perseguire una sua strategia distruttiva che ha avuto successo fino ad ora, eliminando, di fatto, tutti i challenger e qualificandosi in un’aula di giustizia per le regate dell’America’s Cup”. Il vero problema è che Larry Ellison al momento ha vinto su tutti i fronti e, quindi, non “sembra”, ma “sta” continuando senza alcuna possibilità di aperture magnanime nella sua strategia. D’altronde Oracle ha puntato tutto fin dall’inizio su questa possibilità che intravedeva vincente e quindi, fin da subito, ha dato il via al progetto catamarano, comprando il carbonio necessario, arruolando il guru dei multiscafi Franck Cammas, e concentrando tutta l’attività del suo Team esclusivamente su questa ipotesi. Anche l’ultimo acquisto, James Spithill, è stato visto allenarsi insieme a Roussel Coutts nella Baia di San Francisco su un catamarano. Dal canto suo Alinghi non ha potuto certo fare altrettanto, dovendo gioco forza tenere il piede in tutte e due le staffe. Ed anche con molte difficoltà, visto che non solo sotto i colpi di Oracle si è sgretolata tutta l’organizzazione della 33ma Coppa, ma sono anche iniziate le azioni legali di risarcimento danni da parte degli altri Team.
“Con questa strategia – prosegue Masmejan - vogliono battere il Defender senza partecipare ad un leale duello in mare. Noi li avevamo informati che per disputare una regata di alto livello, l’evento avrebbe dovuto essere programmato per il 2009. E’ semplicemente impossibile per noi costruire una barca nello spazio temporale di sette mesi, come il GGYC sta ora proponendo”. Cosa vuol dire? Che la Coppa America potrebbe essere assegnata a tavolino? Non è un’ipotesi da scartare, anche perché lo stesso Bertarelli ha dichiarato solo il mese scorso che “costruire un catamarano di 90’ per una sola regata è una follia”. La situazione, quindi, è ad un punto di svolta decisivo e, comunque la si pensi, assolutamente antisportivo. Ellison ha in una mano la Coppa e nell’altra la testa di Bertarelli e si sta arrogantemente divertendo. Dall’altra parte l’accettazione, dopo soli 5 minuti dalla conquista della Coppa, del neonato Club Nautico Espanol de Vela come Challenger of Record è stato un atto di altrettanta sicumera. Il progetto Bertarelli era – speriamo lo sia ancora in futuro – un grande disegno che avrebbe certamente portato la vela al livello dei grandi “circus” come la Formula1. Ora questo scenario si sta sgretolando sotto i colpi di un documento vecchio di 150 anni dietro il quale, forse, si maschera solo una rivincita personale di Ellison. Non è comunque il momento di gettare le armi perché in guerra si fa per fare la guerra o, per dirlo alla svizzera, à la guerre comme à la guerre. Quindi forse questa nuova strategia “accomodante” di Alinghi dovrebbe essere rivista. Il tempo necessario per prepararsi bene dovrà essere conquistato per le vie legali perché Ellison sente la vittoria vicina e quindi non concederà nulla. Ma in acqua si dovrà scendere ad ogni costo, sia per salvaguardare la sportività, sia perché a volte i multiscafi diventano improvvisamente creature fragilissime e, per tornare in porto, hanno bisogno di un vecchio rimorchiatore neozelandese.
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