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Trieste, nuovo look per la ripresa

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Caterina Grosso

Sarà più lungo di trecento metri il terminal contenitori Trieste Marine Terminal. Sono state tracciate le linee guida di un piano di interventi, per un investimento stimato di 110 milioni di euro, che porterà la capacità del terminale, opportunamente attrezzato con gru di banchina e di piazzale di elevata capacità, dagli attuali 470 mila Teu a 1.200 mila a conclusione lavori, ma che vedrà la capacità aumentata a 600 mila teu già dopo i primi interventi in corso di realizzazione da parte dell'Autorità portuale.

Secondo l'ipotesi progettuale la banchina lato sud raggiungerà, dopo l'allungamento di 300 metri, un'estensione complessiva di oltre mille metri, consentendo la contemporanea operatività a tre grandi navi. I primi interventi per la definizione del nuovo lay-out del terminale prevedono anche l'abbattimento dei magazzini 74 e 75, alla radice del molo e oggi utilizzati per lo svuotamento e riempimento dei containers.

Il piano di ampliamento del molo VII è incluso nel Piano regolatore portuale che dovrebbe essere approvato in aprile dal Comitato portuale e in seguito presentato al ministero per l'approvazione. I tempi previsti? "Non è che i tempi romani siano di qualche settimana - ha detto Fabrizio Zerbini, presidente di Trieste Marine Terminal - ci sarà il tempo tecnico necessario affinché l'organo competente faccia le verifiche e rilasci parere favorevole". Realisticamente sarà necessario un anno per l'autorizzazione, secondo Zerbini, e almeno altri tre anni per il completamento dell'opera costituita da tre moduli di cento metri ciascuno. "Non si dovrà comunque attendere il completamento dell'opera per cominciare a utilizzare quanto già pronto - ha assicurato Zerbini - il terminal sarà operativo appena terminato il primo modulo e gli altri due a seguire". Nel 2004, da quando  il Gruppo To Delta ha iniziato a gestire il Trieste Terminal, i Teu movimentati nel 2003 erano 118 mila l'anno. "Nel 2008, dopo vari step di crescita, siamo arrivati a 340 mila Teu" ha spiegato il presidente Zerbini. Una crescita significativa, vicina al 200 per cento in quattro anni. "Siamo fermamente intenzionati a farci trovare pronti alla ripresa dei traffici - ha continuato Zerbini - questo momento di indubbia difficoltà dovrà finire. Si ipotizza anche l'utilizzo del retroporto Fernetti, a 10 chilometri da Trieste e poiché abbiamo all'interno del nostro terminal anche due magazzini, riteniamo che sia il caso di ricollocarli per utilizzare tutta l'area del terminal per il traffico dei contenitori".

Durante l'incontro dei  vertici di Trieste Marine Terminal con il presidente dell'Authority di Trieste, Claudio Boniciolli, si è parlato anche della necessità di velocizzare l'entrata e l'uscita dei mezzi gommati e di evitare interferenze con gli altri traffici in particolare ro-ro. Sono quindi allo studio soluzioni per rendere più flessibile l'uscita dal porto attraverso il varco 4 ed è stata inserita nel Piano regolatore portuale la realizzazione di un moderno terminal traghetti nell'area ex Aquila, nel comune di Muggia.


09/04/2009 07:00:00 © riproduzione riservata






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